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Calabria

Reggio Calabria | Rifiuti nel Torrente Sant’Agata: Inchiesta sui siti di abbandono e degrado Ambientale

CC RC

Negli ultimi mesi, il Torrente Sant’Agata, un importante corso d’acqua della provincia di Reggio Calabria, ha attirato l’attenzione delle autorità per un grave problema di abbandono di rifiuti. Gli uomini del Nucleo Carabinieri Forestale, coordinati dalla Procura della Repubblica, hanno portato avanti un’indagine che ha rivelato una situazione allarmante, con accumuli costanti di materiali di risulta da cantieri edili, guaine bituminose e vari rifiuti, che minacciano l’integrità ambientale della zona.

Il torrente, che si snoda da Cardeto e sfocia nello Stretto di Messina nei pressi dell’aeroporto, è già noto per i fenomeni di piena che portano a un significativo trasporto di detriti in mare. Tuttavia, le recenti ispezioni hanno messo in luce l’ampiezza del degrado, con evidenti segni di combustione in diverse aree, che indicano episodi di smaltimento illecito.

Grazie all’uso di telecamere di sorveglianza, i Carabinieri hanno potuto documentare vari atti di abbandono dei rifiuti, identificando anche i presunti responsabili. Le accuse formulate includono l’abbandono di rifiuti, la gestione di discariche abusive e violazioni delle normative paesaggistiche. È stato anche rilevato un grave impatto sull’ambiente circostante, poiché il Torrente Sant’Agata è classificato come area protetta. Il costante accumulo di rifiuti non solo compromette l’habitat naturale, ma porta anche alla formazione di una discarica abusiva all’interno del corso d’acqua.

Le indagini sono ancora in corso, e la situazione rimane sotto attenta osservazione da parte delle autorità competenti. Si tratta di un fenomeno che richiede una risposta rapida e efficace per preservare le bellezze naturali del territorio e garantire un ambiente sano per la comunità locale.

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