Cronaca
Brindisi | Denuncia di discriminazione, licenziata per aver dichiarato di essere incinta
La giudice del lavoro del tribunale di Brindisi, Gabriella Puzzovio, ha stabilito che il licenziamento della 38enne educatrice Giorgia Marinò, da parte di una cooperativa due giorni dopo aver comunicato la sua gravidanza, sia stato discriminatorio.
La cooperativa è stata condannata a risarcire la lavoratrice con una somma di 13.000 euro. Marinò era stata assunta con un contratto a tempo determinato di un anno il 7 febbraio 2020. Tuttavia, due giorni dopo aver comunicato la sua gravidanza e chiesto di essere esonerata dai turni notturni, come previsto dalla legge, è stata licenziata.
La sentenza di primo grado ha ritenuto fondate le ragioni della lavoratrice, poiché è emerso che il datore di lavoro era a conoscenza della gravidanza e non esistevano valide giustificazioni per il licenziamento.
I legali della Marinò, Marco Paladini e Ornella Bruno Stamerra, hanno dichiarato che la lavoratrice ha deciso di rendere pubblica la sua vicenda per sostenere e coinvolgere altre donne che subiscono discriminazioni sul lavoro. Hanno sottolineato che ciò che ha maggiormente turbato la Marinò è stato il ruolo attivo assunto dalla coordinatrice nel licenziare un’altra donna solo perché in stato di gravidanza.
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