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Storie

L’assedio di Ashdod: la determinazione di Psammetico I e il lungo conflitto

Uno degli assedi più lunghi della storia, durato ben 29 anni, ebbe come protagonista Psammetico I, faraone dell’Egitto durante il VII secolo a.C. Questo episodio straordinario, poco noto ma di grande importanza strategica, si colloca nel contesto delle tensioni politiche e militari tra l’Egitto e l’impero assiro, allora in declino.

Ashdod, città-stato filistea, rappresentava un crocevia cruciale per il controllo delle rotte commerciali tra Mediterraneo orientale, Mesopotamia e Egitto. L’instabilità dell’impero assiro, minato da rivolte interne e minacce esterne, diede a Psammetico l’occasione per espandere la sua influenza al di fuori della valle del Nilo. Il faraone, un astuto stratega, orchestrò l’assedio non solo con la forza militare, ma anche mediante il blocco dei rifornimenti e tentativi diplomatici.

La città resistette per quasi tre decenni, dimostrando la ferrea volontà degli abitanti e della guarnigione assira che li supportava. Tuttavia, alla fine, Psammetico I riuscì a entrare trionfante ad Ashdod, consolidando così la presenza egizia nel Levante e riaffermando il ruolo del suo regno come potenza regionale. L’assedio divenne un simbolo della rinascita dell’Egitto sotto la XXVI dinastia e della sua capacità di rivaleggiare con le potenze dell’epoca.

Questo evento, riportato da Erodoto, è una testimonianza della determinazione di Psammetico e della complessità delle relazioni geopolitiche dell’antichità. Sebbene l’assedio abbia avuto fasi di stallo e tentativi diplomatici, la sua conclusione segnò una svolta decisiva nella storia del

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