Connect with us

Attualità

Giornata Mondiale Senza Tabacco: cosa accadrebbe se le sigarette scomparissero

In onore della Giornata mondiale senza tabacco, vi presentiamo un estratto dell’articolo “Se il fumo sparisse” di Margherita Fronte, apparso nel numero di Focus in edicola dal 22 maggio 2024. L’articolo esplora i molteplici benefici per le persone e per il nostro pianeta derivanti dall’eliminazione del fumo.

Il 31 maggio è dedicato alla Giornata mondiale senza tabacco, un evento istituito dall’Organizzazione Mondiale della Sanità fin dal 1988 per sensibilizzare sull’impatto dannoso delle sigarette sulla salute umana e sull’ambiente. Quest’anno, la campagna si concentra sui giovani, sempre più bersaglio delle strategie di marketing delle aziende che promuovono anche prodotti come le sigarette elettroniche e il tabacco riscaldato, creando un potenziale bacino di futuri consumatori. Secondo la Global Youth Tobacco Survey, quasi il 10% dei ragazzi tra i 13 e i 15 anni fuma, con una percentuale ancora più alta in Italia, raggiungendo il 16%, nonostante il divieto di vendita ai minori. Gli adolescenti che fumano, sia sigarette tradizionali che elettroniche o tabacco riscaldato, hanno maggiori probabilità di continuare questa abitudine anche da adulti, con conseguenze dannose per la salute.

Il fumo causa danni evidenti, introducendo nel corpo oltre 7.000 sostanze, di cui 70 sono cancerogene. Le sigarette sono responsabili della morte di metà dei loro consumatori e causano ogni anno 8,7 milioni di decessi nel mondo, di cui 1,3 milioni sono attribuibili al fumo passivo. Se il fumo scomparisse improvvisamente, gli effetti sarebbero estesi e andrebbero oltre la sfera individuale, influenzando l’ambiente, l’economia e la società. Tuttavia, i benefici più significativi sarebbero legati alla salute umana, meritevole quindi di un’analisi approfondita.

Un divieto globale sul fumo non solo salverebbe milioni di vite ogni anno, ma consentirebbe agli attuali 1,3 miliardi di fumatori di guadagnare fino a 10 anni di vita in media, poiché il tabacco è responsabile di almeno 25 malattie diverse, tra cui più di 20 tipi di tumori. Senza sigarette, le diagnosi di cancro potrebbero ridursi fino al 25%, con particolare beneficio per il cancro ai polmoni, riducendo significativamente anche altri tipi di tumori.

Al di là del cancro, il fumo influisce su molte altre patologie, tra cui malattie cardiovascolari, diabete, malattie respiratorie e neurodegenerative. In un mondo senza fumo, la mortalità per ictus, infarti e altre malattie cardiovascolari potrebbe diminuire del 17%, insieme a una riduzione dei casi di diabete, psoriasi, malattie delle gengive, osteoporosi e malattie infettive.

La sessualità e la salute riproduttiva migliorerebbero, poiché il fumo è associato all’infertilità e a problemi sessuali sia negli uomini che nelle donne. L’eliminazione del fumo potrebbe portare a una natalità più elevata e a una soddisfazione sessuale migliorata per gli ex fumatori.

Oltre ai benefici per la salute umana, un mondo senza fumo avrebbe impatti positivi sull’ambiente. La riduzione delle emissioni di CO2, la diminuzione del consumo di acqua necessaria per produrre sigarette e la prevenzione della deforestazione sono solo alcune delle conseguenze positive che si potrebbero ottenere.

In sintesi, l’eliminazione del fumo porterebbe benefici significativi per la salute umana e per l’ambiente, dimostrando che combattere il consumo di tabacco è una priorità per il benessere globale.

Attualità

Ucraina, dal Parlamento Ue sì all’uso di armi in territorio russo

Il Parlamento Europeo chiede ai Paesi dell’UE di eliminare le restrizioni che impediscono all’Ucraina di utilizzare i sistemi di armamento occidentali contro obiettivi militari legittimi in Russia.
Nella risoluzione, non vincolante, adottata giovedì con 425 voti a favore, 131 contrari e 63 astensioni, si afferma che senza l’abolizione delle attuali restrizioni all’uso dei sistemi d’arma occidentali, l’Ucraina non può esercitare pienamente il suo diritto all’autodifesa e rimane esposta ad attacchi contro la popolazione e le infrastrutture.

Il Parlamento sottolinea che “le forniture insufficienti di munizioni e le restrizioni sul loro uso rischiano di annullare l’impatto degli sforzi compiuti finora e deplora la diminuzione del volume degli aiuti militari bilaterali all’Ucraina da parte dei Paesi dell’UE”. I deputati ribadiscono l’invito agli Stati membri a rispettare l’impegno assunto nel marzo 2023 di consegnare un milione di munizioni all’Ucraina e ad accelerare la consegna di armi, sistemi di difesa aerea e munizioni, compresi i missili TAURUS.
Ribadiscono inoltre la loro posizione secondo cui “tutti i Paesi UE e gli alleati della NATO dovrebbero impegnarsi collettivamente e individualmente a fornire all’Ucraina un sostegno militare annuale non inferiore allo 0,25% del loro PIL”.

Nella risoluzione si chiede agli Stati membri di mantenere ed estendere la politica di sanzioni UE contro la Russia, la Bielorussia e i Paesi e le entità non appartenenti all’UE che forniscono alla Russia tecnologie militari e a doppio uso. I deputati condannano il recente trasferimento di missili balistici dall’Iran alla Russia e chiedono un rafforzamento delle sanzioni contro Teheran e la Corea del Nord per il loro coinvolgimento nel sostegno alla guerra della Russia contro l’Ucraina. Inoltre, auspicano l’aggiunta di un maggior numero di individui ed entità cinesi all’elenco delle sanzioni dell’UE, nonchè misure più severe per affrontare sistematicamente la questione dell’elusione delle sanzioni da parte di società con sede nell’UE, di terzi e di Paesi non UE.

Pur invitando l’UE e i suoi Stati membri a lavorare attivamente per ottenere il più ampio sostegno internazionale possibile per l’Ucraina e individuare una soluzione pacifica alla guerra, i deputati affermano che qualsiasi risoluzione del conflitto deve basarsi sul pieno rispetto dell’indipendenza, della sovranità e dell’integrità territoriale dell’Ucraina. Ritengono inoltre che la responsabilità per i crimini di guerra russi e i risarcimenti e altri pagamenti da parte di Mosca siano aspetti essenziali di qualsiasi soluzione. A tal fine, i deputati chiedono all’UE e ai partner che condividono la stessa posizione di stabilire un regime giuridico per la confisca dei beni statali russi congelati dall’UE come parte degli sforzi per compensare l’Ucraina per gli ingenti danni subiti.

– Foto: Agenzia Fotogramma –

Continua a leggere

Attualità

Straripano fiumi in Emilia Romagna e Marche, 800 interventi vigili del fuoco

Preoccupa la situazione legata al maltempo in Emilia Romagna e nelle Marche. Oltre 800 gli interventi di soccorso effettuati dai ieri dai vigili del fuoco nelle due regioni per l’esondazione di fiumi e allagamenti. Tra i comuni messi in ginocchio, quello di Lugo (Ravenna) dove si è verificata l’esondazione del Senio che ha caricato il Canale Emiliano Romagnolo che potrebbe trasportare acqua anche nelle aree di Villa San Martino e Saponara. Lo ha comunicato sul suo profilo Fcebook il comune di Lugo invitando in via precauzionale la popolazione in quelle zone “a salire ai piani alti con acqua, cibo, medicinali, beni di prima necessità, cellulare e caricabatterie”. “La situazione è paragonabile a quella dell’alluvione in Emilia Romagna del 2023 – ha detto la sindaca di Lugo Elena Zannoni in Non Stop News su RTL 102.5 -. Ieri sera in un’ora sono scesi 100 millimetri di acqua e nelle prossime ore continuerà a piovere”, ha concluso il sindaco.

Intanto, prosegue l’attività del corpo nazionale dei vigili del fuoco al lavoro da ieri in Emilia Romagna, dove prosegue l’allerta rossa, per far fronte ai danni causati dall’intensa ondata di maltempo che sta colpendo la regione. Nelle ultime 24 ore sono stati effettuati oltre 500 interventi di soccorso. Situazione più critica nel territorio della provincia di Ravenna, dove sono in azione anche due elicotteri Drago per l’evacuazione di persone bloccate in casa dall’innalzamento del livello dell’acqua causato dall’esondazione del torrente Senio a Cotignola e del Lamone a Bagnacavallo in località Traversara. A Casola Valsenio interventi in atto per diverse frane che hanno ostruito strade di collegamento. Nella provincia di Forlì Cesena i soccorritori acquatici del Corpo nazionale hanno operato in via Zignola, a Forlì, per evacuare 14 persone, di cui 7 disabili in una residenza sanitaria, ed un centinaio di animali minacciati dall’acqua. Sempre a Forlì, nel quartiere di San Benedetto, in via Pelacano e in via Isonzo le squadre stanno operando per assistenza a persone in difficoltà per allagamenti e per il soccorso ad automobilisti in panne.

Preoccupa anche la situazione nelle Marche dove i vigili del fuoco hanno portato a termine da ieri 300 soccorsi per il contrasto ai danni generati dal maltempo. Le squadre hanno operato stanotte ad Ascoli Piceno, nella località di Ponterotto tra San Benedetto del Tronto e Acquaviva Picena, per il soccorso ad automobilisti in difficoltà per acqua e fango lungo la carreggiata della SP36. Svolti soccorsi per allagamenti anche nelle zone di Cupra Marittima e Grottammare. Ad Ancona nella tarda serata di ieri sono state evacuate 6 famiglie a Osimo per una frana che minacciava l’abitato in via Montecesa. Per l’esondazione del torrente Arzilla, in provincia di Pesaro Urbino è interrotta la viabilità sulla SP 144. Potenziato in il dispositivo di soccorso del Corpo nazionale con l’invio di personale esperto nel soccorso acquatico e fluviale dalla Lombardia, Toscana e Campania.

– Foto ufficio stampa vigili del fuoco –

Continua a leggere

Attualità

Minacce ai pm del processo Open Arms, scatta l’allarme sicurezza

Allarme sicurezza per i tre pm del processo Open Arms. Alla procuratrice aggiunta Marzia Sabella ed ai sostituti Geri Ferrara e Giorgia Righi sono giunti migliaia di messaggi di insulti e minacce via social e lettere intimidatorie.
La procuratrice generale di Palermo, Lia Sava, ha lanciato l’allarme al Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza.

I tre pm, nei giorni scorsi, hanno chiesto la condanna a 6 anni per Matteo Salvini che è imputato per sequestro di persona e rifiuto di atti d’ufficio. La loro requisitoria al processo ha suscitato polemiche politiche.
Intanto, domani, nell’aula bunker del carcere di Pagliarelli, riprende il processo e sarà la volta delle parti civili. L’arringa dell’avvocato difensore di Salvini, Giulia Buongiorno, è fissata per il 18 ottobre.
– foto Agenzia Fotogramma –

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © ASS. RADIO DEL BOSCO - redazione@adn24.it - PRIVACY