Attualità
Ambiente | Qualità dell’aria, 8 città italiane sopra i limiti per le Pm10
Tra gennaio e marzo 2024, ben otto città italiane hanno superato il limite consentito di 35 giorni di sforamento per il PM10 in un anno solare, con una media superiore a 50 microgrammi per metro cubo. Questi dati sulla qualità dell’aria sono stati divulgati da Legambiente in occasione della 54esima Giornata della Terra (Earth Day).
Le città in questione sono Verona (Borgo Milano) con 44 giorni di superamento nei primi 91 giorni dell’anno, seguita da Vicenza (San Felice) con 41, Padova (Arcella) con 39, Frosinone (Scalo) con 38, Brescia (Villaggio Sereno), Cremona (Piazza Cadorna), Torino (Grassi) e Venezia (Via Beccaria) con 36. A un passo dal limite si trovano Treviso (Via Lancieri) con 35 giorni di superamento, Modena (Giardini), Milano (Senato), Monza (Via Machiavelli) e Rovigo (Centro) con 34 giorni.
I primi mesi del nuovo anno sono stati caratterizzati da picchi significativi di polveri sottili, con medie giornaliere nettamente oltre i limiti normativi. Il 69% delle centraline monitorate (109 su 168) ha registrato almeno una giornata con concentrazioni superiori a 100 µg/mc (rispetto al limite giornaliero di legge di 50 µg/mc), con punte di oltre 200 µg/mc. Queste concentrazioni elevate non solo hanno superato il limite consentito (in 23 centraline addirittura triplicato), ma si sono ripetute più volte.
Ad esempio, a Venezia (Via Beccaria) sono state registrate 12 giornate con concentrazioni superiori a 100 µg/mc; a Rimini (Flaminia), Milano (Senato), Padova (Mandria), Piacenza (Giordani Farnese) e Modena (Giardini) 8; Verona (Borgo Milano), Bologna (Porta S. Felice), Ravenna (Zalamella) e Ferrara (Isonzo) 7. Considerando una soglia di 75 µg/mc (una volta e mezza il limite giornaliero), 27 centraline hanno superato questo valore per almeno 10 giorni su 91.
Giorgio Zampetti, direttore generale di Legambiente, ha espresso preoccupazione per la situazione dell’inquinamento atmosferico nei primi 91 giorni dell’anno, sottolineando la necessità di un impegno collettivo. Ha richiesto azioni concrete, integrando politiche urbane, regionali e nazionali sui settori emissivi principali come traffico, agricoltura, riscaldamento domestico e industrie.
Zampetti ha evidenziato il ruolo dei cittadini nel cambiare abitudini, riducendo l’uso dell’auto per brevi tragitti, migliorando l’efficienza energetica delle abitazioni e facendo scelte consapevoli riguardo alla spesa alimentare. Ha inoltre sottolineato l’importanza di aumentare le aree verdi nelle città, piantando alberi e curando gli spazi pubblici, affinché diventino polmoni urbani che favoriscano il ritorno a un’aria pulita.
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