Cronaca
Palermo | Commesso della Procura era talpa per la criminalità: arrestato.
A Palermo, la polizia ha arrestato Feliciano Leto, un commesso giudiziario in servizio alla Procura, con l’accusa di aver agito come informatore per la criminalità. Leto è stato accusato di favorire continuamente e in modo aggravato le attività criminali. Il suo ruolo era quello di trasportare documenti dagli uffici dei magistrati ad altri uffici del Tribunale. Secondo le accuse, avrebbe consultato in modo illegittimo i procedimenti, fotografato e divulgato documenti coperti dal segreto, portato fuori i fascicoli, e informato i soggetti coinvolti nelle indagini in corso, danneggiando gravemente numerose inchieste.
Le autorità hanno scoperto la sua attività grazie all’installazione di un trojan sul suo cellulare. Leto proveniva dal bacino degli ex pip, ex precari del bacino di emergenza di Palermo. Oltre al suo lavoro presso la Procura, lavorava anche nell’azienda di trasporti di Vincenzo Passantino, suo genero, il cui business era stato sottoposto a interdittiva antimafia.
Le indagini hanno rivelato due episodi di favoreggiamento. Nel primo caso, è emerso che Leto aveva aiutato dei rapinatori fornendo loro informazioni riservate provenienti dall’indagine sulla rapina stessa. Nel secondo episodio, Leto aveva avvisato un indagato per corruzione e falso delle intercettazioni in corso sul suo caso, consigliandogli di stare attento alle conversazioni telefoniche.
Secondo le indagini condotte dalla Direzione distrettuale antimafia di Palermo, Leto era diventato il punto di riferimento per vari soggetti coinvolti nella criminalità palermitana che cercavano di conoscere lo stato delle indagini a loro carico. L’operazione di arresto è stata definita urgente e necessaria per la protezione di numerose e importanti inchieste in corso.
Maurizio De Lucia, il procuratore capo di Palermo, è noto per la sua vasta esperienza nelle indagini di mafia e antimafia. Ha coordinato operazioni significative, tra cui la cattura del boss mafioso Matteo Messina Denaro, che era stato latitante per quasi trent’anni prima di essere arrestato a Palermo nel gennaio 2023. Successivamente, Messina Denaro è deceduto a L’Aquila nel settembre dello stesso anno.
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