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Cronaca

Milano | Alessia Pifferi in aula: “Sono stata picchiata in carcere” | Il pm chiede l’ergastolo

La nuova udienza del processo contro Alessia Pifferi ha segnato una fase finale. Di fronte alla corte d’Assise di Milano, la donna ha ribadito di non aver mai avuto l’intenzione di nuocere a sua figlia. Ha raccontato di essere stata vittima di violenza da parte delle altre detenute, descrivendo il carcere come un’esperienza di ergastolo già in corso per lei. Ha anche condiviso il suo trauma di abusi sessuali durante l’infanzia.

La richiesta della difesa per una seconda perizia psichiatrica è stata respinta dai giudici. Il pm ha chiesto la massima pena per Pifferi dopo le sue dichiarazioni in aula. La donna ha subito abusi da parte delle detenute in carcere, che la accusano di essere un mostro e un’assassina.

La difesa ha presentato documentazione clinica che indica che Pifferi ha gravi ritardi cognitivi sin dall’infanzia. Tuttavia, la corte ha respinto la richiesta della difesa, sostenendo che queste informazioni non cambiano le conclusioni della perizia psichiatrica.

Pifferi ha condiviso anche la sua storia di isolamento e abusi familiari durante l’infanzia. Ha raccontato di essere stata rimossa dalla scuola per accudire sua madre dopo un grave incidente e di essere stata sfruttata dagli uomini che ha incontrato.

Il pm ha sottolineato che Pifferi non ha mostrato pentimento e ha sempre negato la sua responsabilità. Ha descritto la morte della piccola Diana come un’agonia lunga e atroce, causata dall’abbandono della madre. Secondo l’accusa, Pifferi era consapevole delle sue azioni e ha cercato di evitare le conseguenze, nonostante avesse molte opportunità per salvare sua figlia.

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