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Attualità

Vibo Valentia | Maxiprocesso Maestrale-Olimpo-Imperium: respinti gran parte dei Comuni che intendevano costituirsi parti civili


Il Tribunale collegiale di Vibo Valentia, presieduto dal giudice Tiziana Macrì, ha respinto la maggior parte delle richieste di ammissione come parti civili presentate dai Comuni nel contesto del maxiprocesso derivante dalle operazioni Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium. Questa decisione è stata comunicata in aula con la lettura di un’ordinanza da parte del giudice Macrì, che ha risolto diverse questioni preliminari, inclusa la rigettatura della maggior parte delle richieste di ammissione degli enti pubblici e dei privati come parti civili.

Sono stati ammessi come parti lesionate, e quindi come parti civili nel processo, solo i Comuni di Parghelia, Ricadi, Spilinga, Sant’Onofrio, Cessaniti e Filandari. Altri Comuni, tra cui Vibo Valentia, Tropea, Briatico e molti altri, sono stati esclusi dal processo poiché le loro richieste di ammissione sono state considerate generiche e non hanno specificato il nesso causale tra le ragioni della richiesta e l’oggetto del danno da risarcire.

Anche l’Azienda Sanitaria Provinciale di Vibo Valentia è stata ammessa come parte civile nel processo. Tuttavia, la Regione Calabria, la Provincia di Vibo Valentia, l’INPS, il Ministero delle Infrastrutture, le Prefetture di Vibo e Reggio Calabria e l’Agenzia delle Entrate non sono state ammesse come parti civili.

Il Tribunale si riserva la decisione sull’ammissione come parti civili della Presidenza del Consiglio dei Ministri, del Ministero della Giustizia e del Ministero della Salute. Tra i privati, sono stati ammessi come parti civili diversi individui e aziende, tra cui Domenico De Lorenzo, Francesco Massara, Francesco Talarico, Francesco De Nisi, Vincenzo Calafati, Elettra srl e Tt Hotels Italia srl.

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