Cronaca
Strage di Erba: Cruciale Udienza per Rosa Bazzi e Olindo Romano alla Corte d’Appello di Brescia
Oggi è un giorno cruciale per Rosa Bazzi e Olindo Romano, il cui destino potrebbe essere definito dall’udienza davanti ai giudici della Corte d’appello di Brescia. I due sono stati condannati per la strage di Erba dell’11 dicembre 2006, un evento che ha provocato la morte di quattro persone, incluso un bambino di due anni, mentre una quinta è miracolosamente sopravvissuta grazie a una rara condizione fisica.
L’istanza di revisione presentata dai coniugi Romano è stata ammessa dalla Corte d’Appello di Brescia, che ora è chiamata a decidere sul merito delle richieste avanzate dalle difese. Tra le richieste ci sono dubbi sulla coerenza delle confessioni dei condannati rispetto agli elementi emersi dalle prove scientifiche e alla testimonianza di Mario Frigerio, l’unico sopravvissuto al massacro.
I giudici potrebbero decidere di respingere l’istanza, confermando così la sentenza di condanna definitiva emessa in tre gradi di giudizio, oppure potrebbero ordinare nuove prove, aprendo la strada a un nuovo processo, sebbene questa eventualità sia rara.
Rosa Bazzi e Olindo Romano, per la giustizia italiana, sono stati etichettati come assassini feroci, una qualifica mantenuta nonostante le contestazioni sollevate dalla difesa nel corso degli anni.
Attualmente, Rosa Bazzi esce giornalmente dal carcere per lavorare in una cooperativa sociale nel settore delle pulizie, mentre Olindo Romano ha abbandonato la carriera di cuoco per dedicarsi al lavoro di imbiancatura, interrompendo brevemente gli studi in Agraria. Entrambi continuano a lottare per provare la loro innocenza, scrivendo lettere ai giornali e affrontando un processo mediatico oltre che legale.
Cronaca
Macerata | Albanese senza fissa dimora già noto alle forze dell’ordine accompagnato in Albania
Negli ultimi giorni, l’Ufficio Immigrazione ha potenziato le operazioni di controllo in diverse aree della provincia di Macerata, con l’obiettivo di garantire la sicurezza pubblica e contrastare l’immigrazione irregolare. Queste azioni, coordinate dal Ministero dell’Interno, hanno coinvolto anche esercizi commerciali, portando a importanti risultati.
Durante un’operazione, le forze dell’ordine hanno identificato un cittadino albanese all’interno di un ristorante. L’uomo, senza fissa dimora, era già noto alle autorità per diversi reati, tra cui risse e spaccio di sostanze stupefacenti. La sua presenza sul territorio era considerata pericolosa, tanto da portare il Questore di Macerata a rifiutare il rinnovo del suo permesso di soggiorno.
Il 18 settembre, in collaborazione con il personale del Commissariato di Polizia, l’ufficio ha eseguito il decreto di espulsione emesso dal Questore. Dopo la convalida del Giudice di Pace, l’uomo è stato accompagnato alla frontiera di Ancona e scortato fino a Durazzo da personale specializzato.
Queste operazioni di rimpatrio rappresentano un passo cruciale nel rafforzare la sicurezza pubblica e nel contrastare la criminalità legata all’immigrazione irregolare e allo spaccio di droga. La Polizia di Stato continua a impegnarsi con determinazione per tutelare la comunità, dimostrando un approccio rigoroso nella lotta contro queste problematiche.
Calabria
Reggio Calabria | Sgominata organizzazione dedita al furto di macchine operatrici e attrezzature da cantiere
Un’importante operazione condotta dalla Polizia Stradale di Reggio Calabria ha portato all’esecuzione di nove misure cautelari nei confronti di un gruppo accusato di associazione per delinquere finalizzata al furto di macchine operatrici e veicoli commerciali. Le indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica locale, hanno rivelato un’ampia rete di furti e rivendita di attrezzature rubate in vari paesi dell’Est Europa e del Nord Africa.
Le indagini sono partite da un furto avvenuto nel novembre 2018, quando una macchina operatrice è stata sottratta da un cantiere per i lavori di ristrutturazione dell’Autostrada A2. Successivamente, il veicolo è stato ritrovato a Reggio Calabria all’interno di un autocarro rubato. Nel corso degli anni, altri furti simili hanno coinvolto diverse attrezzature, inclusi mezzi di proprietà comunale, evidenziando un modus operandi sistematico.
Grazie a tecniche investigative avanzate, gli agenti hanno identificato un gruppo criminoso responsabile di circa 80 furti, che ha operato non solo in Calabria, ma anche in Toscana ed Emilia Romagna, accumulando un valore complessivo dei beni rubati di oltre 1,7 milioni di euro.
Il Giudice per le Indagini Preliminari ha accolto la richiesta di misure cautelari, ordinando la custodia domiciliare per i nove indagati, mentre altre 40 persone sono state segnalate come coinvolte nell’attività criminale. L’operazione ha visto il coinvolgimento di circa 50 agenti della Polizia Stradale e delle Squadre di Polizia Giudiziaria di diverse province, dimostrando l’impegno delle forze dell’ordine nella lotta contro il crimine organizzato.
Cronaca
Catania | Un arresto per detenzione di droga e resistenza a pubblico ufficiale
Nel fine settimana, durante i consueti controlli di pattugliamento, la Polizia di Stato di Catania ha arrestato un giovane per detenzione di marijuana ai fini di spaccio e resistenza a pubblico ufficiale. L’episodio è avvenuto nei pressi dell’Ospedale Garibaldi di Nesima, dove gli agenti hanno tentato di fermare un veicolo per verifiche.
Inizialmente, il conducente ha simulato l’intenzione di fermarsi, ma poco dopo ha accelerato bruscamente, dando inizio a un pericoloso inseguimento. Il giovane ha messo in atto manovre azzardate, sorpassando le altre auto e ignorando i segnali stradali, mettendo a rischio la sicurezza dei pedoni e di altri automobilisti.
L’inseguimento si è concluso nei pressi della rotonda di San Nullo, dove gli agenti sono riusciti a bloccare il fuggitivo. La perquisizione del veicolo ha rivelato un ingente quantitativo di marijuana nascosta sotto il sedile del passeggero, oltre a del denaro contante, presumibilmente provento dell’attività di spaccio.
Le indagini hanno proseguito nell’abitazione del giovane, dove in un garage sono stati trovati materiali per il confezionamento della sostanza stupefacente, inclusi bilancini e ulteriori bustine di marijuana.
Il giovane è stato quindi arrestato in flagranza di reato. Su disposizione del Pubblico Ministero, è stata disposta la misura degli arresti domiciliari, sottolineando l’impegno della Polizia nel contrasto al traffico di sostanze stupefacenti nella città.
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