Cronaca

Roma | Il racconto choc della studentessa violentata: “Mi ha manipolata”. Intanto Simone Borgese va ai domiciliari

L’orrore della violenza sessuale ha colpito ancora una volta la città di Roma, questa volta con il racconto straziante di una studentessa aggredita da Simone Borgese, un individuo già noto per precedenti accuse di stupro.

La vittima, una giovane di 26 anni, si è sentita manipolata dall’uomo che l’ha violentata, poiché Borgese ha cercato di farle sentire colpevole della situazione. Il giudice per le indagini preliminari di Roma ha imposto gli arresti domiciliari a Borgese, nonostante la richiesta della procura per il carcere a causa dei suoi trascorsi.

 “Io continuavo a dirgli nella tua macchina non salgo. E lui ha iniziato a farmi sentire in colpa perché non lo stavo aiutando. Mi diceva ‘non mi stai aiutando in una situazione come questa’, poi continuava a ripetere che aveva il telefono scarico. E ancora ‘se io mi perdo come faccio’. È stato veramente un attore, un manipolatore. Non sarei mai salita sulla macchina di uno sconosciuto. Non sono stata abbastanza lucida per la situazione che si era creata, vedevo le macchine ferme da un lato e dall’altro della strada, il traffico, lui con lo sportello aperto”.

Secondo la ricostruzione degli eventi, Borgese ha avvicinato la ragazza alla fermata dell’autobus in via della Magliana, fingendo di aver bisogno di indicazioni stradali per raggiungere il grande raccordo anulare, prima di abusare di lei.

La vittima ha condiviso il suo terribile incubo, descrivendo come Borgese l’abbia manipolata e fatto sentire intrappolata nella sua auto, facendole credere di essere in serie difficoltà e chiedendo il suo aiuto. Solo dopo l’aggressione l’ha riportata nelle vicinanze di Villa Bonelli.

Ricostruendo l’accaduto, la giovane ha espresso gratitudine alla polizia per aver individuato il responsabile e ha incoraggiato tutte le vittime di abusi a denunciare, sottolineando l’importanza di non tacere davanti a un crimine così odioso.

La scoperta della targa dell’auto di Borgese è stata fondamentale per la sua identificazione. La vettura era intestata al marito della madre del presunto stupratore, fornendo agli investigatori un punto di partenza per l’arresto.

L’assessora capitolina alle Pari Opportunità, Monica Lucarelli, ha condannato fermamente l’atto di violenza, esprimendo solidarietà alla vittima e alla sua famiglia. Lucarelli ha sottolineato che lo stupro è un crimine odioso che lascia cicatrici profonde sulla comunità e ha enfatizzato l’importanza di garantire la sicurezza e la protezione di tutti i cittadini di Roma.

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