Economia
CDM | Bonus da 100 euro e taglio dei contributi: ecco chi avrà gli aiuti e chi no
Nel Consiglio dei ministri odierno, verranno discusse diverse novità, tra cui il bonus per le assunzioni di giovani, donne e lavoratori svantaggiati, oltre a un’indennità di 100 euro che verrà erogata a gennaio per alcuni lavoratori. Questi provvedimenti saranno inclusi nel decreto Coesione, che riforma le politiche connesse, e in un decreto legislativo nell’ambito dell’attuazione della delega fiscale. Ecco un’analisi più dettagliata delle intenzioni del governo Meloni, secondo quanto trapelato finora.
Il bonus da 100 euro sarà distribuito a gennaio, ma non tutti i lavoratori ne beneficeranno. L’indennità sarà destinata ai dipendenti con un reddito complessivo non superiore a 28.000 euro, con coniuge e almeno un figlio a carico, o alle famiglie monoparentali con un unico figlio a carico. Alcuni lo hanno già soprannominato “Bonus Befana”. In precedenza, le bozze circolate accennavano a un bonus all’interno della tredicesima mensilità.
Per favorire l’occupazione dei giovani, delle donne e di alcune categorie svantaggiate, si prevede la riduzione degli oneri contributivi per i nuovi assunti per due anni. Sono inoltre previste disposizioni specifiche per incentivare l’avvio di nuove attività, differenziate tra il Centro-Nord e il Mezzogiorno. L’obiettivo principale, come sottolineato da Meloni durante i colloqui con i sindacati per presentare le misure, è sostenere coloro che cercano lavoro, chi assume e chi desidera avviare una propria attività, partendo dalle categorie che affrontano maggiori difficoltà nella ricerca di un impiego.
Il decreto Coesione mira a accelerare l’attuazione delle politiche di coesione, che prevedono per l’Italia 75 miliardi di euro, di cui 43 miliardi provenienti da fondi europei. Sono fondi che vengono assegnati al Paese ogni sette anni e devono essere utilizzati per politiche del lavoro, sociali e di sostegno alle imprese.
Luigi Sbarra, segretario generale della Cisl, si è mostrato ottimista, affermando che condivide la riforma delle politiche di coesione e che le misure adottate possono sostenere i redditi delle fasce deboli. Tuttavia, Francesca Re David, segretaria generale della Cgil, ha espresso un giudizio negativo, criticando la mancanza di approfondimenti sui provvedimenti e sottolineando la necessità di politiche industriali e interventi strutturali.
Anche Pierpaolo Bombardieri, segretario generale della Uil, ha espresso disappunto, sottolineando la necessità di politiche industriali e interventi strutturali e lamentando l’esclusione dei pensionati dai provvedimenti.
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