Economia
Alberto Nagel (Mediobanca), sì al mercato unico dei capitali. Ecco cosa ha detto il banchiere
L’Italian CEO Conference di Mediobanca è l’occasione scelta da Alberto Nagel, amministratore delegato della principale banca d’affari del Paese, per pronunciare un deciso endorsment all’Unione dei Mercati dei Capitali. La riforma renderebbe il mercato finanziario europeo più attrattivo per i 300 miliardi di risparmi europei che ogni anno fluiscono verso gli Stati Uniti e incrementerebbe la competitività delle imprese, ha affermato Nagel davanti alla platea di top manager italiani e investitori internazionali radunati in Piazzetta Cuccia con un discorso ampiamente ripreso da Milano Finanza.
Vantaggi per cittadini, investitori e imprese
Alberto Nagel ha spiegato nel dettaglio cosa è possibile aspettarsi dall’integrazione dei mercati finanziari in termini di benefici per cittadini, investitori e aziende. “Un Unione dei Mercati dei Capitali ben funzionante offre nuove opportunità a risparmiatori e investitori e incoraggia la diversificazione degli investimenti”, ha detto il CEO di Mediobanca. Questa diversificazione delle fonti di finanziamento permetterebbe alle aziende di scegliere l’opzione più adatta alle loro esigenze e strategie di crescita, ha evidenziato Nagel, riducendo i costi e migliorando la competitività sia delle grandi imprese che delle piccole e medie imprese (PMI).
Opportunità per risparmiatori e investitori
Alberto Nagel crede che l’Italia dovrebbe valorizzare meglio i vasti risparmi delle famiglie, canalizzando gli investimenti per supportare il rafforzamento strutturale del Paese. Un compito che sarebbe facilitato da un’Unione dei Mercati dei Capitali ben strutturata, che fornirebbe un mercato ampio e profondo in Europa per investire e ottenere rendimenti, contribuendo alla crescita economica. Cruciale in questo senso, ha detto Nagel, è la possibilità di diversificare gli investimenti, più agevole in un mercato unico che sarebbe attrattivo per i 300 miliardi di risparmi europei che ogni anno fluiscono verso gli Stati Uniti.
Rafforzamento dell’autonomia finanziaria europea
La scelta di completare l’integrazione dei mercati die capitali rafforzerebbe l’autonomia finanziaria dell’UE, riducendo la dipendenza dai centri finanziari extra-UE e aumentando l’influenza dell’euro a livello globale. “Gli Stati membri non possono più permettersi di agire da soli, specialmente quelli con alti livelli di indebitamento,” ha affermato Alberto Nagel, evidenziando come l’Europa debba agire unita per cogliere i benefici di investimenti su larga scala.
Strategia comune per competere nello scacchiere internazionale
Alberto Nagel ha concluso sottolineando la necessità di una strategia coordinata per l’Europa, utile a mantenere la propria competitività e dunque non perdere terreno rispetto a Cina e Stati Uniti. “L’Europa avrebbe bisogno di un bilancio comune e unificato e dovrebbe mirare a facilitare gli investimenti attraverso l’allentamento della rigidità fiscale consentendo l’emissione di debito comune per scopi specifici“, ha affermato il banchiere. Solo attraverso una maggiore coesione e la volontà politica di implementare riforme strutturali – è la visione di Alberto Nagel, che cita strumenti come il bilancio comune ed emissioni di debito da parte della UE – il Vecchio Continente può affrontare con successo le sfide future e promuovere una crescita economica sostenibile.
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