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Cronaca

Toscana | Yacht di lusso intestati a soggetti esteri: progetto “CHRISTINA O” della GdF per lotta all’evasione in mare

Il settore della nautica di lusso rappresenta un pilastro dell’economia internazionale, con l’Italia che si posiziona tra i leader mondiali nella costruzione di yacht di prestigio. La Toscana, con i suoi porti e cantieri navali, è una delle regioni italiane più rilevanti in questo ambito, ospitando imbarcazioni di grande valore spesso battenti bandiere estere.

In questo contesto, la Guardia di Finanza, tramite il Reparto Aeronavale di Livorno e sotto il coordinamento del Comando Regionale, ha messo in atto un’operazione di controllo e monitoraggio delle imbarcazioni di lusso presenti nelle acque toscane. Il progetto, denominato “CHRISTINA O” in omaggio al celebre panfilo, mira a verificare la trasparenza fiscale legata al possesso e alla gestione di questi beni di lusso.

Nei primi sei mesi del 2024, l’operazione ha portato al controllo approfondito di 30 yacht di grande valore, alcuni dei quali con un prezzo di mercato vicino ai 10 milioni di euro. Di questi, cinque sono risultati completamente sconosciuti al fisco italiano, portando all’irrogazione di sanzioni che vanno da un minimo di 175.769 euro a un massimo di 845.849 euro. Un’altra imbarcazione è stata sanzionata per omesso versamento dell’IVA all’importazione.

In aggiunta, un cittadino americano residente in Italia, skipper di una delle imbarcazioni controllate, è stato segnalato all’Autorità Giudiziaria per omessa dichiarazione dei redditi, con un recupero a tassazione di 579.726 euro, oltre alle relative sanzioni.

Le indagini hanno anche evidenziato come molte di queste imbarcazioni siano formalmente intestate a società o individui residenti in paradisi fiscali, un espediente comune per schermare il reale proprietario. Tuttavia, nonostante tali stratagemmi, molti yacht sono risultati riconducibili a soggetti italiani o a persone con interessi economici in Italia. I dati raccolti sono stati trasmessi ai reparti della Guardia di Finanza di competenza per ulteriori verifiche di natura economico-finanziaria.

Il progetto “CHRISTINA O” ha inoltre rivelato l’esistenza di pratiche elusive, come il cosiddetto “chartering nautico simulato”. Questa pratica consiste nell’intestazione strumentale delle imbarcazioni a soggetti di comodo o a stabili organizzazioni non dichiarate, con sede in paradisi fiscali, ma in realtà controllate da persone fisiche o giuridiche italiane. Tale meccanismo permette ai responsabili di utilizzare beni di enorme valore occultando al fisco le loro reali disponibilità finanziarie.

La Guardia di Finanza continuerà a intensificare i controlli nel corso dell’estate, sfruttando la propria capacità operativa unica nel pattugliamento delle acque italiane, in particolare nelle zone turistiche più frequentate. Questo impegno costante sottolinea l’importanza di garantire la trasparenza fiscale in un settore così rilevante per l’economia nazionale.

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