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Abruzzo

L’Aquila | Operazione internazionale antidroga, fermi in Italia, Germania, Spagna, Belgio e Ucraina

I Carabinieri del ROS, in collaborazione con i Comandi Provinciali di Teramo, Pescara, Fermo, Ascoli Piceno, Brescia e Perugia, e in coordinamento con il Landeskriminalamt del Nord Reno-Westfalia (Germania), l’Udyco Central della Policia Nacional (Spagna), la Police Judiciaire Fédérale di Mons (Belgio) e il Dipartimento anti-narcotici della Polizia Nazionale dell’Ucraina, stanno eseguendo 14 misure cautelari nelle province italiane e all’estero.

Queste misure sono state emesse dai GIP dei Tribunali di L’Aquila e Teramo, su richiesta rispettivamente della DDA di L’Aquila e della Procura Ordinaria di Teramo, nei confronti di 14 persone accusate a vario titolo di “associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope” e “produzione, traffico e detenzione illeciti di sostanze stupefacenti o psicotrope”.

Le persone coinvolte sono appartenenti e contigue a un’organizzazione operante in Italia, Germania e Spagna, con ulteriori contatti in Belgio e Ucraina.

Abruzzo

Teramo | Donna arrestata per aver portato droga al figlio detenuto nel carcere

Una donna è stata arrestata dalla polizia penitenziaria della casa circondariale di Teramo per aver tentato di introdurre droga all’interno del carcere per consegnarla al figlio detenuto.

L’arresto è avvenuto giovedì 4 luglio nel corso di una normale attività di controllo all’ingresso dell’istituto penitenziario. Gli agenti, insospettiti dal comportamento nervoso della donna, l’hanno sottoposta a una perquisizione accurata.

Nascosti nelle sue parti intime, la donna aveva ben 10 grammi di cocaina. La droga è stata sequestrata e la donna è stata immediatamente arrestata in flagranza di reato.

Giuseppe Pallini, segretario del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha elogiato il lavoro degli agenti: “Grazie al loro fiuto impeccabile e alla loro dedizione, sono riusciti a sventare l’ennesimo tentativo di introdurre droga in carcere”.

Pallini ha inoltre sottolineato le difficoltà che gli agenti devono affrontare quotidianamente: “Svolgono un lavoro delicato con scarsi mezzi e personale insufficiente. Meritano un riconoscimento adeguato da parte del Ministero”.

Donato Capece, segretario generale del sindacato autonomo di polizia penitenziaria, ha evidenziato il problema dell’ingresso di droga nelle carceri italiane: “È un fenomeno sempre più frequente, alimentato dalla presenza di molti detenuti tossicodipendenti”.

Capace ha proposto di curare i detenuti tossicodipendenti fuori dal carcere: “Questo permetterebbe di ridurre l’introduzione di droga e di migliorare la gestione delle carceri”.

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Abruzzo

Casalanguida (CH) | Abitazioni senza acqua per giorni interi, sindaco valuta azioni legali contro la Sasi

Il sindaco di Casalanguida, Luca Conti, denuncia con fermezza l’incompetenza e la negligenza della Sasi, il gestore del servizio idrico, per i gravi disservizi che stanno colpendo il territorio. Abitazioni rimangono senza acqua per giorni, una donna anziana vive isolata con accesso all’acqua solo poche ore alla settimana, mentre centinaia di residenti aprono i rubinetti ogni mattina con la speranza di vedere un goccio d’acqua.

“La situazione è inaccettabile e intollerabile”, sottolinea il sindaco Conti, aggiungendo che dopo settimane di tentativi di collaborazione per trovare soluzioni, la situazione continua a peggiorare. “È ora di prendere provvedimenti seri. Un’azienda che gestisce un bene pubblico non può essere lasciata alla deriva. È necessario organizzare interventi concreti anziché limitarsi a comunicati che non vengono rispettati”, afferma Conti.

Il sindaco si riserva di intraprendere azioni legali per tutelare il territorio di Casalanguida. “Stiamo esaminando altre urgenti problematiche e valuteremo nei prossimi giorni se procedere legalmente contro la Sasi. Questo stato di cose deve finire. Casalanguida non può più aspettare. Il problema idrico si aggraverà nei prossimi mesi, soprattutto con l’arrivo dell’inverno, e con la gestione attuale, la situazione è destinata a deteriorarsi ulteriormente”, conclude Conti.

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Abruzzo

Teramo | Sfruttamento di migranti nei campi, fermati madre e figlio

Una madre e suo figlio sono finiti nei guai per caporalato, accusati di aver reclutato migranti tramite i social per sfruttarli nella propria azienda agricola a Teramo, ricattandoli nel frattempo.

Il giovane di 25 anni, coordinatore dell’azienda, è stato posto agli arresti domiciliari, mentre per la donna di 51 anni, titolare dell’impresa, è stato disposto il divieto di dimora nel comune capoluogo. Le accuse a loro carico includono intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro, con violazioni dei contratti nazionali e delle norme sulla sicurezza.

Le indagini sono state condotte dal nucleo carabinieri Ispettorato del Lavoro di Teramo, che ha eseguito le misure cautelari su ordine del giudice per le indagini preliminari Roberto Veneziani, su richiesta della pm Francesca Zani della Procura di Teramo.

Secondo gli inquirenti, madre e figlio avrebbero reclutato due cittadini stranieri senza permesso di soggiorno, offrendo loro alloggio e un salario di 500 euro al mese. Una volta stipulato l’accordo, li avrebbero costretti a lavorare, minacciandoli continuamente di deportazione nel loro paese d’origine. I migranti erano ospitati in una roulotte priva di acqua, luce e servizi igienici, vicino alla stalla dell’azienda, esposta a aria insalubre proveniente dalla concimaia.

Secondo l’accusa, di giorno i migranti lavoravano come braccianti agricoli e di notte come guardiani della stalla. Durante una perquisizione dei carabinieri del Nil di Teramo, è stata trovata una somma di 2.060 euro nascosta da uno dei migranti in un barattolo di vetro tra la vegetazione, che gli è stata restituita dopo che è fuggito dall’azienda. Durante le perquisizioni sono stati anche scoperti cinque piantine di marijuana alte 40 centimetri e 50 grammi di stupefacente confezionato in più dosi.

I carabinieri del Nil di Teramo hanno collaborato con l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni dell’ONU nell’assistenza alle due vittime di caporalato, che ora si trovano in una struttura protetta.

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