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Ritrovato il corpo del 19enne Giustino Danilo Colella nel fiume Enza

Il corpo di Giustino Danilo Colella, il 19enne disperso dopo un tuffo nel fiume Enza durante una grigliata con amici, è stato individuato dalle squadre dei vigili del fuoco sulla sponda parmense del fiume, non distante dal luogo dove si era tuffato. Il giovane, un idraulico originario di Reggio Emilia, era scomparso domenica dopo essersi immerso in un’area nota per le pericolose correnti, causate dal maltempo dei giorni precedenti.

Le ricerche sono state immediatamente avviate dopo l’allarme dato dagli amici di Giustino. Nonostante gli sforzi prolungati che hanno coinvolto squadre di vigili del fuoco da diverse località, compresi sommozzatori specializzati da Firenze, il corpo del ragazzo è stato recuperato tragicamente lunedì pomeriggio. Si ipotizza che Giustino abbia utilizzato un rullo idraulico come trampolino, il quale ha contribuito a complicare le operazioni di ricerca a causa delle forti correnti e della profondità del fiume.

Il giovane, nato in Ucraina ma cresciuto a Reggio Emilia, è stato trovato intrappolato in una buca sottomarina di 4-5 metri di profondità, dove si presume sia annegato. Attualmente, le autorità continuano a indagare sulla dinamica precisa dell’incidente mentre la comunità locale è colpita dalla tragica perdita di Giustino Danilo Colella.

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Mezzo Chilo di Cocaina Nascosto nei Surgelati: Tre Persone in arresto

Un’operazione dei carabinieri del nucleo operativo della compagnia di piazza Dante ha portato all’arresto di tre persone, due uomini e una donna, sorpresi a nascondere mezzo chilo di cocaina all’interno di una busta per surgelati, insieme a dosi di hashish, un Rolex e una pistola senza tappo rosso.

Durante la notte, una pattuglia in borghese ha notato un atteggiamento sospetto in via Cesare Baronio. Un uomo di 43 anni è stato visto vendere un involucro contenente 10 dosi di cocaina a un altro uomo di 54 anni, mentre una donna di 42 anni, compagna del 43enne, li attendeva in auto con ulteriori 88 dosi di cocaina nella borsetta.

Il 54enne ha tentato di disfarsi delle dosi gettandole in un cassonetto per i rifiuti e ha opposto resistenza ai carabinieri, ma è stato rapidamente bloccato. Gli agenti hanno quindi deciso di perquisire i tre sospetti e le loro abitazioni. La perquisizione ha portato alla scoperta di:

  • 505 grammi di cocaina suddivisa in 969 dosi preconfezionate
  • 7,80 grammi di hashish
  • Oltre 8.000 euro in contanti
  • Tre Rolex, la cui autenticità e provenienza devono essere verificate
  • Una pistola priva di tappo rosso, munizionamento e serbatoio, soggetta a ulteriori accertamenti

I due uomini sono stati condotti presso la casa circondariale di Regina Coeli, mentre la donna è stata portata alla casa circondariale di Rebibbia femminile. Il tribunale di Roma ha convalidato gli arresti, disponendo la custodia cautelare in carcere per il 43enne, e gli arresti domiciliari per il 42enne e il 54enne.

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Roma | Lo ‘Squalo’ Capogna: La Testimonianza del Super Pentito e la Paura dei Re della Droga

Nel processo per l’omicidio di Fabrizio Piscitelli, conosciuto come ‘Diabolik’, spicca la testimonianza di Fabrizio Capogna, detto lo ‘Squalo’. Il collaboratore di giustizia ha rivelato dettagli cruciali sulle dinamiche del narcotraffico romano, scatenando timori tra i principali narcos della Capitale.

La Testimonianza

Durante la sua testimonianza, collegato da una località protetta, Capogna ha descritto le alleanze e le rivalità nel mercato della droga. La sua dichiarazione è stata fondamentale nel processo che vede imputato Raul Esteban Calderon, accusato dell’omicidio di ‘Diabolik’, con l’aggravante del metodo mafioso e la detenzione abusiva di armi.

Gli Inizi di Capogna

Capogna ha raccontato di aver iniziato nel mondo dello spaccio a soli 18 anni, riuscendo presto a controllare una propria piazza. Ha citato diverse figure chiave come Leandro Bennato, Giuseppe Molisso, l’albanese Lolli (un grosso fornitore basato ad Amsterdam), ed Elvis Demce, descrivendo i loro ruoli e le loro ambizioni.

Il ‘Metodo Capogna’

Nel suo resoconto, Capogna ha parlato del ‘metodo Capogna’, il sistema di gestione delle piazze di spaccio che aveva sviluppato a Tor Bella Monaca. Ha anche descritto episodi di violenza legati al controllo del mercato della droga, tra cui rapine e minacce di morte.

Un episodio significativo narrato da Capogna riguarda una rapina di 10 chilogrammi di cocaina, avvenuta tra il 2017 e il 2018. Ha spiegato come, durante un appuntamento per una compravendita, tre persone armate hanno rubato droga e denaro, per un valore di 260.000 euro. Questa rapina, secondo Capogna, era legata ai conflitti tra diversi fornitori di droga.

Capogna ha descritto come i rapporti con alcuni personaggi, come Bennato e Molisso, si siano evoluti e deteriorati nel tempo. Ha parlato delle tensioni con Bennato, che cercava di imporre il proprio controllo, e della relativa stabilità nei rapporti con Molisso, anche se non esenti da conflitti.

Capogna e suo fratello Simone hanno deciso di collaborare con la giustizia nell’ottobre 2023, dopo essere stati minacciati e aggrediti. La paura di essere uccisi li ha spinti a diventare pentiti, fornendo dettagli preziosi sui meccanismi del narcotraffico romano.

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Nichelino (TO) | Anziano si schiata Contro un palo: morto in ospedale

Un grave incidente stradale è avvenuto nella mattinata di lunedì 1 luglio 2024, a Nichelino, all’incrocio tra via Giusti e via San Vincenzo de’ Paoli. L’evento ha avuto tragiche conseguenze, portando alla morte di un uomo di 81 anni.

L’anziano, che stava guidando una Fiat 600 in direzione del centro cittadino lungo via Giusti, ha improvvisamente perso il controllo del veicolo, sbandando nella corsia opposta e finendo per schiantarsi contro un palo dell’illuminazione pubblica. L’incidente è avvenuto vicino alla residenza dell’uomo.

Ipotesi di un Malore

Le prime indagini suggeriscono che il conducente potrebbe essere stato colpito da un malore al volante, che avrebbe causato la perdita di controllo del veicolo. Tuttavia, le cause esatte dell’incidente sono ancora oggetto di verifica.

I vigili del fuoco sono intervenuti prontamente per estrarre l’uomo dall’abitacolo della sua vettura. I sanitari del 118, giunti sul posto, hanno fornito le prime cure e trasportato l’anziano in codice rosso all’ospedale Cto di Torino. Nonostante gli sforzi dei medici, l’uomo è deceduto nel pomeriggio a causa dei gravi traumi riportati.

Gli agenti della polizia locale di Nichelino hanno effettuato i rilievi necessari sul luogo dell’incidente e stanno conducendo ulteriori indagini per chiarire le dinamiche esatte e confermare se il malore sia stata la causa scatenante dello schianto.

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