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Cronaca

Milano | Iniziati gli interrogatori degli agenti del carcere Beccaria

Oggi, davanti al giudice Stefania Donadeo presso il Palazzo di Giustizia di Milano, sono iniziati gli interrogatori degli agenti di Polizia penitenziaria sospesi dall’incarico nell’ambito di un’inchiesta riguardante presunti maltrattamenti e torture nel carcere minorile Beccaria. Questa indagine ha portato all’arresto di tredici loro colleghi.

Nella giornata odierna sono state ascoltate le testimonianze di quattro agenti, incluso l’ex comandante della penitenziaria al Beccaria, Francesco Ferone. Ferone è accusato di aver falsificato le relazioni al fine di coprire le violenze commesse dai suoi colleghi. Gli altri quattro agenti sospesi saranno interrogati domani. Secondo l’ordinanza del giudice, essi non hanno direttamente perpetrato gli atti violenti, ma con la loro presenza hanno contribuito al proposito criminoso o non hanno impedito gli abusi.

La sospensione dall’esercizio del pubblico ufficio è stata disposta al fine di prevenire la reiterazione del reato o l’inquinamento delle prove.

Il legale del primo agente interrogato, l’avvocato Angelo Santoro, ha dichiarato ai giornalisti che il suo assistito ha risposto alle domande senza aggiungere ulteriori commenti sull’interrogatorio. Nel frattempo, l’inchiesta si concentra non solo su altri episodi di violenza contro i detenuti minorenni, con altre quattro o cinque vittime rispetto alle otto già accertate, ma anche sul ruolo del personale medico, degli educatori e dei vertici della struttura. Vengono esaminate le omissioni nel segnalare gli abusi o il concorso omissivo nel perpetrare le torture attraverso il silenzio di fronte alle “brutalità”.

Le procure aggiunte Letizia Mannella e le procuratrici Rosaria Stagnaro e Cecilia Vassena, insieme agli investigatori della Squadra mobile e della Polizia penitenziaria, stanno raccogliendo testimonianze, inclusa quella degli attuali detenuti, e analizzando le prove raccolte, comprese le immagini delle telecamere interne.

Cronaca

Sassari | Frodi bonus edilizi finanziati con risorse PNRR

Le Fiamme Gialle del Comando Provinciale di Sassari hanno avviato un’importante operazione contro l’evasione fiscale, concentrandosi su crediti d’imposta illeciti relativi a lavori di ristrutturazione e efficientamento energetico non realizzati. Sono state sequestrate disponibilità finanziarie e beni mobiliari appartenenti a cinque società edili, ai loro amministratori e a vari professionisti coinvolti in un sofisticato schema di frode.

Negli ultimi due anni, il Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria di Sassari ha esaminato numerosi cantieri nel territorio, scoprendo un meccanismo collaudato: i tecnici attestavano falsamente il completamento di lavori appaltati, quando in realtà non era nemmeno stato avviato il cantiere. Questo inganno permetteva alle imprese di ottenere crediti d’imposta attraverso l’opzione “sconto in fattura”, monetizzandoli in modo illecito.

Le indagini hanno rivelato che, durante i sopralluoghi effettuati in ventitré cantieri, molte opere non erano state realizzate o erano solo parzialmente completate. Gli amministratori delle società coinvolte sono stati denunciati per aver percepito crediti d’imposta illeciti per un valore di circa 2,5 milioni di euro, emettendo fatture per operazioni inesistenti.

Grazie all’intervento tempestivo della Guardia di Finanza, è stato possibile sequestrare le somme indebitamente ottenute e prevenire la circolazione di crediti fittizi, evitando ulteriori danni al bilancio statale e dell’Unione Europea. Questa operazione sottolinea l’impegno costante delle forze dell’ordine nel combattere le frodi fiscali, garantendo un uso corretto delle risorse pubbliche, in particolare quelle destinate al Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).

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Cronaca

Santa Croce Camerina (RG) | Atti persecutori e violenza privata, denunciati padre e figlio

Nei giorni scorsi, la Polizia di Stato di Ragusa ha preso provvedimenti contro due uomini, un padre di 64 anni e suo figlio di 35, denunciati in stato di libertà per gravi reati. Entrambi sono accusati di atti persecutori, lesioni personali e violenza privata nei confronti di una parente.

L’intervento delle forze dell’ordine è scaturito da segnalazioni di comportamenti minacciosi e aggressivi nei confronti della vittima, che ha subito molestie e violenze da parte dei due uomini. Grazie all’attività di indagine condotta dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico, è stato possibile raccogliere prove e testimonianze che hanno portato alla denuncia.

Le autorità locali stanno ora lavorando per garantire la sicurezza della vittima e monitorare la situazione. Questo episodio evidenzia la necessità di interventi rapidi in casi di violenza domestica e atti persecutori, temi che continuano a suscitare preoccupazione nella società. La polizia ha invitato chiunque si trovi in situazioni simili a contattare le forze dell’ordine per ricevere assistenza.

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Basilicata

Marconia di Pisticci | Condotto in carcere albanese già agli arresti domiciliari

La Polizia di Stato di Matera ha arrestato un uomo di 42 anni, di origine albanese e residente a Marconia di Pisticci, in esecuzione di un’ordinanza emessa dall’Ufficio di Sorveglianza di Potenza. Il soggetto era già stato condannato a una pena complessiva di oltre un anno e mezzo per reati legati agli stupefacenti e stava scontando la condanna in detenzione domiciliare.

L’arresto è avvenuto a seguito di una perquisizione eseguita nel mese di agosto. Durante l’operazione, gli agenti della Polizia hanno trovato un individuo con precedenti penali all’interno dell’abitazione dell’albanese, oltre a diverse dosi di hashish e materiale per il confezionamento della sostanza. L’operazione è stata condotta congiuntamente dalla Squadra Mobile e dal Commissariato di P.S. di Pisticci.

Dopo l’arresto, il cittadino albanese è stato trasferito presso il carcere di Matera, dove rimarrà a disposizione dell’autorità giudiziaria. Le indagini sono ancora in fase di accertamento, e si sottolinea l’importanza di rispettare i diritti della persona coinvolta, inclusa la presunzione di innocenza fino a eventuali ulteriori sviluppi legali.

Questo episodio mette in luce la continua lotta delle forze dell’ordine contro il traffico di droga e le violazioni delle normative sulla detenzione, evidenziando l’impegno della Polizia nel mantenere la sicurezza della comunità.

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