Calabria
Milano | Il nipote del boss che faceva fallire le aziende intestate a prestanomi
Tre individui, incluso il nipote di un noto esponente della ‘ndrangheta, Cosimo Macolo, sono stati arrestati per reati tributari e bancarotta fraudolenta. Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Monza, gestivano aziende intestate a prestanome, le indebitavano con lo Stato e poi le facevano fallire. Uno dei soggetti arrestati è già detenuto per reati legati alla ‘ndrangheta.
Le indagini hanno coinvolto sette imprese attive nei settori dell’edilizia, della logistica e delle pulizie, che hanno sistematicamente violato le normative tributarie, omesso pagamenti previdenziali e contributivi, emesso fatture false e dirottato profitti su conti personali. Queste imprese, intestate a prestanome del territorio brianzolo, operavano per un breve periodo prima di dichiarare bancarotta a causa dei debiti accumulati con l’Erario. I profitti illeciti venivano recuperati quotidianamente attraverso prelievi in contanti effettuati dai prestanome e consegnati all’amministratore effettivo delle società, già condannato per attività legate alla ‘ndrangheta.
Le forze dell’ordine hanno sequestrato beni per un valore superiore a 2 milioni di euro, corrispondenti ai profitti illegali accumulati.
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