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Calabria

Montauro (CZ) | Tragedia sulla SS106: Incidente mortale tra due auto, quattro giovani perdono la vita – NOMI

In una giornata di festa funestata da tragedia in Calabria, si è verificato un grave incidente stradale lungo la strada statale 106, nelle vicinanze del comune di Montepaone, nella provincia di Catanzaro. Le circostanze precise dell’incidente sono ancora oggetto di indagine, ma il suo impatto è stato devastante: tre donne e un uomo hanno tragicamente perso la vita nello scontro.

L’incidente ha coinvolto due veicoli, una Fiat Idea e una Fiat Panda. I passeggeri a bordo della Fiat Panda, tutti giovani provenienti da San Luca, hanno perso la vita. I loro nomi sono Antonella Romeo (nata nel 2005), Teresa Giorgi (nata nel 1989), Elisa Pelle (nata nel 1999) e Domenico Romeo (nato nel 1996). Il conducente della Fiat Idea, un uomo di 52 anni proveniente da Soverato, è rimasto gravemente ferito ed è stato prontamente trasportato in ospedale a Catanzaro.

Gli accertamenti effettuati hanno confermato che la collisione tra i due veicoli è avvenuta frontalmente. La Panda, su cui viaggiavano le quattro vittime, era diretta verso la provincia di Reggio Calabria. Sul luogo dell’incidente sono intervenute le squadre dei vigili del fuoco di Chiaravalle e Soverato, impegnate nelle delicate operazioni di estrazione dei corpi dalle lamiere dell’auto.

A causa della gravità dell’incidente, la strada statale 106 è stata temporaneamente chiusa al traffico in entrambe le direzioni, comprese le aree tra gli svincoli di Montepaone. L’arrivo del magistrato di turno è atteso per coordinare lo le operazioni di rimozione dei corpi. La comunità locale è in lutto per questa tragica perdita di vite in un momento che doveva essere di gioia festiva.

Calabria

Soveria Mannelli | Grave incidente sul lavoro: operaio di 61 anni ferito gravemente da una motosega

Un tragico incidente si è verificato a Soveria Mannelli, nella provincia di Catanzaro, dove un operaio di 61 anni è stato gravemente ferito mentre tentava di abbattere un albero con una motosega. Secondo una prima ricostruzione dei fatti, l’uomo avrebbe perso il controllo dell’attrezzo, causando il colpo della lama alla base del collo e recidendo la vena giugulare.

I carabinieri hanno avviato immediati accertamenti per comprendere la dinamica precisa dell’incidente. L’uomo è stato prontamente soccorso e trasportato in ospedale a Soveria Mannelli, da dove è stato poi trasferito in elisoccorso al nosocomio di Catanzaro. Qui è stato sottoposto a un intervento chirurgico delicato, durante il quale i medici sono riusciti a fermare l’emorragia grave e a riparare i vasi sanguigni danneggiati.

Attualmente l’operaio è ricoverato in prognosi riservata e sotto stretta osservazione nel reparto di rianimazione dell’ospedale. La situazione rimane critica mentre i sanitari continuano a monitorare attentamente le sue condizioni.

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Calabria

‘Ndrangheta Limbadi | Pentito rivela informazioni su Diego Mancuso e il mistero di Maria Chindamo

Diego Mancuso, il capo della ‘ndrangheta di Limbadi (Vv), avrebbe utilizzato un telefono cellulare mentre era in carcere per informarsi sugli affari del clan al di fuori della prigione. Tra questi affari rientrava l’interesse del suo clan per l’acquisizione dei terreni agricoli di Maria Chindamo, imprenditrice di Laureana di Borrello (Rc), la quale scomparve nel maggio del 2016 davanti al cancello della sua proprietà a Limbadi, il cui corpo non è mai stato trovato.

Queste informazioni sono state rivelate oggi da Andrea Mantella, un collaboratore di giustizia, durante il suo testimonio al Tribunale collegiale di Vibo Valentia nel contesto del maxiprocesso derivante dalle operazioni antimafia Maestrale-Carthago, Olimpo e Imperium. Mantella ha dichiarato di aver appreso dell’uso del telefono cellulare in carcere da parte di Diego Mancuso durante il loro periodo di detenzione comune nel carcere di Viterbo.

Inoltre, ha aggiunto che il clan di Mancuso stava cercando di acquisire i terreni di Maria Chindamo e che erano riusciti a convincere il marito della donna, deceduto per suicidio nel maggio 2015. I Mancuso, per facilitare la cessione dei terreni, avevano cercato anche il supporto del clan Pesce di Rosarno, città di provenienza del marito di Maria Chindamo. Tuttavia, la donna si era opposta alla cessione dei terreni, il che avrebbe portato al suo rapimento e alla sua scomparsa.

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Locri | 34enne muore dopo essere stato dimesso dal Pronto Soccorso, indagini in corso

Un giovane di 34 anni, Christian Guarnieri, è morto domenica a Locri dopo essere stato dimesso dal Pronto Soccorso dell’ospedale di Locri. Il giovane si era recato in ospedale per un malessere, ma dopo i controlli è stato rimandato a casa. Secondo i familiari, Guarnieri avrebbe atteso diverse ore al Pronto Soccorso e, nonostante i continui dolori, è stato dimesso. Una volta a casa, le sue condizioni sono precipitate e purtroppo è deceduto.

I familiari della vittima hanno denunciato l’accaduto ai Carabinieri di Locri, che hanno avviato le indagini. La Procura ha disposto il sequestro della salma, che è stata trasferita all’ospedale di Reggio Calabria per l’autopsia. L’esame autoptico stabilirà le cause del decesso.

La morte di Guarnieri ha destato grande sconforto e rabbia nella comunità di Locri. Sui social, familiari e amici hanno ricordato il giovane con messaggi di cordoglio, sottolineando le sue doti umane e la sua gentilezza.

Con la morte di Guarnieri, sale a quattro il numero di casi di presunta malasanità avvenuti all’ospedale di Locri dall’inizio del 2024. A gennaio, un giovane indiano è deceduto nel reparto di Chirurgia dopo ore di attesa al Pronto Soccorso. A febbraio, un neonato è morto in sala parto. A maggio, un anziano è deceduto all’ospedale di Polistena dopo essere caduto in un reparto del nosocomio di Locri.

La Procura di Locri sta indagando su tutti e quattro i casi.

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