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Udinese-Milan | Cori razzisti: Maignan lascia il campo, partita sospesa.
Durante la partita tra Udinese e Milan, si è verificato un brutto episodio che ha portato alla sospensione temporanea del match a causa di cori razzisti provenienti dagli spalti, indirizzati verso il portiere del Milan, Maignan. In risposta a tali comportamenti, il calciatore francese ha abbandonato temporaneamente il campo insieme alla squadra. I giocatori dell’Udinese hanno mostrato solidarietà abbracciando Maignan, mentre l’arbitro Maresca ha interrotto il gioco per diffondere un messaggio di avvertimento contro i cori razzisti tramite gli altoparlanti dello stadio. Dopo alcuni minuti di interruzione, Maignan è rientrato in campo tra i fischi dei tifosi di casa, e la partita è ripresa regolarmente.
Pochi minuti prima della sospensione, su richiesta di Maignan, l’arbitro aveva annunciato attraverso gli altoparlanti che la partita sarebbe stata sospesa in caso di ulteriori cori razzisti. Dopo aver segnato il gol del vantaggio, Maignan ha nuovamente segnalato cori razzisti al direttore di gara, che ha provocato la sospensione temporanea. Durante l’interruzione, i giocatori del Milan sono rientrati negli spogliatoi in segno di solidarietà. La partita è poi ripresa, con l’Udinese pareggiando immediatamente.
Nel finale di gara, al momento del gol vittoria di Okafor, i giocatori Adli e Florenzi hanno compiuto un bellissimo gesto, correndo per tutto il campo per festeggiare insieme al loro compagno di squadra.
MAIGNAN: “LA RISPOSTA GIUSTA È LA VITTORIA” – “Nel primo rinvio sono andato a prendere la palla e ho sentito chiamarmi ‘scimmia’, ma non ho detto nulla; poi lo hanno ripetuto e ho chiesto aiuto dalla panchina, poi ho dichiarato che non si può giocare così a calcio. Non è la prima volta che mi succede, né a me né ad altri giocatori. Sono situazioni che vanno denunciate. Si tratta di persone ignoranti. I tifosi vengono allo stadio per sostenere, magari anche fischiare, ma certe cose non devono accadere nel calcio”. Mike Maignan ha raccontato l’episodio verificatosi a Udine e ha sottolineato la necessità di sanzioni severe: “Devono essere applicate sanzioni molto pesanti, perché le parole non bastano più. Queste persone dovrebbero essere bandite dagli stadi. Il calcio è bello quando le persone vengono allo stadio con le loro famiglie per divertirsi”. I suoi compagni hanno immediatamente mostrato solidarietà: “Abbiamo un grande club, un gruppo molto unito, siamo come una famiglia. Tutti mi hanno sostenuto. Poi siamo scesi in campo con ancora più determinazione per vincere la partita proprio per questo motivo. La risposta giusta è vincere”.
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