Cronaca

Roma | Borseggiatrice costretta a rubare in metro e pestata: Doveva consegnare 1000 euro al giorno, 2 arresti

Identificati e fermati due dei tre aggressori responsabili dell’aggressione brutale a Meri Secic, croata di 39 anni, avvenuta su un treno della metro B di Roma di fronte a numerosi testimoni.

Secondo le ricostruzioni, il gruppo avrebbe rimproverato la donna di non aver rubato abbastanza denaro dai passeggeri dei mezzi pubblici di Roma. Pretendevano un guadagno di almeno mille euro al giorno e l’hanno picchiata nonostante fosse incinta all’ottavo mese.

Gli investigatori del commissariato Viminale della polizia di Stato, grazie alle descrizioni fornite dalla vittima e a un’indagine accurata basata anche su immagini video, hanno individuato due dei tre aggressori, un uomo e una donna di 20 e 24 anni, residenti nella baraccopoli di Castel Romano, sulla Pontina. Entrambi sono stati sottoposti a fermo di indiziato di delitto per il reato di estorsione e rapina aggravata in concorso. La magistratura ha convalidato l’operato degli agenti.

Secic, dopo l’aggressione, ha dichiarato di essere stata costretta a rubare per conto dei suoi aguzzini, che le chiedevano circa mille euro al giorno come compenso per i furti compiuti a Roma. La donna ha rivelato di aver deciso di non voler più svolgere tali attività, scelta che ha provocato l’aggressione.

Meri Secic, nota alle autorità per i suoi precedenti penali legati a furti, aveva evitato di scontare una condanna a 19 anni di carcere grazie alla gravidanza. Il suo bambino, nato nonostante fosse all’ottavo mese di gravidanza al momento dell’aggressione, è fuori pericolo.

Tuttavia, Secic potrebbe non essere l’unica borseggiatrice oggetto di violenze. Su social media è circolato un video di un altro pestaggio, avvenuto nella stazione Spagna della Metro A, in cui un gruppo di uomini picchia almeno due donne. È ipotizzabile che anche in questo caso le vittime fossero borseggiatrici “penalizzate” per aver fallito nel loro compito.

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