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Curiosità

SAI CHE… Una Tribù crede che Mangiare le Ceneri dei defunti faccia Liberare l’Anima?

Gli Yanomami, una comunità indigena che abita le vaste foreste pluviali tra Venezuela e Brasile, seguono antiche tradizioni che, pur sembrando insolite o persino macabre agli occhi esterni, hanno profonde radici culturali e spirituali. Uno dei riti più singolari e affascinanti è il consumo delle ceneri dei defunti, una pratica che riflette la loro visione animista del mondo.

Per gli Yanomami, la morte rappresenta una frattura nel tessuto sociale, e il rituale funebre diventa essenziale per garantire il passaggio dell’anima del defunto nell’aldilà. La cerimonia prevede la cremazione del corpo, e ciò che rimane – le ceneri e i frammenti ossei – viene mescolato con polpa di banana e consumato da amici e familiari. Questa pratica, lungi dall’essere considerata macabra dalla comunità, è un gesto sacro e necessario per recidere i legami del defunto con il mondo terreno e liberarne l’anima.

L’importanza di questo rito non sta solo nel commiato dal defunto, ma anche nell’unità che genera tra i partecipanti, uniti nel compito di garantire un passaggio sicuro e sereno all’anima. Questo gesto di comunione simbolica con il morto sottolinea la visione profondamente collettiva della vita e della morte nella cultura yanomami, offrendo uno spunto di riflessione su come le diverse società interpretano il ciclo della vita e della morte.

Curiosità

SAI CHE… Nel tuo spazzolino vivono dei virus?

Negli ultimi anni, l’igiene orale è diventata una priorità per molti, con la maggior parte di noi che si lava i denti regolarmente per prevenire carie e alitosi. Tuttavia, pochi sono consapevoli di un aspetto inquietante legato a uno degli oggetti più utilizzati nella nostra routine quotidiana: lo spazzolino da denti.

Recenti ricerche condotte dalla Northwestern University hanno rivelato che gli spazzolini possono ospitare una sorprendente varietà di virus e batteri. Questo fenomeno si spiega con il fatto che le setole degli spazzolini offrono un ambiente ideale per la proliferazione di microrganismi, grazie alla loro umidità e alla presenza di nutrienti derivanti dalla nostra bocca. Infatti, gli scienziati hanno scoperto che le setole possono contenere fino a 600 specie virali, creando un ecosistema complesso e potenzialmente pericoloso.

Non solo gli spazzolini, ma anche i soffioni della doccia possono rappresentare un rischio per la salute, contenendo numerosi microrganismi. È importante sottolineare, però, che non tutti questi batteri e virus sono dannosi; molti di essi sono innocui e alcuni addirittura utili per la nostra salute. Per ridurre il rischio di infezioni, è consigliato cambiare lo spazzolino ogni 3-4 mesi e, se si desidera, utilizzare soluzioni naturali come l’aceto per una pulizia più approfondita.

In sintesi, mantenere una buona igiene orale è fondamentale, ma è altrettanto importante essere consapevoli della presenza di microrganismi nel nostro spazzolino e adottare misure preventive per garantire la nostra salute.

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Curiosità

SAI CHE… L’universo è come non l’abbiamo mai visto?

Il telescopio spaziale Euclid ha rivelato una nuova, straordinaria visione del cosmo: una singola immagine che racchiude milioni di galassie. Questo mosaico, frutto di osservazioni tra marzo e aprile 2024, rappresenta una porzione infinitesimale dell’indagine cosmica più ambiziosa mai intrapresa. Con i suoi 208 gigapixel, l’immagine copre un’area immensa e segna solo l’inizio di un progetto che durerà sei anni.

L’obiettivo è mappare l’Universo fino a 10 miliardi di anni luce, creando la mappa tridimensionale più dettagliata mai realizzata. Oltre a offrire dettagli mozzafiato di galassie lontane, come la spirale ESO 364-G036, il telescopio fornirà dati cruciali per comprendere fenomeni enigmatici come la materia oscura e l’energia oscura, che influenzano l’espansione e l’evoluzione dell’Universo.

Questo primo passo del progetto ci avvicina a rispondere alle grandi domande cosmiche, svelando i misteri del nostro Universo in modi inediti.

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Curiosità

SAI CHE… La scritta “L’ultimo a lasciare Seattle spenga le luci” è divenuta un simbolo?

All’inizio degli anni ’70, Seattle si trovava sull’orlo di una crisi profonda, segnata dal crollo occupazionale legato alla Boeing, il gigante aerospaziale della città. Dopo la cancellazione di alcune missioni del programma Apollo e un generale declino dell’industria degli aerei commerciali, Boeing licenziò decine di migliaia di dipendenti, trasformando quella che era stata una città in crescita in un luogo di incertezza e pessimismo.

In questo contesto, un cartellone pubblicitario apparve su una delle principali autostrade della città, con la frase: “L’ultimo a lasciare Seattle spenga le luci”. Questo messaggio, creato da due agenti immobiliari, Bob McDonald e Jim Youngren, incarnava il sentimento di abbandono che pervadeva la città, mentre migliaia di persone partivano in cerca di migliori prospettive.

La frase ironica, tuttavia, diventò un simbolo del periodo, attirando l’attenzione mediatica a livello nazionale e incarnando la resilienza di Seattle. Nonostante la crisi, la città riuscì a rialzarsi, recuperando posti di lavoro e rilanciando la Boeing verso nuovi progetti che avrebbero segnato il futuro.

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