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Cronaca

Ladispoli | Si chiamava Maria Cesaria Petracca, la donna annegata a Torre Flavia

Una giornata che doveva essere di relax e svago si è trasformata in tragedia per Maria Cesaria Petracca, conosciuta da tutti come Sara, insegnante di lingue di 62 anni. Dopo aver terminato gli scrutini, Sara si era concessa una giornata al mare insieme a un’amica, anche lei insegnante, nella zona di Torre Flavia a Ladispoli. Purtroppo, intorno alle 14, le due donne sono state sorprese da onde violente che le hanno scaraventate contro gli scogli.

Nonostante il tempestivo intervento di tre agenti della polizia locale, che pattugliavano le spiagge della Riserva Naturale di Torre Flavia, per Sara non c’è stato nulla da fare. Anche il personale della Capitaneria e il 118 sono accorsi sul luogo dell’incidente, ma ogni tentativo di rianimazione è stato vano. L’amica di Sara, invece, è stata tratta in salvo e trasportata in stato di choc all’Aurelia Hospital.

Maria Cesaria Petracca, per gli amici Sara, insegnava lingue e aveva una lunga e apprezzata carriera alle spalle. Aveva aiutato numerosi studenti a ottenere certificati Cambridge e Trinity, e nel corso degli anni aveva insegnato in diverse scuole, tra cui quelle di Ronciglione e Capranica. Appassionata del Regno Unito e dell’Irlanda, Sara aveva dedicato la sua vita a preparare i giovani per il futuro, come raccontava lei stessa sui social: “Dal mio trasferimento a Ronciglione, non esagero, centinaia di ragazzi sono stati certificati e attrezzati per la vita con uno strumento importantissimo, le certificazioni linguistiche.”

La comunità scolastica e coloro che la conoscevano sono profondamente scossi dalla notizia. La procura di Civitavecchia ha aperto un’indagine per chiarire le circostanze esatte della tragedia, ma per ora resta il dolore per la perdita di un’insegnante stimata e una persona amata da molti.

Calabria

Tropea | Prodotti surgelati nocivi: sequestro di 108 kg tra prodotti ittici e ortofrutticoli

La polizia ha recentemente sequestrato un carico di 108 chili di prodotti ittici e ortofrutticoli surgelati, trasportati in violazione delle normative igienico-sanitarie. L’operazione è avvenuta a Tropea, una delle località turistiche più rinomate della Calabria, dove il carico era destinato ad alcune attività commerciali.

Il controllo è stato effettuato dagli agenti del Posto Fisso di Tropea, che hanno notato un veicolo con comportamenti sospetti. A supporto delle operazioni, è intervenuto personale specializzato dell’Azienda sanitaria provinciale di Vibo Valentia, per valutare la situazione dal punto di vista alimentare.

Gli alimenti sono stati considerati non idonei al consumo umano e sono stati posti sotto sequestro, in attesa di un decreto di distruzione. Questa azione si inserisce in un più ampio impegno delle autorità locali per garantire la sicurezza alimentare e prevenire potenziali rischi sanitari per i consumatori. La polizia invita a mantenere alta l’attenzione riguardo alla provenienza e alla conservazione dei prodotti alimentari, soprattutto in aree turistiche dove la qualità è fondamentale.

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Calabria

Reggio Calabria | Bottiglia di benzina lasciata come messaggio intimidatorio all’ingresso di un esercizio commerciale

Una bottiglia di benzina è stata trovata all’ingresso di un ristorante nella zona di Spirito Santo a Reggio Calabria, in quello che sembra essere un atto intimidatorio. Il titolare dell’esercizio, Tommaso Marzullo, ha scoperto il messaggio minaccioso, che appare collegato a Davide Bilardi, un nuovo collaboratore di giustizia. La rosticceria, che si appresta ad aprire, si trova vicino agli uffici delle forze dell’ordine.

Gli agenti delle Volanti e della Scientifica sono intervenuti sul posto per raccogliere prove e hanno sequestrato la bottiglia. La squadra mobile ha già avviato indagini e ha informato la Direzione distrettuale antimafia, poiché l’area è controllata dalla cosca Libri, che sta vivendo momenti di tensione a seguito delle dichiarazioni di Bilardi.

Il collaboratore di giustizia ha già menzionato la rosticceria nei suoi verbali, sottolineando un episodio in cui un esponente della cosca si era presentato lamentando di non essere stato avvisato dell’apertura dell’attività commerciale. Questo potrebbe ora essere interpretato come un avvertimento o una ritorsione da parte della cosca nei confronti di Bilardi, che ha scelto di collaborare con le autorità. Le indagini continuano per chiarire la natura di questo gesto intimidatorio e il suo possibile significato per la comunità locale e per le dinamiche mafiose in atto.

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Cronaca

Trieste | Arresto di un giovane Pakistano per rapina

GdF Trieste

Un giovane pakistano di 18 anni è stato arrestato a Trieste per il presunto reato di rapina in concorso. L’episodio si è verificato la sera del 12 settembre, quando un ragazzo siriano ha informato la Polizia di essere stato minacciato da due individui armati di un taglierino.

Secondo la testimonianza della vittima, gli aggressori lo hanno bloccato contro un muro, costringendolo a consegnare circa 200 euro. Gli agenti, impegnati in un servizio di pattuglia, hanno immediatamente avviato la ricerca dei sospetti, che si erano dati alla fuga in direzioni opposte.

Uno dei presunti rapinatori è stato rintracciato e fermato poco dopo. Durante la perquisizione, gli agenti hanno trovato 180 euro, parte della somma rubata. Il giovane, tuttavia, si è mostrato agitato durante il fermo, danneggiando la camera di sicurezza e provocando ulteriori complicazioni legali.

Il pakistano è stato quindi condotto nel carcere di Trieste, mentre la Questura sta valutando misure di prevenzione in relazione al suo profilo di pericolosità. La situazione rimane in fase di indagine, nel rispetto della presunzione di innocenza.

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