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Calabria

Vibo Valentia | Agevolazione e sfruttamento della prostituzione, un arresto

Giorno 1 agosto, le autorità di Vibo Valentia hanno compiuto un’importante operazione contro il favoreggiamento e lo sfruttamento della prostituzione. A seguito di indagini approfondite condotte dalla Squadra Mobile e coordinate dalla Procura della Repubblica locale, è stata disposta una misura cautelare agli arresti domiciliari nei confronti di un uomo accusato di gestire e sfruttare una rete di prostituzione.

L’inchiesta è iniziata grazie a una segnalazione al numero di emergenza, che aveva indicato la presenza di un’attività illecita all’interno di una casa di appuntamenti. Gli investigatori, avvalendosi di intercettazioni telefoniche e ambientali, hanno scoperto l’esistenza di un’organizzazione ben strutturata coinvolta nel favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione, composta da diverse persone di diverse nazionalità.

Il gruppo accusato si occupava di vari aspetti della gestione delle prostitute, inclusi il trasporto, l’alloggio, l’approvvigionamento alimentare e il servizio di lavanderia, il tutto dietro pagamento. È stato accertato che gestivano sei case di prostituzione e avevano stabilito un tariffario per l’affitto e il trasporto, con una suddivisione dei guadagni ben definita.

Le risultanze delle indagini hanno portato alla richiesta di arresto domiciliare per uno degli indagati, ritenuto il principale organizzatore di questa attività illecita. L’uomo è stato arrestato nella sua abitazione e sottoposto alla misura cautelare.

Si ricorda che le misure cautelari e le indagini non implicano automaticamente la colpevolezza degli indagati, e ogni soggetto coinvolto gode della presunzione di innocenza fino a sentenza definitiva.

Calabria

Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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Calabria

Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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Calabria

Calabria | ‘Ndrangheta: Operazione nel crotonese, 31 misure

I Carabinieri del Comando provinciale di Crotone, supportati da unità provenienti da altre province calabresi, hanno eseguito un’operazione di vasta portata che ha portato all’arresto di 31 individui legati a cosche mafiose del territorio. Il provvedimento, richiesto dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro e convalidato dal Gip, prevede 15 custodie in carcere, 7 arresti domiciliari e 9 obblighi di dimora.

Le indagini sono iniziate dopo un episodio estorsivo ai danni di un imprenditore di Cutro, rivelando una rete complessa di attività illegali tra cui estorsione, usura e traffico di stupefacenti. Questo scenario si è delineato dopo l’arresto del boss Nicolino Grande Aracri e ha messo in luce la rivalità tra la famiglia Martino, già legata a Grande Aracri, e un’altra cosca locale.

L’inchiesta, condotta attraverso intercettazioni e attività di osservazione, ha fatto emergere la capacità della famiglia Martino di esercitare il controllo sul territorio mediante intimidazioni, estorsioni e traffico di droga. Inoltre, i militari hanno documentato la disponibilità di armi da parte degli indagati, confermando l’operatività dell’associazione mafiosa in questione.

La scoperta di danneggiamenti a veicoli appartenenti a membri di spicco della famiglia Martino ha fornito ulteriori elementi per comprendere le dinamiche interne e le relazioni tra le varie cosche della provincia. Questo intervento dei Carabinieri rappresenta un importante passo avanti nella lotta contro la criminalità organizzata nella regione.

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