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Campania

Napoli | Camorra e riciclaggio: sequestrata la nota pizzeria “dal Presidente”, 5 arresti

Operazione anticamorra della Guardia di Finanza di Napoli: cinque persone sono state arrestate (tre in carcere e due ai domiciliari) con accuse di trasferimento fraudolento di valori e autoriciclaggio, aggravato dal metodo mafioso e dalla finalità di agevolare la camorra. Tra i beni sequestrati figura anche la nota pizzeria “Dal Presidente” nel centro storico di Napoli, ritenuta legata al clan Contini.

La pizzeria “Dal Presidente”

La pizzeria “Dal Presidente” prende il nome dal pizzaiolo che preparò una pizza per l’allora presidente degli Stati Uniti Bill Clinton. Situata in uno dei decumani di Napoli, è una meta turistica molto frequentata. La pizzeria, insieme ad altri beni, è stata sequestrata.

I beni sequestrati dai finanzieri hanno un valore complessivo di circa 3,5 milioni di euro. L’impresa di ristorazione sarebbe stata acquistata grazie al supporto economico e alla “protezione” fornita da un esponente di spicco del clan, la cui famiglia avrebbe continuato a ricevere parte dei proventi anche durante la sua detenzione per associazione finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.

Le indagini hanno rivelato che la società che gestiva la pizzeria era, di fatto, controllata dal cognato del detenuto, anch’egli con numerosi precedenti penali. Questo individuo si sarebbe poi separato dalla joint venture criminale, avviando una nuova attività nella vendita di prodotti da forno.

Collaboratori di giustizia

Le indagini, sostenute dalle dichiarazioni di collaboratori di giustizia, hanno evidenziato la fittizia intestazione di un’impresa operante nel settore dei servizi turistici, il cui precedente proprietario sarebbe stato costretto a cedere con minacce, percosse e intimidazioni. Sono stati sequestrati anche sette immobili di pregio a Napoli.

Gli indagati avrebbero reimpiegato 412.435 euro in contanti nelle società di ristorazione e panificazione e nell’acquisto di beni immobili, attraverso ripetute operazioni sui conti societari e personali. Il denaro, insieme alle quote societarie, all’impresa individuale e agli immobili intestati a prestanome, è stato sequestrato, per un valore complessivo stimato in oltre 3,5 milioni di euro.

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