Liguria

Genova | Arrestato il maresciallo Davide Odicini, è accurato di corruzione, concussione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici

Il sospetto è partito da alcuni accessi anomali alle banche dati della Polizia. A effettuarli era Il maresciallo Davide Odicini, comandante dei carabinieri della stazione di Cornigliano e Sestri Ponente, che controllava alcuni nominativi senza apparente giustificato motivo. Secondo l’accusa Odicini, che è stato arrestato, in questo modo avrebbe fornito informazioni ad alcuni conoscenti tra cui un avvocato, che si rivolgeva all’amico carabiniere per avere notizie utili principalmente relative a incidenti stradali.

Inoltre Odicini, avrebbe fornito informazioni anche un altro suo conoscente, un operaio edile, ottenendo in cambio lavori di muratura gratis nell’abitazione di un’amica. n un altro episodio accertato dai carabinieri del Nucleo Investigativo, il sottufficiale avrebbe favorito un amico carrozziere per recuperare un credito vantato nei confronti di un pensionato per alcuni lavori fatti sulla sua auto. Il carabiniere in pratica avrebbe detto all’anziano di pagare minacciandolo in caso contrario di denunciarlo per insolvenza fraudolenta.

lnfine il maresciallo, intervenuto per un furto in un negozio, avrebbe effettuato una ricostruzione parzialmente fittizia dei fatti, per contestare il reato di rapina impropria, al posto di quello di furto.

Al termine delle perquisizioni nei confronti degli indagati e di altre persone coinvolte nella vicenda, il maresciallo è stato arrestato e portato in carcere.

Le indagini, coordinate dalla pm Gabriella Dotto sono state condotte dagli stessi carabinieri al guidati dal colonnello Michele Lastella.

Corruzione, concussione, falso, accesso abusivo a sistemi informatici, rivelazione di atti coperti da segreto d’ufficio e depistaggio, queste le accuse.

Indagati sono anche l’avvocato e l’operaio sono accusati: il primo di utilizzazione di atti coperti dal segreto d’ufficio e accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati, il secondo di corruzione ed accesso abusivo a sistema informatico delle banche dati in concorso. A casa dell’avvocato, i militari hanno trovato nascosti in alcune borse circa 70 mila euro in contanti. Per loro il gip ha disposto l’obbligo di dimora nella provincia di Genova con divieto di allontanarsi dall’abitazione in orario serale/notturno.

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