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Campania

Napoli | Blitz anticamorra, 17 in carcere e 5 ai domiciliari. In manette a esponenti del clan Mazzarella

Durante un’operazione anticamorra, coordinata tra Polizia di Stato e Carabinieri, sono state eseguite ordinanze di custodia cautelare che hanno portato all’arresto di diciassette persone e al collocamento in arresti domiciliari di altre cinque. Le misure cautelari sono state disposte dal gip su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli.

Le 22 persone coinvolte sono accusate di vari reati, tra cui associazione di stampo mafioso, tentato omicidio, lesioni, rapina, estorsione, detenzione e porto abusivo di arma da fuoco, nonché associazione finalizzata al traffico di stupefacenti, tutti aggravati dall’uso del metodo mafioso.

L’operazione è il risultato di due indagini separate condotte dalla Squadra Mobile di Napoli, dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri di Napoli e dal Commissariato Vicaria-Mercato. Una delle indagini riguarda il clan “Giuliano”, una ramificazione del più ampio sodalizio dei Mazzarella, attiva nei quartieri Forcella e Maddalena. L’altra indagine, sempre condotta dalla Squadra Mobile e dal Nucleo Investigativo dei Carabinieri, riguarda il gruppo noto come ‘paranza di San Gaetano’, attivo nel Rione San Gaetano, e il gruppo dei Caldarelli, operante nelle Case Nuove, entrambi affiliati al clan Mazzarella.

Campania

Napoli | Ucciso un uomo per una lite per futili motivi

Una lite scoppiata per motivi banali si è trasformata in un tragico episodio di violenza a Napoli, dove un uomo di 48 anni è stato accoltellato a morte la scorsa notte nel quartiere Materdei. L’incidente è avvenuto in via Benedetto De Falco, e le forze dell’ordine sono intervenute tempestivamente sul luogo del delitto.

Grazie a un’immediata attività di indagine, gli agenti dell’Ufficio Prevenzione Generale e dei Commissariati Dante e Decumani sono riusciti a fermare il presunto aggressore, un uomo di 59 anni, accusato di omicidio. La polizia sta attualmente conducendo ulteriori accertamenti per ricostruire con esattezza la dinamica della lite e raccogliere informazioni che possano chiarire le circostanze che hanno portato a questo grave atto.

La comunità locale è scossa dall’accaduto, e l’episodio ha riacceso il dibattito sulla sicurezza e sulla violenza nelle strade della città. Le indagini proseguono per fare piena luce sulla vicenda e per garantire giustizia alla vittima e ai suoi familiari.

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Campania

Avellino | Ex sindaco dell’Alta Irpinia accusato di danno erariale da 80.000 euro

GdF Avellino

Le indagini condotte dalla Tenenza della Guardia di Finanza di Sant’Angelo dei Lombardi hanno portato all’accusa di un ex sindaco di un comune dell’Alta Irpinia, ritenuto responsabile di un danno erariale di circa 80.000 euro. L’inchiesta, su delega della Procura Regionale della Corte dei Conti per la Campania, ha accertato che l’ex amministratore ha percepito indebitamente diverse indennità.

I militari delle Fiamme Gialle, coordinati dalla dottoressa Flavia Del Grosso, hanno constatato che l’ex sindaco, che era anche dipendente di Poste Italiane S.p.a., ha giustificato le sue assenze dal lavoro utilizzando impegni istituzionali legati ai suoi ruoli pubblici, tra cui sindaco, consigliere provinciale e presidente del Consorzio dei servizi sociali “Alta Irpinia”. Questa condotta ha provocato un significativo danno economico per l’amministrazione comunale e per il consorzio.

L’operazione testimonia l’impegno costante della Guardia di Finanza e della Corte dei Conti nel combattere gli illeciti legati alla spesa pubblica e nell’assicurare un corretto utilizzo delle risorse pubbliche. Le indagini continuano per garantire la trasparenza e la legalità nella pubblica amministrazione, salvaguardando i bilanci pubblici.

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Attualità

Traffico di droga tra Napoli e provincia, 15 arresti

I militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di Finanza e personale della squadra mobile della Questura di Napoli, in collaborazione con il Servizio Centrale Investigazione Criminalità Organizzata, hanno eseguito un’ordinanza applicativa della custodia cautelare in carcere emessa dal G.I.P. del Tribunale di Napoli, su richiesta della Direzione Distrettuale Antimafia, nei confronti di 15 persone. L’accusa è di associazione per delinquere finalizzata al traffico internazionale di sostanze stupefacenti, traffico e detenzione di sostanze stupefacenti, ricettazione, accesso indebito a dispositivi idonei alla comunicazione da parte di soggetti detenuti, detenzione e porto abusivo in luogo pubblico di arma da fuoco, accensioni ed esplosioni pericolose e trasferimento fraudolento di valori.

Le indagini hanno consentito di accertare l’esistenza di due organizzazioni criminali, una satellite dell’altra, operanti a Napoli e Torre Annunziata: il primo sodalizio, con base logistica nel quartiere “Arenaccia”, commercializzava “all’ingrosso” lo stupefacente nei mercati clandestini partenopei attraverso corrieri che utilizzavano veicoli dotati di doppifondi occulti, appositamente realizzati da un carrozziere di fiducia completamente sconosciuto al fisco; il secondo sodalizio, con base operativa nel comune oplontino, si riforniva stabilmente dalla prima organizzazione e distribuiva ingenti partite di narcotico ad acquirenti che lo destinavano alle piazze di spaccio di Torre Annunziata, del suo hinterland, fino a Salerno e provincia.

Nel corso delle attività investigative sono stati arrestati in flagranza di reato 7 persone ed è stato sottoposto a sequestro quasi un quintale di sostanza stupefacente (cocaina e hashish), nonchè una pistola con matricola abrasa, due caricatori, 33 cartucce e somme di denaro contante per oltre 820 mila euro.
Uno dei corrieri utilizzati dal gruppo napoletano per le consegne del narcotico, dopo l’arresto in flagranza di reato, ha continuato a mantenere rapporti con il sodalizio attraverso dispositivi telefonici illegalmente introdotti in carcere.

Contestualmente alle misure cautelari personali è stato eseguito il sequestro preventivo di due attività commerciali (un bar e una pizzeria) site a Napoli e fittiziamente intestate a soggetti incensurati, dove gli indagati si incontravano abitualmente per pianificare i traffici illeciti e per ricevere gli ordinativi dei clienti, nonchè un motoveicolo e un autoveicolo nella disponibilità del promotore del sodalizio napoletano.
-foto ufficio stampa Gdf-

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