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Calabria

Calcio | Derby tra Reggina e Vibonese finito con un pareggio

La Reggina non riesce a conquistare la vittoria contro la Vibonese, che aveva l’opportunità di approfittare del turno di riposo del Trapani per salire in testa alla classifica. Gli amaranto, tuttavia, non hanno deluso affatto; anzi, avrebbero meritato più di un semplice pareggio. Le decisioni dell’arbitro sono oggetto di discussione.

Il primo tempo è privo di emozioni, e agli amaranto manca un calcio di rigore. La squadra di Buscè cerca di spingere per ottenere il vantaggio. Al 8′, su una punizione in area per la Vibonese, l’arbitro segnala un retropassaggio volontario da parte di Dervishi a Velcea, ma la squadra di Buscè spreca l’opportunità.

Ci sono numerosi errori e tentativi nel cercare le due punte, che faticano a trovare la connessione. Al 29′, l’occasione si presenta per gli amaranto: la Reggio recupera palla sulla trequarti, Barillà avrebbe potuto allargare a sinistra ma sceglie di tirare in porta. Del Bello respinge con i pugni, la palla resta libera in area e Bolzicco, da due passi, non riesce a concludere con successo.

Al 31′, Dervishi va via sulla fascia destra, cerca di mettere la palla in mezzo, ma trova l’ostacolo di Baldan. Grande protesta degli amaranto, ma l’arbitro non ravvisa un tocco di mano. La situazione va rivista. Successivamente, il laterale italo-albanese deve uscire per infortunio, al suo posto subentra Provazza, e gli amaranto passano al 4-3-3.Il secondo tempo vede la Reggio Calabria assaltare, ma c’è anche un gol annullato. Al 49′, la squadra ospite sfiora la rete: Ciotti, da due passi, sugli sviluppi di un calcio d’angolo, non trova la porta, mentre Velcea è già battuto.Al 52′, grande opportunità per gli amaranto. Mungo lancia lungo, il 27 parte da una posizione regolare, entra in area da una posizione defilata e cerca la deviazione in porta. Del Bello respinge, ma la palla finisce sopra il corpo del portiere!Al 54′, Bolzicco sembra segnare dopo la respinta del portiere su colpo di testa di Ingegneri sugli sviluppi di un calcio d’angolo, ma l’arbitro segnala fallo su Ciotti. Anche qui, la situazione necessita di una revisione.Al 62′, gli amaranto continuano ad attaccare, con Provazza che tira in diagonale, ma Del Bello respinge. Poi Rosseti non riesce a girare la palla in porta.Al 63′, in un incredibile 1 contro 3 per la Vibonese, Ciotti riceve palla a Convitto, con la difesa amaranto concentrata, ma Parodi fa una straordinaria corsa all’indietro e salva tutto!Trocini inserisce in campo Salandria, Bontempi e Ricci. Al 77′, clamorosa occasione per la squadra reggina: sinistro di Barillà dopo uno scambio con Bolzicco, ma Dal Bello compie una parata straordinaria, salvando il risultato.La squadra ospite riesce poi a limitare gli attacchi degli amaranto, e la partita non offre più forti emozioni.

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Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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Calabria | ‘Ndrangheta: Operazione nel crotonese, 31 misure

I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, supportati da unità provenienti da altre province calabresi, hanno eseguito un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di 31 individui legati a cosche mafiose del territorio. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e convalidato dal Gip, prevede 15 custodie in carcere, 7 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora.

Le indagini sono iniziate dopo un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro, rivelando una rete complessa di attività illegali tra cui estorsione, usura e traffico di stupefacenti. Questo scenario si è delineato dopo l’arresto del boss Nicolino Grande Aracri e ha messo in luce la rivalità tra la famiglia Martino, già legata a Grande Aracri, e un’altra cosca locale.

L’inchiesta, condotta attraverso intercettazioni e attività di osservazione, ha fatto emergere la capacità della famiglia Martino di esercitare il controllo sul territorio mediante intimidazioni, estorsioni e traffico di droga. Inoltre, i militari hanno documentato la disponibilità di armi da parte degli indagati, confermando l’operatività dell’associazione mafiosa in questione.

La scoperta di danneggiamenti a veicoli appartenenti a membri di spicco della famiglia Martino ha fornito ulteriori elementi per comprendere le dinamiche interne e le relazioni tra le varie cosche della provincia. Questo intervento dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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Reggio Calabria | Confiscati beni a soggetto contiguo alla cosca Bellocco di Rosarno

Le forze della Guardia di Finanza dei comandi provinciali di Reggio Calabria e Firenze, insieme al personale dello S.C.I.C.O. (Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata), hanno portato a termine un’importante operazione volta a contrastare le attività illecite della criminalità organizzata, con particolare riferimento alla cosca “Bellocco” di Rosarno. L’operazione, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia (DDA) di Reggio Calabria, ha condotto all’applicazione di misure di prevenzione sia personali che patrimoniali nei confronti di un soggetto ritenuto vicino a questo gruppo criminale.

L’intervento ha comportato la sorveglianza speciale con obbligo di soggiorno nel comune di residenza per l’indagato, nonché la confisca di beni del valore complessivo di circa 200 mila euro. I beni confiscati comprendono un’attività commerciale, un’imbarcazione da pesca, diversi veicoli e un fabbricato, tutti ritenuti sproporzionati rispetto alle entrate legittime dichiarate dal soggetto.

Le indagini che hanno portato a questo risultato sono state condotte nell’ambito di diverse operazioni di contrasto alla criminalità, tra cui “Magma”, “Erba di Grace” e “Buenaventura”. In particolare, il soggetto coinvolto era già stato condannato per traffico internazionale di stupefacenti e per estorsioni aggravate dal metodo mafioso. L’operazione “Magma”, conclusa nel 2019, aveva visto l’emissione di numerosi provvedimenti cautelari, mentre “Erba di Grace” e “Buenaventura” si erano concentrate su reati legati al traffico di droga e all’usura.

Il lavoro congiunto delle DDA di Reggio Calabria e Firenze, insieme ai reparti specializzati della Guardia di Finanza, ha permesso di ricostruire la situazione economica e patrimoniale del soggetto, dimostrando una netta sproporzione tra i beni posseduti e le entrate ufficialmente dichiarate. La successiva confisca del patrimonio ha rappresentato un duro colpo per le attività economiche legate alla cosca, confermando l’impegno costante delle istituzioni nel colpire non solo le persone coinvolte, ma anche le risorse finanziarie e materiali che alimentano le organizzazioni mafiose.

L’operazione evidenzia l’importanza delle indagini patrimoniali nel contrasto alla mafia, puntando a smantellare i network economici che sostengono le attività illecite. Grazie all’efficace collaborazione tra le varie Procure e le unità investigative, si continua a lavorare per garantire la legalità e proteggere il tessuto imprenditoriale sano dalla contaminazione mafiosa.

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