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Calabria

Castrovillari (CS) | Processo Athena: giudizio ordinario per 20 imputati il 17 settembre, altri 58 hanno scelto l’abbreviato

Nel processo Athena, venti imputati sono stati rinviati a giudizio, mentre due sono stati prosciolti dal gup. Altri cinquantotto saranno giudicati con rito abbreviato. Si delineano così le modalità del dibattimento che segue l’indagine della Dda di Catanzaro contro le cosche di ’ndrangheta di Cassano. L’inchiesta, coordinata dal pubblico ministero Alessandro Riello, coinvolge i clan Abbruzzese e Forastefano, oltre a imprenditori della Sibaritide ritenuti prestanome dei presunti capi locali.

La scorsa settimana, il gup Gabriella Pede ha emesso la sentenza per i ventidue imputati che hanno optato per il rito ordinario. Il processo per i venti rinviati a giudizio inizierà il 17 settembre davanti al Tribunale di Castrovillari. Gli assolti sono Mario Olimpio Varca, 63 anni, e Carmine Saggese, 39 anni.

Gli imputati rinviati a giudizio includono: Celestino Abbruzzese, 76 anni, alias “Ciccio ’u zingaro”, fondatore dello storico gruppo criminale degli zingari nella Sibaritide; Rosaria Abbruzzese, 50 anni; Gennaro Benedetto, 59 anni; Katia Cairo, 37 anni; Alessia Cerchiara, 31 anni; Domenico Falbo, 46 anni; Giuseppe Falbo, 57 anni; Emilio Ferrara, 47 anni; Tiziana Antonietta Giannicola, 55 anni; Marco Guidi, 34 anni; Luca Laino, 39 anni; Antonio Lo Tufo, 57 anni; Francesco Lo Nigro, 55 anni; Massimiliano Martucci, 45 anni; Lucia Mastrota, 67 anni; Rocco Milito, 51 anni; Giuseppe Mitidieri, 34 anni; Vincenzo Rovitti, 48 anni; Giancarlo Quintino Pio Russo, 70 anni; e Mario Russo, 30 anni.

Tra i cinquantotto imputati che saranno giudicati con rito abbreviato vi sono Luigi Abbruzzese, figlio di Franco e indicato dagli investigatori antimafia come capo del clan Abbruzzese, e Nicola “Semiasse” Abbruzzese, zio di Luigi e fratello di “Dentuzzo”, oltre a Leonardo “Nino” Abbruzzese.

Gli altri imputati che hanno scelto il rito abbreviato sono: Antonio Abruzzese, 40 anni; Cosimo Abbruzzese, 33 anni; Francesca Abbruzzese, 49 anni; Francesco Abbruzzese, 27 anni; Luigi Abbruzzese, 34 anni; Luigi Abbruzzese, 39 anni; Leonardo Abbruzzese, 38 anni; Marco Abbruzzese, 43 anni; Marco Abbruzzese, 33 anni; Nicola Abbruzzese, 44 anni; Rocco Abbruzzese, 60 anni; Ivan Abbruzzese, 40 anni; Gianfranco Arcidiacono, 37 anni; Gianfranco Arleo, 49 anni; Ivan Barone, 47 anni; Maurizio Belmonte, 56 anni; Stefano Bevilacqua, 38 anni; Jacek Boguslawski, 39 anni; Pasquale Caruso, 58 anni; Alessandro Cerchiara, 33 anni; Erminia Cerchiara, 36 anni; Mario Cerchiara, 66 anni; Maria Stella Campana, 60 anni; Claudio Cosentino, 59 anni; Davide Giuseppe Di Gioia, 33 anni; Michele Di Puppo, 59 anni; Raffaele Donadio, 55 anni; Francesco Faillace, 41 anni; Maurizio Falbo, 36 anni; Danilo Ferraro, 35 anni; Carmelo Domenico Fimognari, 43 anni; Alessandro Forastefano, 32 anni; Pasquale Forastefano, 36 anni; Osvaldo Gallo, 36 anni; Antonio Genisi, 56 anni; Elvira Genisi, 28 anni; Francesco Graniti, 31 anni; Amjad Iqbal, 44 anni; Francesco Laino, 46 anni; Giuseppe Laino, 50 anni; Giuseppe Salvatore Lauria, 35 anni; Albino Macario, 56 anni; Domenico Madio, 43 anni; Gianluca Maestri, 45 anni; Maria Rosaria Maestri, 39 anni; Sandro Maestro, 54 anni; Carlo Malomo, 41 anni; Salvatore Manieri, 49 anni; Carmine Mastrota, 38 anni; Roberto Junior Olibano, 30 anni; Giovanni Pagliaro, 57 anni; Antonio Pisciotti, 54 anni; Domenico Pisciotti, 56 anni; Gennaro Presta, 42 anni; Giuseppe Rinaldi, 37 anni; Lorenzo Pietro Selvaggi, 49 anni; e Giuseppe Sirimarco, 29 anni; Emmanuel Stamato, 29 anni.

Calabria

‘Ndrangheta | Il Collaboratore di Giustizia Vincenzo e le rivelazioni sul traffico internazionale di stupefacenti

Vincenzo Pasquino, ritenuto dagli inquirenti il rappresentante in Brasile delle famiglie di ’ndrangheta di San Luca, ha deciso di collaborare con la giustizia. Ha iniziato a raccontare ai magistrati della Procura distrettuale antimafia di Reggio Calabria, in particolare all’aggiunto Giuseppe Lombardo e al sostituto Diego Capece Minutolo, i retroscena del traffico internazionale di stupefacenti. I verbali di Pasquino, 34 anni, originario di Torino, sono stati depositati nei giorni scorsi all’udienza del processo “Eureka”, in corso davanti al gup distrettuale reggino a carico di circa 80 imputati, mentre altri 32 sono interessati al filone ordinario che è iniziato davanti al Tribunale di Locri.

Nel ribadire l’intenzione di collaborare con la magistratura, Vincenzo Pasquino, catturato in Brasile nel maggio 2020 insieme a Rocco Morabito detto “Tamunga” mentre erano entrambi latitanti, ha ricostruito i propri rapporti con alcuni gruppi dediti al narcotraffico internazionale, raccontando di fatti dal 2015 in avanti. Ha parlato di incontri con personaggi di Platì, Africo e soprattutto San Luca, riferendo di riunioni avvenute a Bovalino, Caulonia e di summit in Brasile. Fatti e circostanze che trovano ampio e dettagliato riscontro nelle indagini contenute nella maxi operazione Eureka, eseguite dai Carabinieri del Ros e di altri comandi provinciali e territoriali.

Tra i dettagli rivelati da Pasquino ci sono i retroscena di un’importazione di alcuni quintali di cocaina sequestrati nel porto di Gioia Tauro nel 2020, oggetto di contestazione nell’ordinanza del gip Caterina Catalano: «Nel 2020 omissis partiva da Brasilia (ove abitava) e veniva a trovarmi a Aracaju (dove io vivevo all’epoca), facendo scalo a Salvador, con destinazione Fortaleza. Queste precauzioni le aveva adottate perché io ero latitante. Lui venne a trovarmi perché avevano delle importazioni in corso, di cui una a Rotterdam. Una sera eravamo a cena io e omissis. Durante la cena avviammo una chat di gruppo io omissis. … In quella chat ci chiese se avevamo un’uscita per Gioia Tauro per 500 kg di cocaina omissis mi disse che forse potevano affidarci per l’uscita a dei calabresi aventi nickname omissis. A questo punto, stesso durante la cena, omissis mandò il booking via chat SkyEcc a omissis, i quali il giorno dopo ci dissero che avevano un amico che gestiva la logistica per prelevare il pellet con i camion dal porto di Gioia Tauro. A questo punto, nella chat di gruppo, abbiamo dato conferma a omissis che avevamo trovato l’uscita. Ci siamo quindi accordati per dividere i 500 kg al 50% tra noi e i brasiliani omissis. I 250 kg del nostro gruppo erano così suddivisi: 15 kg a me, 100 kg al gruppo omissis e 135 kg ai … omissis. I nostri 250 kg ci sono stati dati da omissis a credito, nel senso che li avrei pagati in seguito e che sarei stato io responsabile in caso di perdita del carico».

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Calabria

Reggio Calabria | Polizia Locale: Giro di vite sul commercio abusivo e sull’occupazione abusiva di suolo pubblico. Oltre 40.000 euro di sanzioni.

La Polizia Locale di Reggio Calabria, su disposizione del Comandante Zucco, negli ultimi giorni ha avviato una serie di servizi mirati al contrasto dell’abusivismo commerciale ed all’occupazione abusiva del suolo pubblico. Durante la stagione estiva si assiste ad una crescita esponenziale delle attività commerciali su area pubblica.

I servizi di controllo mirati impattano la necessità di tutelare la leale concorrenza e preservare i consumatori da pericoli alla salute derivanti dalla cattiva conservazione dei prodotti food esposti, come rilevato dal personale, senza alcuna garanzia di igienicità.
Ulteriore obiettivo delle attività ispettive è il decoro urbano; le occupazioni abusive di sede stradale e marciapiede molto spesso costituiscono pericolo per la circolazione veicolare oltre ad ostacolare l’elementare diritto alla mobilità delle persone diversamente abili. E’ stato altresì accertato che spesso la merce non presenta alcun certificato di tracciabilità in spregio alle norme poste a tutela del consumatore.
Le attività degli ultimi giorni hanno consentito, allo stato del procedimento, di individuare circa 30 esercenti, titolari di attività ambulanti o di esercizi in sede fissa (bar, negozi ecc.), che occupavano il suolo pubblico o esponevano la merce per la vendita privi totalmente o parzialmente dei prescritti titoli autorizzativi.


In totale sono state comminate sanzioni amministrative, anche presso i mercati cittadini, per circa 40.000 euro.
I soggetti sanzionati sono stati segnalati alle autorità amministrative competenti al fine dell’emissione dei provvedimenti accessori di specifica competenza.
Consimili servizi continueranno per tutto il periodo estivo su tutto il territorio cittadino.

Immagini di Graziano Tomarchio
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Attualità

Rende (CS) | Maggiori controlli durante la movida notturna

«Abbiamo richiesto una convocazione ufficiale del Comitato provinciale per la sicurezza pubblica in Prefettura e ieri mattina siamo stati ascoltati». Il commissario Santi Giuffrè ha le idee molto chiare sulla movida a Rende e sulle azioni necessarie dopo le polemiche e le sanzioni degli ultimi mesi. La riunione si è svolta ieri mattina in Prefettura, a Cosenza, con la partecipazione della dottoressa Rosa Correale, presente anche come commissario rendese, insieme a Giuffrè e Albertini.

Il problema, come sempre, si concentra su Quattromiglia e nelle zone universitarie della città, come Piazza Santo Sergio e altri luoghi di ritrovo. Durante i controlli effettuati nell’ambito della movida nei comuni di Cosenza, Rende e Zumpano, sono state rilevate violazioni per un totale di 35.000 euro. Inoltre, 23 persone che lavoravano all’interno dei locali sono state identificate per ulteriori verifiche da parte dell’Ispettorato del Lavoro. Questi sono i risultati delle operazioni di controllo effettuate dalla Polizia di Stato pochi giorni fa.

Durante la riunione tecnica di coordinamento presieduta dal Prefetto di Cosenza, Vittoria Ciaramella, e organizzata dal Questore della Provincia di Cosenza, Giuseppe Cannizzaro, in accordo con i Comandanti provinciali dei Carabinieri, Col. Agatino Saverio Spoto, e della Guardia di Finanza, Col. Giuseppe Dell’Anna, è stato deciso di effettuare “servizi mirati al fenomeno della movida urbana e all’abusivismo, prevedendo anche il rafforzamento dei controlli amministrativi, sia diurni che notturni, su tutte le attività soggette ad autorizzazioni di pubblica sicurezza o comunque tenute a rispettare le prescrizioni imposte dalle leggi di pubblica sicurezza e dalle leggi dello Stato in generale”, si legge nel comunicato ufficiale.

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