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Campania

Salerno | Corruzione: 7 indagati, anche presidente Salernitana Iervolino.

La procura di Napoli ha concluso l’indagine condotta dalla Guardia di Finanza su presunte pratiche di corruzione coinvolgenti figure di spicco dell’imprenditoria, del sindacato e della pubblica amministrazione, che includevano l’uso di fondi per vacanze, noleggio di barche e auto, e l’acquisto di borse di lusso.

Tra i sette indagati, figurano il già noto Danilo Iervolino, ex proprietario dell’università telematica Pegaso e presidente della Salernitana, Francesco Cavallaro, segretario generale del sindacato Cisal, Concetta Ferrari, segretario generale del ministero del Lavoro, e Fabia D’Andrea, vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro all’epoca dei fatti. L’accusa suggerisce che la corruzione sia avvenuta con l’obiettivo di ottenere un parere favorevole per la divisione del patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal, mantenendo i relativi benefici economici e patrimoniali. Inizialmente, l’ufficio legislativo del ministero aveva emesso un parere negativo sulla proposta di divisione presentata da Cavallaro, ma successivamente, nel giugno 2019, il ministero ha invertito la sua decisione, secondo quanto sostenuto dalla Procura di Napoli, grazie a favori riservati, in particolare, a Ferrari.

Gli investigatori ritengono che Cavallaro avrebbe offerto “utilità” in cambio di favori per la sua organizzazione sindacale. Queste “utilità” includono, ad esempio, l’assunzione del figlio di Ferrari presso l’università Pegaso. Le indagini hanno anche rivelato episodi di lusso, tra cui una vacanza a Tropea per Ferrari e il marito, il noleggio di una barca e un’auto, oltre all’acquisto di borse e cravatte di marca.

L’inchiesta ha portato a un sequestro preventivo nei confronti del figlio di Ferrari per un importo di oltre 68.000 euro, corrispondente ai compensi netti ricevuti come insegnante dall’università Pegaso dal 1 aprile 2019 al 10 giugno 2022.

L’iscrizione degli indagati nel registro risale a oltre un anno fa, e ora i magistrati (procuratore aggiunto Sergio Ferrigno e sostituto procuratore Henry John Woodcock) hanno richiesto il rinvio a giudizio per tutti gli indagati, tra cui Mario Miele, presidente del consiglio di amministrazione del “Centro autorizzato di assistenza fiscale Cisal srl,” ex consigliere di amministrazione dell’Università Mercatorum e attuale dirigente della Salernitana calcio, Francesco Fimmanò (che avrebbe svolto il ruolo di mediatore), e Antonio Rossi, figlio del segretario generale del ministero del Lavoro. L’udienza preliminare è fissata per il 24 novembre.

Gli avvocati della difesa hanno commentato le recenti notizie, sottolineando che le richieste di misure cautelari erano state respinte in precedenza dalle autorità giudiziarie. Università Pegaso ha specificato che l’indagine riguarda eventi precedenti alla sua attuale gestione e che hanno fornito piena collaborazione alla Procura, considerando l’università parte lesa e riservandosi il diritto di tutelarsi in tutte le sedi appropriate.

Attualità

Al via G7 della Cultura a Napoli, Giuli “Pilastro della convivenza civile”

Al via il G7 della Cultura a Napoli. “L’Italia crede che… la cultura sia un pilastro centrale della convivenza civile, un formidabile strumento di comprensione reciproca e di confronto, un antidoto a ogni forma di discriminazione ed estremismo, un formidabile volano di sviluppo sostenibile”. Così il ministro della Cultura, Alessandro Giuli, aprendo i lavori.
– foto Agenzia Fotogramma –

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Campania

Avellino | Foglio di Via obbligatorio nei confronti di 3 pregiudicati

Nell’ambito delle operazioni volte a prevenire la criminalità, il Questore della provincia di Avellino ha recentemente adottato tre provvedimenti di allontanamento nei confronti di soggetti con precedenti penali. Questi provvedimenti mirano a garantire una maggiore sicurezza sul territorio, in particolare nel comune di San’Angelo dei Lombardi.

Grazie a mirati servizi di controllo, gli agenti del Commissariato locale hanno identificato un cinquantasettenne e un ventiduenne di Napoli, entrambi a bordo di una Fiat Punto. Alla vista della polizia, i due hanno tentato di fuggire, ma sono stati fermati per un controllo. Non essendo in grado di fornire motivazioni valide per la loro presenza nella zona, sono stati segnalati per ulteriori provvedimenti.

Un altro provvedimento è stato emesso nei confronti di un ventiseienne rumeno, la cui presenza era stata segnalata da residenti preoccupati. Il giovane si era comportato in modo sospetto, cercando di cambiare un gran numero di banconote e aggirandosi per vari negozi senza un apparente motivo.

Queste azioni sottolineano l’importanza del monitoraggio attivo e della collaborazione tra forze dell’ordine e comunità. La segnalazione dei cittadini è fondamentale per garantire un ambiente più sicuro e prevenire potenziali atti criminali. L’impegno della polizia è costante e orientato a tutelare la tranquillità dei cittadini, rendendo così le strade di San’Angelo dei Lombardi più sicure per tutti.

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Campania

Giugliano in Campania | 4 misure cautelari per associazione di tipo mafioso

I Carabinieri della Compagnia di Giugliano hanno arrestato quattro persone in un’operazione contro la criminalità organizzata, in particolare contro il clan Mallardo, attivo nel territorio di Giugliano in Campania. L’operazione è stata effettuata in seguito a un’ordinanza di custodia cautelare emessa dal GIP del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia.

I soggetti arrestati sono accusati di associazione di tipo mafioso e di tentate estorsioni aggravate, mirate a intimidire imprenditori per garantirsi pagamenti illeciti, consentendo loro di continuare a operare senza subire ritorsioni.

È importante notare che il provvedimento è una misura cautelare nell’ambito delle indagini preliminari. Gli arrestati sono considerati presunti innocenti fino a una eventuale condanna definitiva e hanno la possibilità di impugnare l’ordinanza.

Questa operazione sottolinea l’impegno delle forze dell’ordine nel contrastare le attività mafiose e tutelare la legalità e la sicurezza economica nella regione, sostenendo le imprese oneste e riducendo l’influenza delle organizzazioni criminali sul territorio.

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