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Cronaca

Palermo | Omicidio di ieri sera nel rione Sperone, fermato anche il ferito

Alessio Caruso è attualmente in stato di fermo, l’uomo ferito durante una sparatoria avvenuta ieri che ha causato la morte di Giancarlo Romano, avvenuta per strada nel quartiere Sperone a Palermo. Inizialmente, per il delitto erano stati fermati altri due uomini, Camillo e Antonio Mira, padre e figlio rispettivamente di 55 e 20 anni. Successivamente, lo stesso provvedimento è stato notificato dalla Squadra Mobile e dal Sisco a Caruso, che è ricoverato in gravissime condizioni all’ospedale Buccheri La Feria con ferite all’addome e alla testa. A tutti e tre sono contestate, a vario titolo, le accuse di omicidio, tentato omicidio, porto abusivo d’arma da fuoco e tentata estorsione, reati aggravati dal metodo mafioso.

Dalle indagini è emerso che Caruso, poco prima dell’omicidio di Romano, aveva avuto una violenta discussione con Camillo Mira, culminata in una sparatoria di fronte a una sala scommesse in corso dei Mille. La lite, scaturita da un tentativo di estorsione sui proventi illeciti delle scommesse clandestine e da un debito non saldato, ha causato il ferimento di un cliente e dello stesso Mira. Successivamente, Romano, Caruso e i Mira si sono nuovamente scontrati allo Sperone. Anche in questo caso, sono stati sparati colpi d’arma da fuoco e Romano ha perso la vita.

La ricostruzione dei fatti si è basata sulla visione delle immagini registrate dalle telecamere di videosorveglianza installate nella zona e sugli esiti delle perquisizioni effettuate dagli investigatori nelle ore immediatamente successive al delitto, durante le quali sono state trovate due armi utilizzate negli scontri a fuoco.

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