Calabria

Vibo Valentia: Luce sull’ omicidio Chindamo

Nell’operazione “Maestrale-Carthago” condotta dalla procura guidata da Nicola Gratteri è stato possibile grazie a dei collaboratori di giustizia far
luce sull’omicidio di Maria Chindamo, imprenditrice uccisa a Limbadi il 6 maggio del 2016 e data in pasto ai maiali. Secondo l’accusa l’omicidio fu
commesso a seguito del suicidio del marito, per punire Maria per la relazione intrapresa con un altro uomo successivamente e per gli interessi su un
terreno di proprietà di Chindamo.

All’uomo indagato, viene contestato di aver contribuito all’omicidio attraverso la manomissione del sistema di
videosorveglianza della sua abitazione limitrofa al luogo dove è avvenuto il delitto della Chindamo e di aver contribuito a disfarsi del corpo della
donna. Intanto il fratello di Maria, Vincenzo Chindamo parla di profumo di giustizia oggi, aggiungendo di non aver mai smesso di credere nell’operato
della magistratura nonostante i vari momenti di sconforto negli anni.

Nell’operazione “Maestrale-Carthago” condotta dalla procura guidata da Nicola Gratteri è stato possibile grazie a dei collaboratori di giustizia far
luce sull’omicidio di Maria Chindamo, imprenditrice uccisa a Limbadi il 6 maggio del 2016 e data in pasto ai maiali. Secondo l’accusa l’omicidio fu
commesso a seguito del suicidio del marito, per punire Maria per la relazione intrapresa con un altro uomo successivamente e per gli interessi su un
terreno di proprietà di Chindamo.

All’uomo indagato, viene contestato di aver contribuito all’omicidio attraverso la manomissione del sistema di
videosorveglianza della sua abitazione limitrofa al luogo dove è avvenuto il delitto della Chindamo e di aver contribuito a disfarsi del corpo della
donna. Intanto il fratello di Maria, Vincenzo Chindamo parla di profumo di giustizia oggi, aggiungendo di non aver mai smesso di credere nell’operato
della magistratura nonostante i vari momenti di sconforto negli anni.

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