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Cronaca

Firenze | Sequestro e rapina a un orefice, tre arresti

Tre persone sono state arrestate e condotte in carcere con l’accusa di aver orchestrato e compiuto una rapina a un gioielliere nel cuore del centro storico di Firenze. L’incidente, avvenuto il 30 aprile scorso, ha visto il furto di preziosi per un valore di 200.000 euro da un negozio situato in via de’ Neri, tra piazza della Signoria e piazza Santa Croce.

Il giorno della rapina, intorno alle 10 del mattino, due uomini si sono presentati in gioielleria fingendosi clienti interessati all’acquisto di un anello. Mentre il gioielliere preparava il gioiello, i due hanno improvvisamente superato il bancone, lo hanno aggredito, bloccato a terra e legato mani e piedi con del nastro adesivo per immobilizzarlo. Dopo aver imbavagliato la vittima, i rapinatori hanno raccolto i preziosi e sono fuggiti rapidamente a bordo di motocicli rubati, utilizzati appositamente per la rapina e la successiva fuga.

Il gioielliere, rimasto legato e ferito all’interno del negozio, è stato soccorso poco dopo da alcuni passanti che hanno allertato le forze dell’ordine. Le indagini condotte dalla squadra mobile di Firenze hanno permesso di ricostruire l’intera dinamica del colpo grazie all’analisi delle immagini delle telecamere di videosorveglianza e ai dati dei tabulati telefonici.

Gli arrestati sono un 35enne originario della provincia di Brindisi, un fiorentino di 64 anni, entrambi ritenuti gli esecutori materiali della rapina, e un 68enne del Brindisino considerato il basista, ossia colui che avrebbe pianificato e coordinato l’operazione. I tre sono già noti alle forze dell’ordine per precedenti penali, anche per reati simili, e sono stati accusati di concorso in rapina aggravata, sequestro di persona e furto aggravato per l’uso dei ciclomotori rubati.

La rapina è stata ben organizzata, con un accurato sopralluogo nel negozio, il furto dei mezzi di fuga e la vendita dei preziosi rubati. Grazie alla prontezza della squadra mobile e all’efficacia delle indagini, le autorità sono riuscite a rintracciare e arrestare i responsabili, assicurando alla giustizia i colpevoli di un atto criminale che ha scosso la tranquillità del centro storico fiorentino.

Cronaca

Ancona | Sorveglianza Speciale per 50enne con precedenti: pericolosità sociale confermata dal Tribunale

Il Tribunale di Ancona ha accolto la misura di prevenzione della Sorveglianza Speciale di Pubblica Sicurezza nei confronti di un uomo italiano di circa 50 anni, su proposta del Questore di Ancona. L’uomo, con numerosi precedenti penali per reati contro la persona, il patrimonio, la Pubblica Amministrazione e in materia di armi, è stato giudicato socialmente pericoloso. La pericolosità è stata valutata non solo in relazione al suo lungo percorso criminale, ma anche per la condotta violenta e maltrattante nei confronti della sua ex compagna, per la quale era già sottoposto a una misura cautelare.

La Sezione Misure di Prevenzione del Tribunale ha ritenuto fondato il giudizio prognostico presentato dal Questore, evidenziando che le condanne pregresse e i carichi pendenti dimostrano un’elevata probabilità che l’uomo possa commettere ulteriori reati simili in futuro, capaci di minacciare la sicurezza pubblica e generare allarme sociale.

In seguito all’arresto in flagranza di reato la scorsa estate, quando l’uomo aveva tentato di raggiungere l’abitazione della sua ex nonostante il divieto di avvicinamento, la misura della Sorveglianza Speciale con obbligo di soggiorno è stata determinata in quattro anni. Durante questo periodo, l’uomo dovrà rispettare il divieto di avvicinarsi alla vittima e ai luoghi da lei frequentati, mantenendo una distanza minima di 500 metri.

Questa decisione è stata presa per garantire la sicurezza pubblica, considerando che le reiterate violazioni delle misure restrittive hanno confermato l’elevato rischio per la vittima e per la comunità.

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Cronaca

Ferrara | Controlli straordinari della Polizia nelle zone critiche del centro e della GAD

Nelle giornate del 16 e 19 settembre, il personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico (U.P.G.S.P.) della Questura di Ferrara, insieme alle pattuglie del Reparto Prevenzione Crimine Emilia Romagna di Bologna, ha svolto una serie di controlli straordinari nel centro cittadino e nella zona GAD. L’obiettivo era il contrasto dei reati, con particolare attenzione alle aree sensibili come Piazza Travaglio, via Baluardi, la Galleria Matteotti, Piazza della Cattedrale, i giardini di viale Cavour, Piazzale della Stazione, Piazzale Castellina e viale IV Novembre.

Durante queste operazioni, sono state identificate complessivamente 79 persone, di cui 28 con precedenti di polizia, e sono stati controllati 8 veicoli. Nella giornata del 19 settembre, un cittadino straniero è stato denunciato per aver fornito false generalità alle forze dell’ordine.

Le autorità hanno comunicato che i controlli straordinari proseguiranno nelle prossime settimane, con l’intento di garantire maggiore sicurezza nelle aree più a rischio della città.

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Cronaca

Verona | Tragedia Vago di Lavagno: madre si suicida dopo aver sparato al figlio, 15enne in condizioni disperate

Un dramma familiare ha sconvolto la comunità di Vago di Lavagno, in provincia di Verona, dove venerdì scorso una donna di 58 anni avrebbe sparato al figlio 15enne un colpo di pistola alla testa, per poi togliersi la vita. Questa è l’ipotesi prevalente su cui sta indagando la Procura di Verona. Il ragazzo è stato soccorso ma versa in condizioni disperate, ricoverato nel reparto di neurorianimazione dell’ospedale di Borgo Trento.

I carabinieri, intervenuti sul luogo, hanno trovato la madre senza vita in cucina, con accanto il figlio gravemente ferito. Accanto ai corpi, è stata sequestrata una pistola, legalmente detenuta dal defunto padre della donna, sulla quale sono in corso accertamenti. Al momento, nessuno risulta indagato, e il marito della donna è stato ascoltato come testimone.

Il procuratore di Verona, Raffaele Tito, ha spiegato che l’ipotesi più accreditata è quella di un tentato omicidio da parte della madre, che poi si sarebbe suicidata. La donna soffriva da tempo di problemi di salute, un elemento che potrebbe aver influito tragicamente su quanto accaduto.

In un primo momento, si era pensato che la donna fosse stata uccisa, ma le indagini e le testimonianze raccolte hanno portato a questa nuova ricostruzione dei fatti. Oltre alle testimonianze, gli inquirenti stanno analizzando le immagini delle videocamere di sorveglianza della zona.

Le condizioni del 15enne restano estremamente critiche. Secondo una nota dei medici dell’ospedale di Borgo Trento, il ragazzo è sostenuto meccanicamente e farmacologicamente in tutte le funzioni vitali e la prognosi rimane riservata. Non ci sono state variazioni significative rispetto al momento del ricovero, quando il giovane è arrivato in condizioni già gravissime.

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