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Cronaca

Latina | Arrestato per maltrattamenti e tentata estorsione: custodia in carcere

Il 30 luglio scorso, gli agenti del Commissariato di Polizia di Stato di Fondi hanno eseguito un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di un uomo accusato di maltrattamenti in famiglia, tentata estorsione e minacce. Il provvedimento è stato emesso dal Giudice per le Indagini Preliminari (GIP) del Tribunale di Latina su richiesta della Procura della Repubblica locale.

Inizialmente, l’uomo era stato sottoposto a misure cautelari meno severe, che però sono state sistematicamente violate. Nonostante le restrizioni imposte, l’indagato ha continuato a manifestare un comportamento sfidante e violento verso i familiari, dimostrando un totale disprezzo per l’autorità giudiziaria e di polizia.

Le indagini hanno rivelato che l’uomo aveva costantemente vessato i suoi genitori e l’ex compagna, estorcendogli denaro per acquistare droga pesante e soddisfare la sua dipendenza dal gioco d’azzardo. Queste richieste erano accompagnate da minacce di morte, aggressioni fisiche e atti di violenza, inclusi lanci di oggetti e utilizzo di un coltello.

Il 22 giugno 2024, l’uomo era stato arrestato per la prima volta con l’accusa di maltrattamenti in famiglia e tentata estorsione. Durante un episodio particolarmente grave, aveva tentato di forzare l’ingresso dell’abitazione dei genitori per ottenere denaro, minacciando la madre con insulti e gesti intimidatori.

Durante l’udienza di convalida, il GIP aveva imposto il divieto di avvicinamento alle parti offese. Tuttavia, pochi giorni dopo, l’indagato aveva violato questo divieto e continuato a molestare i genitori, cercando ripetutamente di ottenere denaro e mostrando un comportamento minaccioso.

L’1 luglio 2024, l’uomo è stato arrestato nuovamente dalla Polizia in flagranza di reato. Questa volta, il GIP aveva inizialmente imposto un divieto di dimora a Fondi, che però è stato violato. Successivamente, sono stati disposti gli arresti domiciliari, poi revocati per mancanza di una sistemazione adeguata, e infine un divieto di dimora nell’intera Provincia di Latina.

Nonostante le restrizioni, l’indagato è stato più volte avvistato a Fondi e ha persino cercato di sfuggire alla polizia alla guida dell’auto di famiglia. Ha continuato a perseguitare i genitori, pedinando loro al mare e nei dintorni di casa, con la stessa pretesa di denaro.

Il 3 luglio 2024, il Questore della Provincia di Latina aveva emesso un provvedimento di ammonimento, che però non ha avuto effetti significativi. L’indagato è stato anche segnalato al Prefetto per la revisione della patente di guida.

A seguito dell’ennesimo episodio di aggressione, avvenuto il 28 luglio alla madre e il 30 luglio al padre, il GIP ha deciso di emettere l’ordinanza di custodia in carcere, considerandola l’unica misura efficace e compatibile. L’uomo è stato quindi trasferito alla Casa Circondariale di Latina, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria.

Cronaca

Torino | Sequestro preventivo di 74 milioni nell’inchiesta sull’eredità di Gianni Agnelli

La procura di Torino ha disposto un sequestro preventivo di beni per un valore complessivo di 74,8 milioni di euro, nell’ambito dell’indagine legata alla gestione dell’eredità di Gianni Agnelli. Il provvedimento, emesso dal gip del tribunale torinese su richiesta della procura, coinvolge i fratelli John, Lapo e Ginevra Elkann, oltre al commercialista Gianluca Ferrero e al notaio svizzero Urs Robert Von Gruenigen.

Il sequestro ha l’obiettivo di garantire la confisca, anche per equivalente, di beni mobili e immobili fino alla somma indicata. A eseguire il provvedimento è stato incaricato il nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza di Torino.

Secondo la procura, i reati contestati comprendono la dichiarazione fraudolenta mediante l’utilizzo di artifici e la truffa ai danni dello Stato. Tuttavia, l’ufficio giudiziario ha sottolineato che vale la presunzione di innocenza per tutte le persone indagate, che potranno dimostrare la loro estraneità ai fatti contestati in ogni fase del procedimento.

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Cronaca

Frosinone | Truffa ai danni di un’anziana: la Polizia Stradale recupera refurtiva e denuncia i responsabili

Gli agenti della Sottosezione della Polizia Stradale di Cassino hanno fermato un veicolo Ford Puma, in transito sulla carreggiata sud del tratto autostradale di competenza. A bordo si trovavano due giovani il cui comportamento nervoso ha subito insospettito i poliziotti.

Grazie all’esperienza e al notevole intuito investigativo degli agenti, si è deciso di approfondire il controllo del veicolo, scoprendo elementi riconducibili a una truffa segnalata poche ore prima in provincia di Siena, a danno di una signora anziana. Durante la perquisizione del mezzo, infatti, è stata trovata una borsa ben nascosta, contenente numerosi monili in oro e una somma di denaro contante.

Immediatamente è stata avviata un’indagine approfondita, che ha permesso di stabilire con chiarezza la responsabilità dei due soggetti fermati. In collaborazione con la Squadra Mobile della Questura di Siena, si è accertato che la vittima, una donna di 65 anni, era stata raggirata con la cosiddetta “truffa del finto incidente stradale”.

La donna era stata contattata telefonicamente da un individuo che si era presentato come Maresciallo dei Carabinieri, il quale le aveva riferito di un presunto incidente stradale causato dal figlio. Per evitare l’arresto del giovane, la donna avrebbe dovuto pagare una somma di denaro. Poco dopo, un falso avvocato si è presentato alla sua porta per riscuotere quanto richiesto. Non avendo una grande disponibilità di contanti, l’anziana ha consegnato numerosi monili in oro e tutto il denaro presente in casa.

Grazie alle tempestive indagini, i poliziotti della Stradale di Cassino hanno potuto attribuire con certezza la responsabilità del reato ai due truffatori, che sono stati denunciati a piede libero all’Autorità Giudiziaria. La refurtiva, composta dai monili in oro e dal denaro contante, verrà restituita alla vittima.

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Cronaca

Verona | Tragedia familiare a Vago di Lavagno: uomo uccide la moglie e ferisce gravemente il figlio

Un grave episodio di violenza domestica si è consumato ieri a Vago di Lavagno, nel veronese, dove un uomo ha sparato e ucciso la moglie, ferendo gravemente il figlio di 15 anni. Il ragazzo, che ha tentato di proteggere la madre dall’aggressione, è stato immediatamente soccorso e trasportato in ospedale in condizioni critiche tramite elicottero.

L’allarme è scattato intorno alle 14, quando alcuni residenti hanno udito i colpi di arma da fuoco provenienti dall’abitazione della famiglia. I carabinieri, giunti prontamente sul posto, hanno isolato l’intera area per consentire agli investigatori di ricostruire la dinamica del tragico evento, ancora oggetto di indagine.

Il ragazzo, nel disperato tentativo di salvare la madre, si è frapposto tra i genitori, venendo colpito gravemente. Ora è ricoverato in terapia intensiva presso l’ospedale Borgo Trento di Verona, mentre il padre, autore del gesto, è stato interrogato direttamente sul luogo del delitto prima di essere portato in caserma.

La vittima, una donna di 58 anni, non ha avuto scampo, e per lei i soccorsi non hanno potuto fare nulla. Il movente dell’omicidio rimane ancora da chiarire.

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