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Impresa Juve alla Red Bull Arena, Lipsia piegato per 3-2

Al termine di una partita folle e ricca di episodi, la Juventus batte 3-2 il Lipsia, compiendo un’impresa eroica alla Red Bull Arena. La doppietta di Vlahovic e la perla nel finale di Conceicao regalano ai bianconeri la seconda vittoria nel girone di Champions: per i tedeschi va in gol due volte Sesko. Gli infortuni, l’espulsione di Di Gregorio e la vivacità offensiva del Lipsia non scoraggiano una Juve, mai doma e sempre impavida. L’avvio di gara per i bianconeri si rivela alquanto traumatico: già dopo undici minuti, Motta è costretto ad operare due sostituzioni, a causa dei guai fisici prima di Bremer, poi di Nico Gonzalez. Nonostante un primo quarto d’ora psicologicamente traumatico, i ragazzi di Motta si fanno preferire al Lipsia, sul piano della proposta di gioco.

Alla prima sbavatura della Juve, però, la formazione di casa ringrazia e segna la rete dell’1-0: su azione di ripartenza, Openda serve Sesko che, dopo uno splendido aggancio di sinistro, di potenza infila la palla sotto la traversa. Al 36′ la Juve protesta all’indirizzo dell’arbitro Letexier, in seguito al contatto in area tra Vlahovic e Lukeba: nemmeno il Var ravvisa il piede a martello del difensore francese. Nella ripresa la Juve rientra in campo con maggiore ferocia e il palo di Koopmeiners al 49′ è anticipatorio del gol bianconero. Un minuto dopo, Vlahovic timbra l’1-1, inserendosi in area e deviando in rete il cross di Cambiaso. Proprio quando la partita sembra girare a favore dei bianconeri, due ingenuità complicano nuovamente la situazione. Al 59′ Di Gregorio prende la palla con le mani fuori dall’area e viene espulso dopo il ricorso al Var.

Al 65′, invece, il neoentrato Douglas Luiz commette fallo di mano sulla punizione dal limite di Simons: dal dischetto ci pensa Sesko a fare 2-1. Non è, però, finita, perchè Vlahovic non ci sta e si carica la squadra sulle spalle, pareggiando nuovamente con un grande mancino da fuori. L’inferiorità numerica non scoraggia la Juve che mantiene un atteggiamento coraggioso, ma rischia a più ripresa di subire un nuovo svantaggio. Openda è semplicemente imprendibile e colpisce ben due pali. Quando meno te l’aspetti, però, al 82′ una fiammata di Conceicao vale il clamoroso 3-2 per la Juve: il portoghese salta secco Raum e poi fredda Gulacsi. Il finale è di pura sofferenza, ma la retroguardia di Motta regge. Una serata da sogno per la Vecchia Signora, capace di reagire anche agli episodi negativi.
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Addio a Lea Pericoli, la signora del tennis italiano

E’ morta a 89 anni Lea Pericoli, la signora del tennis italiano. Signora in campo, regina in campo e maestra di eleganza, è stata una delle prime donne a raccontare il tennis su giornali e in tv dopo averlo giocato ai massimi livelli. Classe e stile hanno caratterizzato tutta la sua storia, quella della campionessa da record del tennis italiano, con 27 titoli all’attivo nei campionati nazionali in singolare, doppio e doppio misto. Nata a Milano il 22 marzo 1935, nei tornei del Grand Slam, ha raggiunto quattro volte gli ottavi al Roland Garros (1955, 1960, 1964 e 1971) e tre volte sull’erba di Wimbledon (1965, 1967 e 1970). Numero 1 d’Italia per 14 anni tra il 1959 e il 1976, record assoluto, e per altre quattro volte numero 2 (1960, 1961, 1962 e 1973). Ha giocato 29 incontri in nazionale, con un record di otto vittorie in singolare e sei in doppio. Agli Internazionali d’Italia è stata semifinalista nel 1967, ha raggiunto 4 volte i quarti di finale (1959, 1962, 1969 e 1971) e 8 volte gli ottavi (1953, 1955, 1960, 1963, 1964, 1965, 1970 e 1972). Ha giocato cinque finali in doppio a fianco di Silvana Lazzarino (dal 1962 al 1965 e nel 1967). Con lei, ha tenuto a battesimo la formazione azzurra a Londra nel 1963. La sua vita è stata un’avventura, iniziata ad Addis Abeba, dove il padre trasferisce la famiglia in seguito alla Guerra d’Etiopia. E’ lui a darle la prima racchetta. E’ iniziato un lungo amore con il tennis continuato in Kenya, dove viene mandata a studiare, e poi in giro per il mondo. A 17 anni, mentre è in vacanza in Versiglia dove insegnava il padre di Paolo Bertolucci, capisce che quel suo amore può diventare qualcosa di più e sceglie il tennis come carriera. Con lo stesso spirito ha sfidato i pregiudizi, affrontato e sconfitto due tumori: un carcinoma all’utero nel 1973 e un cancro al seno nel 2012. “Il Presidente Angelo Binaghi e tutto il movimento del tennis italiano si stringono con affetto alla sua famiglia in questo momento di grande dolore”, si legge in una nota della Federtennis.
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Fognini esce di scena a Shanghai: Tommy Paul si impone in un’ora

Nella seconda giornata dell’ATP di Shanghai, Fabio Fognini ha concluso la sua avventura in Cina, venendo eliminato da Tommy Paul, che ha vinto il match con un secco 6-1 6-3 in appena sessanta minuti.

L’incontro ha avuto un avvio difficile per l’azzurro, che ha faticato a trovare ritmo e consistenza, lasciando spazio all’ottima prestazione dell’americano, numero 11 del torneo. Paul ha mostrato una grande solidità, sfruttando al meglio le sue opportunità e portando a casa il primo set in modo decisivo.

Nel secondo parziale, Fognini ha cercato di reagire, mostrando qualche segnale di ripresa. Tuttavia, non è riuscito a mantenere la lucidità necessaria e ha ceduto un break cruciale a metà set. Nonostante i tentativi di recupero, la sua prestazione è risultata insufficiente per contrastare la determinazione di Paul, che ha chiuso il match senza eccessivi problemi.

Con questa vittoria, Tommy Paul avanza al terzo turno del Masters 1000 di Shanghai, dove affronterà il cileno Tabilo. Per Fognini, invece, è tempo di riflessione e di prepararsi per i prossimi impegni della stagione.

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Errani e Paolini conquistano la semifinale a Pechino: una vittoria da batticuore

Sara Errani e Jasmine Paolini continuano la loro corsa nel WTA 1000 di Pechino, raggiungendo la sesta semifinale dell’anno grazie a una vittoria combattuta contro le avversarie Beatriz Haddad Maia e Laura Siegemund. La partita, terminata con il punteggio di 7-5, 4-6, 10-8, ha messo in mostra la determinazione e la tenacia delle due tenniste italiane, che hanno saputo mantenere la calma nei momenti cruciali.

Il match ha avuto un avvio promettente per le azzurre, che sono riuscite a ottenere un break in apertura. Tuttavia, le avversarie non si sono lasciate intimidire e hanno risposto con forza, ribaltando la situazione. Dopo un primo set equilibrato, Errani e Paolini sono riuscite a conquistare il primo set grazie a un break decisivo.

Il secondo set ha visto un’ottima partenza per le brasiliane e la tedesca, che hanno saputo mantenere il vantaggio. Nonostante i tentativi di recupero delle azzurre, il set è andato a Haddad Maia e Siegemund.

Nel terzo e decisivo set, la tensione ha raggiunto il culmine, con un tie-break avvincente. Sotto pressione, Errani e Paolini hanno mostrato il loro spirito combattivo, ribaltando una situazione che sembrava sfuggire loro di mano. Grazie a momenti chiave e a un’ottima prestazione nel finale, le due italiane hanno chiuso il match a loro favore, ottenendo il pass per la semifinale.

Ora, si preparano ad affrontare Sofia Kenin e Bethanie Mattek-Sands, le stesse avversarie che le hanno eliminate a Miami. Con la determinazione mostrata finora, Errani e Paolini sono pronte a dare battaglia per un posto in finale.

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