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Cronaca

Corruzione al Ministero | Inchiesta partita da Catanzaro

Questa Indagine si origina da un ramo dell’ampia indagine denominata “Maestrale-Carthago”, che nel maggio scorso ha portato all’arresto di circa ottanta individui in tutta Italia. L’indagine di Napoli, che si è protratta per oltre due anni, ha focalizzato la sua attenzione su vari casi di corruzione avvenuti all’interno del Ministero del Lavoro. Tra i soggetti coinvolti in questa indagine figurano l’imprenditore Danilo Iervolino, noto per essere stato l’ex proprietario dell’Università Telematica Pegaso nonché il presidente della squadra di calcio Salernitana. Altri nomi di rilievo coinvolti sono il segretario generale del sindacato Cisal, Francesco Cavallaro, la segretaria generale del Ministero del Lavoro, Concetta Ferrari, e Fabia D’Andrea, che all’epoca dei fatti ricopriva il ruolo di vice capo di Gabinetto del ministro del Lavoro.

L’inchiesta, conosciuta come “Maestrale-Carthago,” è stata coordinata dal procuratore Nicola Gratteri, che di recente ha assunto la direzione dell’ufficio investigativo di Napoli. Il punto di partenza di questa indagine è costituito da una serie di intercettazioni che coinvolgono principalmente il segretario generale del sindacato Cisal, Francesco Cavallaro. Queste intercettazioni sono state ulteriormente sviluppate e confermate dalla Procura di Napoli, sulla base degli elementi raccolti dal Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Napoli.

Secondo l’ipotesi formulata dagli inquirenti di Napoli, il sindacalista calabrese Cavallaro avrebbe chiesto e ottenuto, tramite l’imprenditore Iervolino, l’assunzione del figlio della Ferrari presso l’Università Pegaso, sebbene il figlio non avesse mai effettivamente svolto alcuna attività didattica all’istituzione. Questa presunta assunzione sarebbe avvenuta in cambio dell’approvazione da parte del Ministero del Lavoro di una scissione tra il patronato Encal-Inpal in Encal-Cisal e Inpal, con vantaggi economici e patrimoniali per i coinvolti. In virtù di questa approvazione ministeriale, precedentemente negata, Cavallaro avrebbe, secondo la Procura di Napoli, concesso alla funzionaria e a suo marito una vacanza in un resort a Tropea, in Calabria, il noleggio di una barca e di un’auto, una borsa Louis Vuitton del valore di 780 euro, cravatte di marca e persino la vendita di un’Audi Q3 a un prezzo fortemente ridotto a un altro figlio della funzionaria.

In relazione all’assunzione del figlio della funzionaria, la nuova dirigenza dell’Università Pegaso, insediata all’inizio del 2022, ha scoperto che il giovane non aveva svolto alcuna attività didattica. Di conseguenza, è stato deciso di rescindere unilateralmente il contratto con la richiesta di restituzione dei compensi. Il figlio della Ferrari è stato assunto dalla Pegaso, secondo quanto emerso dalle indagini, su raccomandazione di Iervolino, il primo aprile 2019, e successivamente è stato licenziato nel giugno 2022. Inoltre, nei suoi confronti è stato eseguito un sequestro di 68.000 euro da parte della polizia giudiziaria.

Lo scorso marzo, il giudice per le indagini preliminari di Napoli, incaricato di valutare le richieste di provvedimenti avanzate dalla Procura nei confronti degli indagati, ha ritenuto che ci fossero gravi indizi di colpevolezza e ha attribuito chiare responsabilità agli indagati, ma ha stabilito che non vi fossero le condizioni per disporre misure cautelari. Gli inquirenti hanno quindi presentato un’appello al Riesame, che ha confermato la competenza di Napoli per le indagini, ma ha dichiarato inutilizzabili le intercettazioni di Cavallaro effettuate dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Catanzaro. L’avviso di conclusione delle indagini preliminari risale allo scorso giugno, e gli indagati hanno rinunciato alla possibilità di essere interrogati. Attualmente, la richiesta di rinvio a giudizio sarà valutata dal Giudice dell’Udienza Preliminare di Napoli il prossimo 24 novembre.

Cronaca

Cremona | Violenza domestica e minacce: Arrestato un Uomo

CC Cremona

Il 16 settembre, a Cremona, un uomo con precedenti penali è stato arrestato dai Carabinieri per maltrattamenti in famiglia e lesioni personali. L’intervento d’urgenza è stato richiesto da una donna spaventata, che ha segnalato alla centrale operativa dei Carabinieri che il marito la stava aggredendo.

Quando i militari sono giunti sul luogo, hanno trovato l’uomo in evidente stato di ebbrezza, mentre la donna era barricata nella stanza da letto. Nonostante la presenza delle forze dell’ordine, l’uomo ha continuato a minacciare la moglie, promettendo di far esplodere la casa. Ha cercato di accendere i fornelli della cucina con un accendino, ma è stato prontamente bloccato dai Carabinieri.

La donna è riuscita a mettersi in salvo all’esterno, mentre l’uomo, furioso e distruttivo, ha danneggiato porte e arredi. I militari hanno arrestato l’uomo per prevenire ulteriori danni e per proteggere la propria sicurezza e quella degli altri. La vittima, dopo aver ricevuto assistenza medica al pronto soccorso, ha confermato che il marito aveva già abusato di lei in passato, ma che aveva ricominciato a vivere con lui sperando in un cambiamento.

L’uomo è stato trasferito al carcere di Cremona, accusato di maltrattamenti e lesioni. La situazione rimane sotto stretta osservazione mentre le autorità continuano a gestire il caso e a garantire la protezione della vittima.

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Cronaca

Latina | Tre stranieri colpiti da DASPO Urbano a Terracina

Questura di Latina

Il Questore di Latina ha recentemente emesso un provvedimento di “DASPO urbano” nei confronti di tre cittadini di origine tunisina coinvolti in una serie di incidenti violenti a Terracina. Questa misura, nota come Divieto di Accesso ai Luoghi di Intrattenimento e Ritrovo (DACUR), si inserisce in un’ampia strategia per contrastare la violenza nelle aree della movida.

L’episodio che ha portato a tale decisione è avvenuto il 26 giugno, quando i tre individui sono stati protagonisti di una violenta rissa davanti a vari esercizi commerciali. Le immagini registrate dalle telecamere di sorveglianza hanno mostrato chiaramente comportamenti aggressivi, inclusi calci, pugni e l’uso di una mazza da baseball. L’intervento delle forze dell’ordine, che ha incluso anche un confronto diretto con i sospetti presso il Commissariato di Polizia, ha visto i poliziotti stessi coinvolti in alterchi fisici, riportando ferite durante la colluttazione.

I tre uomini sono stati denunciati per rissa aggravata e lesioni a pubblico ufficiale. Inoltre, per garantire un’adeguata risposta ai comportamenti violenti e preservare l’ordine pubblico, il Questore ha disposto il divieto di accesso per due anni ai locali pubblici, come pub, bar, ristoranti e discoteche situati nel centro di Terracina.

Qualora i destinatari violassero questo divieto, rischiano pene detentive da sei mesi a due anni e multe comprese tra 10.000 e 24.000 euro. Questa misura mira a prevenire ulteriori episodi di violenza e a garantire la sicurezza dei luoghi di ritrovo pubblici nella città.

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Cronaca

Massa Carrara | Arresto per spaccio di cocaina

Questura di Massa Carrara

Nella giornata di ieri, un uomo di 45 anni è stato arrestato a Massa Carrara in seguito a un’operazione di controllo della Polizia di Stato. L’arresto è avvenuto durante un’operazione mirata a contrastare il traffico di stupefacenti in vista dell’aumento del flusso turistico nella zona marina.

Gli agenti della Squadra Mobile, dopo aver monitorato attentamente l’area dei campeggi, hanno notato comportamenti sospetti che hanno portato a un intervento presso l’abitazione dell’individuo. Durante la perquisizione, è stata rinvenuta una quantità di cocaina, un bilancino di precisione, materiale per confezionamento e una somma significativa di denaro contante.

Il cittadino, che risulta disoccupato e senza precedenti penali, è stato posto in arresto e sarà sottoposto a interrogatorio nei prossimi giorni presso il Tribunale di Massa. Questo intervento si inserisce in una serie di misure adottate per garantire la sicurezza pubblica e contrastare il fenomeno dello spaccio nella zona.

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