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Calabria

Reggio Calabria | La droga della ‘ndrangheta “emigrava” in autobus fino in Liguria: 26 arresti

Questa mattina, la Guardia di Finanza di Imperia ha effettuato 26 arresti nell’ambito di un’indagine denominata “Ares 2021”, coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Genova. Tra gli arrestati vi sono un cittadino cubano, due ecuadoriani e quattro albanesi. Ventitre di loro sono stati portati in carcere, mentre tre sono ai domiciliari. Le accuse riguardano la presunta appartenenza a un’associazione criminale guidata da esponenti della famiglia De Marte-Gioffrè, originaria di Seminara nel reggino ma operante nella zona di Diano Marina, provincia di Imperia, dal 2020.

Gli inquirenti sostengono che il gruppo gestisse l’acquisto, la coltivazione, il trasporto e la vendita di cocaina, hashish e marijuana. Le indagini indicano che il gruppo utilizzasse abitazioni dei membri per riunioni operative, decisioni sugli approvvigionamenti di droga e trattative con fornitori e acquirenti. Le stesse abitazioni erano impiegate per custodire, confezionare e distribuire la droga, oltre che per organizzare viaggi per l’acquisto di stupefacenti e la coltivazione di piante di marijuana.Gli indagati avrebbero utilizzato veicoli appartenenti agli associati o noleggiati appositamente per il trasporto della droga, anche su autobus di linea Reggio Calabria-Ventimiglia in alcuni casi. Si è inoltre scoperto che usavano telefoni criptati per comunicazioni interne e per lo scambio di denaro e stupefacenti.Gli investigatori affermano che l’organizzazione agisse in modo riconducibile alle organizzazioni mafiose, imponendo il proprio controllo sul traffico di droga nell’area di Diano Marina con violenza, minacce e citando il nome della famiglia De Marte-Gioffrè. Sono state emesse ordinanze di sequestro preventivo per un valore totale di oltre 866.000 euro, ritenuti provento dell’attività illecita. Sono stati colpiti 128 rapporti bancari, 18 autoveicoli, 12 motocicli, 6 immobili e 39 terreni in diverse località.

L’operazione, condotta dai militari del Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Imperia con il supporto di varie unità, è stata coordinata dalla Direzione Distrettuale Antimafia e Antiterrorismo di Genova. Viene svolta anche una serie di perquisizioni in diverse località, coinvolgendo diverse unità della Polizia Economico-Finanziaria. Questa operazione rappresenta la prima volta in Liguria in cui emerge la diretta partecipazione di minorenni in fenomeni criminali associativi di tale portata.

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Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Procura di Castrovillari | Bergamini, il calciatore del Cosenza morto nel 1989, chiesti 23 anni di reclusione per l’ex fidanzata

I pubblici ministeri della Procura di Castrovillari hanno chiesto una condanna a 23 anni di reclusione per Isabella Internò, l’ex fidanzata di Donato Denis Bergamini, il calciatore del Cosenza tragicamente scomparso il 18 novembre 1989 lungo la statale 106 a Roseto Capo Spulico. La donna è accusata di omicidio volontario in concorso con ignoti e il caso è attualmente sotto esame presso la Corte d’Assise di Cosenza.

La richiesta di condanna è stata presentata dal pm Luca Primicerio, supportato dal procuratore di Castrovillari, Alessandro D’Alessio, al termine di una requisitoria che ha avuto inizio ieri. È importante notare che Isabella Internò non era presente in aula durante la formulazione della richiesta. La vicenda, avvolta da un lungo mistero e controversie, continua a suscitare grande interesse e attenzione da parte dell’opinione pubblica e dei media.

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Cutro (KR) | Accusato di aggressione sessuale era ricercato in Inghilterra, arrestato iracheno

Un cittadino iracheno di 49 anni, residente a Cutro, è stato arrestato dalla Squadra Mobile della Questura di Crotone, poiché ricercato a livello internazionale per reati di aggressione e violenza sessuale. Le accuse risalgono a episodi avvenuti nel 2018 e nel 2019 in Inghilterra, in particolare a Liverpool e Loughborough, dove l’uomo sarebbe stato responsabile di aggressioni nei confronti di due donne.

La cattura è avvenuta a seguito di una segnalazione da parte del Servizio per la Cooperazione Internazionale di Polizia, che ha attivato le indagini necessarie. Grazie a un’attenta attività investigativa, gli agenti sono riusciti a rintracciare l’individuo, che aveva recentemente fatto ingresso in Italia viaggiando in autobus. L’arresto rappresenta un’importante operazione per la sicurezza e il contrasto alla criminalità internazionale, dimostrando l’efficacia della cooperazione tra le forze di polizia nazionali e internazionali.

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