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Cronaca

Inchiesta sui Conti Correnti spiati a Bari: Meloni Risponde con Sarcasmo

Un’inchiesta aperta a Bari ha rivelato accessi illeciti a conti correnti, coinvolgendo diversi nomi noti della politica italiana, tra cui il premier Giorgia Meloni e membri del suo entourage. Gli accessi abusivi sarebbero stati effettuati da un ex dipendente di Intesa Sanpaolo, licenziato dopo un’indagine interna.

Secondo le informazioni diffuse, il funzionario avrebbe effettuato oltre 6.000 accessi non autorizzati, riguardanti non solo il conto della premier, ma anche quelli di sua sorella Arianna Meloni, dell’ex compagno Andrea Giambruno e di altri politici come i ministri Santanchè e Crosetto, oltre al presidente del Senato, Ignazio La Russa.

Giorgia Meloni ha commentato la situazione con toni sarcastici sui social, chiedendo ironicamente un dossieraggio quotidiano e condividendo un articolo di stampa sull’inchiesta. La procura di Bari ha avviato indagini per chiarire le motivazioni di tali accessi, evidenziando la gravità della violazione della privacy di figure pubbliche.

L’indagine è emersa casualmente grazie ai controlli della sicurezza della banca, la quale ha notato comportamenti sospetti. Oltre ai politici, sarebbero stati spiati anche militari e altre personalità di rilievo. La situazione solleva interrogativi sul rispetto della privacy e sulla sicurezza dei dati sensibili in un contesto sempre più vulnerabile. Ora toccherà alla magistratura e al Garante per la privacy fare luce su questa delicata vicenda.

Calabria

Crotone | Scoperto funzionario pubblico per illecito cumulo di incarichi

Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Crotone hanno portato alla luce un caso di illecito cumulo di incarichi pubblici da parte di un dirigente amministrativo in servizio presso un Comune della provincia di Cosenza. L’uomo, sfruttando il suo studio professionale e occultando il suo impiego pubblico, ha ottenuto ulteriori incarichi presso altri enti tra il 2020 e il 2023, guadagnando indebitamente oltre 115.000 euro. La violazione delle norme sulla compatibilità lavorativa ha coinvolto anche alcuni degli enti con cui il funzionario ha collaborato, ora soggetti a una sanzione di oltre 60.000 euro.

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Cronaca

Prato | Evasione fiscale e fatture false, sequestri per 2,2 milioni di euro

GdF Prato

La Procura della Repubblica di Prato ha concluso un’importante indagine che ha portato all’emissione di quattro misure cautelari e al sequestro di quattro aziende, un immobile e vari beni finanziari per un valore complessivo di circa 2,2 milioni di euro. L’indagine ha coinvolto cinque persone, quattro di nazionalità cinese e una italiana, accusate di gravi reati fiscali, tra cui sottrazione fraudolenta al pagamento delle imposte e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti.

Secondo le indagini condotte dalla Guardia di Finanza di Prato, gli imputati avrebbero orchestrato un vasto sistema di frode fiscale, durato oltre vent’anni, basato su una rete di aziende fittizie create e chiuse in rapida successione. Questo schema ha permesso loro di eludere il pagamento di oltre 3 milioni di euro in tasse e contributi, sfruttando prestanome per far apparire le imprese come entità economiche reali, ma con attività brevi e discontinue.

L’operazione ha messo in luce come i profitti illeciti siano stati reinvestiti localmente, con l’acquisto di immobili, tra cui un magazzino del valore di oltre un milione di euro. La posizione di uno degli indagati è stata già risolta con patteggiamento, mentre per altri tre è stato notificato l’avviso di conclusione delle indagini. Un quinto soggetto è stato rinviato a giudizio con procedimento immediato.

Questa operazione evidenzia la complessità delle frodi fiscali e il ruolo fondamentale della Guardia di Finanza nel contrastare l’evasione, che compromette la concorrenza leale e danneggia l’economia locale.

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Cronaca

Canosa di Puglia (BAT) | Maxi sequestro di cannabis illegale: scoperta piantagione con THC oltre i limiti

GdF BAT

Scoperta e sequestrata una vasta coltivazione di cannabis in un capannone situato nelle campagne di Canosa di Puglia. I finanzieri hanno trovato circa 1.000 piante di cannabis e 50 kg di sostanza già essiccata, pronta per la vendita. Le piante, formalmente dichiarate come “canapa light”, presentavano però livelli di THC ben al di sopra dei limiti legali, trasformandosi di fatto in stupefacente illegale.

Durante un’operazione condotta dal Comando Provinciale della Guardia di Finanza di Barletta Andria Trani, un capannone adibito alla coltivazione di cannabis è stato individuato grazie all’intenso odore di canapa e a un complesso sistema di illuminazione e aerazione. L’attività investigativa ha portato alla scoperta di una coltivazione di “canapa indica”, con un livello di THC tre volte superiore a quanto consentito dalla normativa per la canapa industriale.

Oltre alle piante, all’interno del capannone è stato trovato un essiccatoio contenente circa 50 kg di marijuana, destinata alla distribuzione illegale. Si stima che il totale delle sostanze sequestrate avrebbe potuto generare oltre 250.000 dosi, per un valore complessivo di circa 2,5 milioni di euro.

Il responsabile della piantagione è stato denunciato alla Procura della Repubblica di Trani per produzione e traffico di stupefacenti. La sostanza sequestrata è stata distrutta, e le indagini continuano per determinare eventuali ulteriori responsabilità. La Guardia di Finanza di Barletta ribadisce il suo impegno nel contrasto ai traffici illeciti, in collaborazione con le autorità giudiziarie locali.

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