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Cultura

“De Gasperi e l’intelligence”, a settembre il libro di Mario Caligiuri

“Alcide De Gasperi e l’intelligence. Come è stata ricostruita l’Italia”. Questo è il titolo del libro che sarà presente in tutte le librerie già dal mese di settembre.
Lo hanno annunciato, in occasione del settantesimo anniversario della scomparsa dello statista democristiano, il curatore Mario Caligiuri e l’editore Florindo Rubbettino.
Il volume è pubblicato nella collana dedicata all’intelligence dell’Università della Calabria e si inserisce nel contesto degli approfondimenti storici iniziati con Francesco Cossiga (2011) e proseguiti con Aldo Moro (2018), Giulio Andreotti (2021) ed Enrico Mattei (2022).
Il testo contiene saggi di Mario Caligiuri, Giovanni Fasanella, Mimmo Franzinelli, Alessandro Giacone, Paolo Gheda, Virgilio Ilari, Valeria Moroni, Giacomo Pacini e Niccolò Petrelli.
Caligiuri ha ricordato che “De Gasperi è la figura repubblicana più significativa di tutte. E’ lui il presidente della ricostruzione che pone le premesse affinchè l’Italia, dopo una rovinosa guerra perduta, si trasformasse da Paese contadino in una delle principali potenze industriali del mondo”.
Ha poi evidenziato che “pur avviando ricerche negli archivi di Servizi italiani e stranieri, sembra emergere molto poco sui collegamenti diretti tra De Gasperi e l’intelligence. Ma è proprio in questo periodo che vengono compiute scelte decisive per il nostro Paese: la definizione del Trattato di pace, la visione politica atlantica e le premesse della futura Unione Europea. Temi per i quali non è pensabile che il capo del Governo non abbia avuto, direttamente o indirettamente, contatti con i Servizi”.
Per Florindo Rubbettino “Il libro curato da Mario Caligiuri, pubblicato in occasione del Settantesimo anniversario della morte di De Gasperi, rende giustizia al ruolo di grande rilevanza internazionale che questi ha rivestito in uno dei momenti più complessi della storia repubblicana. La nostra Casa Editrice ha dedicato numerose pubblicazioni alla figura dello Statista trentino, compreso il catalogo della mostra dal titolo Un europeo venuto dal futuro, allestita per i 50 anni della sua scomparsa. Questo volume su De Gasperi e l’intelligence rappresenta un tassello importante di questo variegato mosaico”.
Anche il Presidente della Fondazione “Alcide De Gasperi”, Angelino Alfano, ha commentato l’uscita del libro, dichiarando: “De Gasperi è il costruttore dell’Italia repubblicana. L’uomo a cui più si devono le scelte che hanno connotato la direzione di marcia che ha portato pace e prosperità alla nostra Patria e all’Europa. In questo ambito la ricostruzione dell’apparato statuale e della colonna dorsale amministrativa fu centrale anche perchè i suoi otto governi attraversarono la transizione repubblicana portando l’Italia oltre la guerra civile e verso lo sviluppo”.
Nel saggio, gli autori hanno affrontato diverse questioni: l’inevitabilità dell’intelligence nella ricostruzione del Paese dopo la Seconda guerra mondiale, il ruolo del Secret Service britannico verso l’Italia, la guerra dell’informazione del “Candido” contro lo statista italiano,
la politica democristiana dell’intelligence a cavallo tra gli anni Quaranta e Cinquanta, l’attenzione sull’Italia attestata dagli archivi dei Servizi francesi, l’oscillante politica estera di sicurezza nazionale ancorata ai partiti americani, l’interesse costante dell’intelligence statunitense verso il nostro Paese, l’esperienza poco nota del Movimento d’Avanguardia Cattolica Italiano (MACI) che operava come un Servizio segreto e la travagliata nascita del SIFAR, che per decenni ha orientato l’architettura organizzativa dell’intelligence nazionale.
Questi argomenti pongono le basi per ulteriori contributi, al fine di esaminare, senza le lenti deformanti delle ideologie e dei luoghi comuni, la storia politica del nostro Paese, analizzando in modo scientifico il ruolo che l’intelligence ha avuto nelle complesse vicende che si sono susseguite dal secondo dopoguerra in poi.

– Foto: Rubbettino – Caligiuri

Cronaca

Tecnologia | Appello dei pedagogisti: “Stop agli smartphone per gli under 14”

Un appello rivolto al governo italiano solleva un’importante questione riguardante l’uso delle tecnologie digitali tra i giovani. Daniele Novara, pedagogista, e Alberto Pellai, psicoterapeuta, sono tra i promotori di una petizione che richiede restrizioni significative per quanto riguarda la disponibilità di smartphone e l’accesso ai social media per i minorenni.

La proposta suggerisce che gli smartphone personali non dovrebbero essere concessi ai ragazzi e alle ragazze prima dei 14 anni e che la creazione di profili sui social media dovrebbe essere vietata fino ai 16 anni. Questa iniziativa segue una misura già introdotta dal ministro dell’Istruzione e del Merito, Giuseppe Valditara, che ha imposto il divieto di utilizzare gli smartphone in aula fino alla terza media, anche per scopi didattici.

La petizione ha raccolto il sostegno di diversi intellettuali e personalità del mondo dello spettacolo, tra cui Paola Cortellesi, Alba Rohrwacher, Stefano Accorsi e Luca Zingaretti. Gli autori dell’appello spiegano che non si tratta di una posizione contro la tecnologia in sé, ma piuttosto di una risposta alle evidenze scientifiche. Secondo le neuroscienze, infatti, l’esposizione precoce e intensa ai dispositivi digitali può interferire con lo sviluppo di aree del cervello fondamentali per l’apprendimento e la crescita cognitiva.

Gli esperti sottolineano che, in contesti scolastici dove l’uso degli smartphone è limitato, gli studenti tendono a socializzare e apprendere meglio. Inoltre, la vulnerabilità del cervello emotivo dei giovani ai contenuti digitali, come i social media e i videogiochi, è una preoccupazione crescente. La petizione, che è stata anche lanciata online, sottolinea che ogni tecnologia ha il suo tempo e che è essenziale garantire che i giovani possano svilupparsi in un ambiente che favorisca un equilibrio sano tra il mondo reale e quello virtuale.

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Cultura

Festival di Cannes | Il 21 maggio anteprima mondiale di Parthenope di Paolo Sorrentino


Cannes, Palais du Festival, Grand Théâtre Lumière, 21 maggio, ore 22.15: è il momento dell’anteprima mondiale di “Parthenope” di Paolo Sorrentino, l’unico film italiano in concorso per la Palma d’oro quest’anno.

Il festival, che inizierà con la cerimonia di apertura il 14 maggio e si aprirà con il film fuori concorso di Quentin Dupieux, “Le Deuxième Acte” (“Il secondo atto”), ha pubblicato il calendario ufficiale. L’altro film in lizza per i premi, nella sezione “Un certain regard”, è “The Damned” di Roberto Minervini, in programmazione per il 16 maggio.

Il “Rendez Vous” con Valeria Golino, che presenterà in anteprima speciale fuori concorso un episodio della serie “L’arte della gioia”, è previsto per il 22 maggio, lo stesso giorno di Marco Bellocchio con “Sbatti il mostro in prima pagina”, restaurato per la sezione Cannes Classics.

Il palmares, assegnato dalla giuria presieduta da Greta Gerwig, sarà annunciato durante la cerimonia di chiusura del festival, sabato 25 maggio.

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Calabria

Reggio Calabria | Beni di lusso contraffatti sequestrati all’aeroporto


Nell’Aeroporto dello Stretto a Reggio Calabria, il personale dell’Agenzia delle dogane e dei monopoli ha individuato e sequestrato orologi, occhiali e cinture contraffatti, recanti marchi di famosi brand di moda, da un passeggero in transito. Nonostante il loro intento di imitare fedelmente gli originali nei caratteri, nella struttura, nella veste grafica e nelle dimensioni dei marchi, tali prodotti sono stati riconosciuti come imitazioni. Le caratteristiche costruttive, i materiali impiegati e il livello generale di confezionamento, rifinitura ed assemblaggio non rispettano gli standard qualitativi delle produzioni originali. Di conseguenza, al trasgressore è stata comminata l’ammenda prevista dal nuovo sistema sanzionatorio per l’introduzione nel territorio nazionale di merci che violano i diritti di proprietà intellettuale.

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