Mattarella prepara il suo nono discorso di fine anno: pace giusta e richiamo all’unità

Un messaggio rassicurante, nella misura del possibile, volto a evitare inutili ansie nei cittadini, ma che contemporaneamente affronti temi cruciali, seppur angoscianti, come le guerre. Sergio Mattarella si appresta a pronunciare il suo nono discorso di fine anno, un record precedentemente detenuto solo dal presidente emerito Napolitano, scomparso pochi mesi fa.

Riguardo ai conflitti in Europa, il Presidente farà riferimento alle guerre, al plurale, includendo il conflitto in Ucraina, oggetto di un’invadenza russa da due anni a febbraio, e il conflitto israeliano-palestinese di quest’anno. Mattarella si esprimerà su entrambi, invocando una pace equa, un concetto ribadito più volte nei mesi scorsi, con l’obiettivo di armonizzarla con i diritti umani e lo sviluppo. Inoltre, evidenzierà il ruolo che l’Italia dovrà svolgere in questo contesto, specialmente in vista della prossima presidenza del G7.

Il discorso del Capo dello Stato, previsto per circa 15 minuti, affronterà probabilmente anche il tema delle prossime scadenze elettorali europee di giugno, presentandole come un “grande esercizio di democrazia”, auspicando che la politica italiana dimostri giudizio e lungimiranza.

Tra i temi trattati, Mattarella si soffermerà su questioni a lui care, come quella dei giovani, evitando di cadere in polemiche politiche superficiali. Rivolgendosi al Paese, il Presidente ribadirà la necessità di contrastare con determinazione la violenza contro le donne e sottolineerà l’urgenza di fornire lavoro dignitoso a donne e giovani. Come nei passati anni, anche durante le fasi più difficili della pandemia, Mattarella intende ricordare che l’Italia possiede le risorse per superare ogni ostacolo quando agisce unita e i cittadini mostrano solidarietà, un messaggio di fiducia rivolto a milioni di italiani che lo seguiranno su varie piattaforme.

Ancora una volta, il Capo dello Stato non sarà seduto alla scrivania, ma in piedi, con le bandiere del Quirinale, dell’Italia e dell’Europa alle spalle.