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Tecnologia

Inaugurata a Palermo la sede di “CHS – Competence Hub STEM”

Un’opportunità da un lato per offrire lavoro ai giovani laureati palermitani, dall’altra per ribadire il ruolo centrale del capoluogo siciliano nell’innovazione tecnologica: questa la duplice stella sotto cui nasce il progetto Chs – Competence Hub Stem, la cui sede di Palermo è stata inaugurata oggi in viale Regione Siciliana.
Il progetto nasce dalla sinergia tra Università di Palermo e Smartengineering, circa un anno dopo l’accordo per la realizzazione di un luogo adibito a ricerca, sperimentazione, alta formazione e innovazione tecnologica con l’obiettivo di diventare la più importante community di competenze Stem (Science, Technology, Engineering e Mathematics) nel Mediterraneo. All’inaugurazione del Polo hanno preso parte il rettore dell’Università di Palermo Massimo Midiri, l’assessore regionale alla Famiglia Nuccia Albano, la presidente di Smartengineering Lia Grandi e il direttore (dall’1 gennaio 2025) della struttura Alessio Alotta.

E ancora: Marco Cammalleri, (ordinario di Meccanica Applicata e Referente Unipa per Chs), Antonello Mineo (delegato all’innovazione Sicindustria), Fabrizio Ferrandelli (assessore all’innovazione digitale del Comune di Palermo), Giuseppe Russello (Omer), Bogdan Jan Skutkiewicz (Magicmotorsport), Massimo Pulvirenti (Bi-Rex), Umberto Cattaneo (Schneider Electric), Leo Perrotta (Overit), Silvia Testa (Randstad), Daniele Dall’Olio (Chs-Competence Hub Stem), Alessandro Viviani (The European House-Ambrosetti).

“Oggi si realizza un altro tassello di una strategia messa in atto da qualche mese e finalizzata a creare prospettive di futuro per i nostri ragazzi – sottolinea Midiri – All’inizio del mio mandato ho ritenuto importante far passare il messaggio che l’Università fosse fondamentale per trovare un lavoro qualificato e altamente professionalizzante, oggi creiamo le prospettive di una collaborazione reale con Smartengineering raccogliendo le migliori professionalità che provengono dal mondo dell’ingegneria e delle tecnologie più avanzate, dandogli modo di lavorare a casa”.
Il tema da affrontare, aggiunge il rettore, è quello della “fuga di cervelli, che sta diventando una piaga davvero importante nella nostra ragione. E’ stato calcolato che nel 2050 saranno andati via più di 4 milioni di ragazzi e se non facciamo queste operazioni sistematiche estendendole a tutte le discipline, come ad esempio l’intelligenza artificiale, perderemo il capitale umano e i nostri ragazzi creeranno posti di lavoro in altre realtà. La presenza delle imprese ci sta facendo modificare piano piano i contenuti della nostra offerta formativa”.

Anche Albano si sofferma sulla necessità di incentivare i giovani siciliani a non migrare: “Abbiamo la percezione del fenomeno della fuga dei cervelli, stiamo lavorando per rilanciare le competenze in Sicilia anche nelle maestranze inferiori. Purtroppo oggi non si riescono a cogliere opportunità, noi stiamo facendo tanto e domani partirà l’accordo Regione-Webuild con circa 600 iscritti alle due giornate di selezione. Rivolgo i complimenti alla Smartengineering, che apre una sede a Palermo per quei ragazzi che hanno fatto corsi di studio importanti e che purtroppo, spesso, abbandonano questa meravigliosa terra e la famiglia: questo è un primo importante passo e mi auguro che di queste realtà ce ne siano tante, in maniera che i ragazzi possano arricchire la nostra Isola”.

Alotta racconta la propria storia professionale che dalla laurea a Palermo lo ha portato a Rovereto e ora di nuovo nel capoluogo siciliano: “Sono rimasto sei anni a Rovereto come responsabile dell’unità di business: sono nato e cresciuto qui, studiando all’Università di Palermo, e dopo la laurea ho subito iniziato la mia esperienza lavorativa a Rovereto. Poter tornare nella mia terra è bellissimo, perchè mi permette di contribuire al suo sviluppo: vorrei essere una guida per i ragazzi qui a Palermo e al contempo costruire qualcosa qui. L’esperienza di Rovereto mi lascia tantissimo, perchè è lì che ho costruito la mia responsabilità: ho sviluppato attitudini diverse e sono stati sei anni davvero formativi. Ai giovani posso dire che nel mondo del lavoro a fare la differenza è la voglia di fare: le competenze tecniche sono fondamentali, ma non sono tutto. E’ importante saper fare tante cose diverse e sapersi relazionare: emigrare non deve essere una necessità ma piuttosto una scelta”.

Grandi racconta come “un anno e mezzo fa abbiamo deciso di trasferire le nostre competenze al sud aprendo tre nuove sedi a Roma, Napoli e appunto Palermo: qui siamo cresciuti molto velocemente e adesso l’apertura di questa sede vuole creare un hub per sviluppare un ecosistema industriale importante che supporti la crescita del territorio. Ci sono già una trentina di dipendenti e prevediamo ulteriori assunzioni: quando siamo partiti eravamo cinque, adesso c’è spazio per un centinaio di risorse. L’idea è crescere e non dare ai ragazzi l’opportunità di trasferirsi al nord, ma di poter lavorare vicino alle loro famiglie”.
– foto ufficio stampa Unipa –

Scienza e Salute

Healthcare Innovation Forum, l’innovazione per la medicina del futuro

Si è svolta oggi dalle ore 9:30 presso l’Auditorium del Museo dell’Ara Pacis a Roma, la III edizione dell’Healthcare Innovation Forum (www.healthcareinnovationforum.it).
L’evento nasce con l’obiettivo di analizzare le maggiori trasformazioni in ambito sanitario e le potenzialità offerte da innovazione e tecnologia per progettare la medicina del futuro, sempre più personalizzata, integrata e preventiva.
L’evento è stato organizzato da CORE (www.corelations.it) con il coordinamento scientifico di Giuseppe Navanteri, Direttore Dipartimento Ingegneria Clinica e ICT, manager finanziamenti evoluzione tecnologica e digitalizzazione, IFO Istituto Nazionale Tumori Regina Elena-Istituto Dermatologico San Gallicano Roma, e di Amelia Compagni, Lorenzo Fenech e Francesca Lecci, docenti della SDA Bocconi School of Management.

L’evento è stato realizzato con il contributo incondizionato di: AGFA HealthCare, B. Braun Milano S.p.A., Biessemedica, Enbiotech, Engineering, Fujifilm Healthcare, KBMS, NGC Medical, Oracle, Samsung e con il patrocinio di AgID, AIIC, Confindustria Dispositivi Medici e Regione Lazio.
Un’edizione dedicata ai temi di One Health, Value-Based Healthcare (VBHC), Health Technology Assessment (HTA), Operation Management (OM) e Intelligenza Artificiale (IA).
ONE HEALTH: il nucleo centrale della rivoluzione sanitaria. Un concetto ampio che include i temi quali l’antibiotico resistenza, l’interdipendenza della salute umana, animale e ambientale.

Tutti argomenti che si devono necessariamente integrare con la “Value Based Healthcare”, l’intelligenza artificiale e la ricerca traslazionale in un’ottica di cambiamento del nostro sistema sanitario verso un sistema più evoluto e sostenibile.
VALUE BASED HEALTHCARE e HEALTH TECHNOLOGY ASSESSMENT: i concetti di Value- Based Healthcare (VBHC) e di Health Technology Assessment (HTA) sono strumenti essenziali per migliorare il sistema sanitario italiano, puntando alla qualità delle cure, efficienza dei servizi e sostenibilità economica.
INTELLIGENZA ARTIFICIALE: non una risorsa fine a se stessa, ma una leva, se ben utilizzata, fondamentale per trasformare il settore sanitario, migliorando diagnosi, trattamento, gestione delle malattie ed efficienza amministrativa.

OPERATION MANAGEMENT: l’Operation Management (OM) emerge come un approccio cruciale per ottimizzare l’efficienza operativa, ridurre i costi e abbattere le liste d’attesa.
“Un’occasione preziosa per approfondire il digitale e l’innovazione nel Servizio Sanitario Nazionale – ha commentato il senatore Guido Liris -. La popolazione è sempre più longeva, con un numero crescente di ultracentenari, il che genera una domanda sempre più significativa di assistenza sanitaria per le patologie legate all’invecchiamento. Questo scenario richiede un adeguamento del sistema, e le nuove tecnologie possono aiutarci a intercettare i bisogni dei pazienti al di fuori dei tradizionali presidi ospedalieri, contribuendo così a preservare la loro qualità di vita”.

“In questo contesto – ha aggiunto – adottare un approccio proattivo e innovativo, che integri la digitalizzazione con un rigoroso rispetto della sicurezza e della privacy dei dati, ci permetterebbe di garantire un servizio sanitario sostenibile con il paziente al centro del sistema sanitario”.
Antonello Aurigemma, Presidente del Consiglio Regionale del Lazio, ha parlato di “un convegno importante che ha messo insieme mondo delle istituzioni e il mondo della sanità per cercare di portare avanti i processi di innovazione, formazione e soprattutto prevenzione. Per troppi anni la prevenzione è stata considerata un costo per il servizio sanitario regionale quando invece è un investimento. Riuscire a fare sintesi e avere una visione completa di un settore delicato come quello della sanità è fondamentale per le istituzioni per trovare le cure più appropriate rispondenti a tutte le esigenze dei cittadini. Serve un investimento delle risorse fatto in modo ponderato e adeguato che porti i giusti risultati e serve soprattutto uniformare un servizio sanitario regionale che ad oggi ha anche una sperequazione a livello nazionale, da regione a regione”.

Per Giuseppe Navanteri, Direttore dipartimento Ingegneria Clinica e ICT, manager finanziamenti evoluzione tecnologica e digitalizzazione IFO, “la terza edizione del forum consolida la necessità che la nostra società ha di far propri gli strumenti per realizzare innovazione in sanità. Il nostro SSN ha bisogno di evolvere dalla L.502/92 in maniera concreta. Vari processi sono ormai attivi in svariate realtà ospedaliere del territorio nazionale che sono da considerarsi ormai dei veri e propri laboratori che testano nuovi percorsi di presa in carico, nuove metodologie di gestione paziente. Innovare, quindi, assume il significato di migliorare l’outcome del paziente, con impatto diretto sia su esso stesso che sulla società in cui vive. In sanità, infatti, l’innovazione significa migliorare le vite, prolungare la longevità ed elevare la qualità dell’assistenza. E’ il motore che ci spinge avanti, trasformando le strategie tradizionali in soluzioni più efficaci ed inclusive.

Crediamo fermamente che, attraverso il nostro forum con partecipazione ormai nazionale, lo sharing di idee e di esperienze evidence based possa produrre un valore concreto e che, congiuntamente ai giusti strumenti tecnici per fare innovazione, si possa estendere la rete degli “agenti del cambiamento” in modo da riuscire, insieme, a far evolvere il nostro SSN”.
Pierpaolo Truglia, Healthcare Senior Sales Manager Central-South Area di Engineering, ha dichiarato che “il futuro della sanità, in Italia come altrove, sarà modellato dal digitale: tecnologie avanzate come l’AI rappresentano infatti una preziosa opportunità per trasformare i percorsi di prevenzione, diagnosi, assistenza e cura e migliorare il rapporto tra risultati ottenuti e risorse impiegate. Investire le risorse necessarie affinchè il digitale possa supportare il sistema sanitario nel suo percorso di trasformazione porterà benefici a tutto l’ecosistema: dalla cura dei pazienti alla qualità del lavoro dei professionisti, alla sostenibilità dell’intero SSN. In Engineering – ha concluso – da anni ridisegniamo la sanità attraverso la digitalizzazione dei processi e l’impiego di tecnologie innovative, con l’obiettivo di rendere più efficaci ed efficienti i sistemi sanitari e far evolvere la qualità delle cure e dei modelli organizzativi”.

– foto ufficio stampa CORE –

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Tecnologia

La Cina presenta le nuove tute spaziali per le missioni lunari

La Cina ha recentemente svelato le sue innovative tute spaziali, progettate per le prossime missioni verso la Luna, programmate per il 2030. Durante un evento organizzato dalla China Manned Space Agency (CMSA), sono stati presentati i dettagli di queste tute, destinate a garantire la sicurezza e il comfort degli astronauti durante le attività extraveicolari.

Il design delle tute è caratterizzato da un elegante colore bianco, scelto per ottimizzare l’isolamento termico, mentre strisce rosse adornano la parte superiore, richiamando l’arte rupestre delle apsarā volanti delle grotte di Dunhuang. La parte inferiore presenta una rappresentazione stilizzata delle fiamme di un razzo spaziale. Inoltre, i materiali utilizzati assicurano una protezione efficace contro le temperature estreme e la polvere lunare, garantendo al contempo leggerezza e mobilità.

Tra le caratteristiche più avanzate delle tute si annoverano un pannello di controllo integrato, guanti flessibili e una visiera panoramica con filtro anti-riflesso, elementi che faciliteranno le operazioni degli astronauti. Durante la presentazione, gli astronauti cinesi Zhai Zhigang e Wang Yaping hanno indossato le nuove tute, con Wang che potrebbe diventare la prima donna cinese a mettere piede sulla Luna.

Questo annuncio si inserisce nel contesto di una crescente competizione spaziale, con la Cina determinata a emergere nel panorama internazionale. Le missioni Artemis della NASA, che mirano a portare due astronauti sulla Luna entro il 2027, e l’obiettivo indiano di raggiungere il satellite naturale entro il 2040, pongono sfide significative per il programma cinese.

Con lo sviluppo attivo di queste tute iniziato nel 2020 e un’interessante rivalità con i programmi spaziali occidentali, la Cina sta dimostrando una significativa progressione nella sua esplorazione lunare. Con l’intento di consolidare la propria posizione nel settore spaziale globale, il Paese si prepara a compiere un passo storico verso il ritorno dell’umanità sulla Luna.

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Tecnologia

Ottimizzare le ricerche online: scopri come utilizzare Perplexity AI

Negli ultimi anni, il panorama della ricerca online è stato rivoluzionato dall’emergere di strumenti basati sull’intelligenza artificiale, e Perplexity AI si distingue come uno dei più promettenti. Fondato nel 2022 da Aravind Srinivas, ex membro di OpenAI e Google, questo motore di ricerca innovativo ha attirato l’attenzione di investitori di spicco e ha raggiunto rapidamente una notevole popolarità, con oltre dieci milioni di utenti mensili.

A differenza dei tradizionali motori di ricerca, che spesso presentano lunghe liste di link, Perplexity offre un’interfaccia conversazionale che consente agli utenti di porre domande in modo naturale, proprio come farebbero con un amico. L’algoritmo alla base del servizio seleziona le fonti più rilevanti e le riassume utilizzando avanzati modelli linguistici come GPT-4 e Claude 3 Opus. Il risultato è una risposta chiara e concisa, supportata da fonti affidabili.

Uno dei principali vantaggi di Perplexity è la sua capacità di affrontare domande complesse e specifiche, restituendo risposte dirette e pertinenti. Ciò rappresenta un significativo passo avanti rispetto ai concorrenti, che spesso forniscono risultati poco correlati. Questa efficacia si traduce in un notevole risparmio di tempo per gli utenti, sia che si tratti di studenti in cerca di fonti per le proprie ricerche, di scrittori in cerca di ispirazione o di professionisti alla ricerca di soluzioni tecniche.

In aggiunta, il team di Perplexity si impegna a limitare le “allucinazioni” tipiche dei modelli linguistici, che possono generare risposte imprecise o fuorvianti. La ricerca dell’affidabilità è una priorità, allontanando Perplexity da altre piattaforme che tendono a diffondere informazioni discutibili.

Infine, Perplexity ha scelto un modello di business basato su abbonamenti piuttosto che sulla pubblicità. Questa decisione non solo preserva l’integrità del servizio, ma offre anche un’esperienza utente più pulita e meno influenzata da contenuti sponsorizzati.

In sintesi, Perplexity AI rappresenta un’evoluzione significativa nel modo in cui possiamo cercare informazioni online, rendendo la ricerca più rapida, diretta e affidabile. Se sei alla ricerca di un modo più efficiente per navigare nel vasto mare di dati disponibili, questo strumento potrebbe fare al caso tuo.

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