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Food

Kinder Sorpresa celebra il 50° anniversario dalla sua invenzione

Kinder Sorpresa quest’anno celebra il 50° Anniversario dalla sua invenzione con un’iniziativa speciale che permetterà a 50 fortunati vincitori di vivere un’esperienza unica, insieme alla propria famiglia.
Coloro che troveranno, all’interno della serie Kinder Sorpresa Natoons con il logo del concorso, uno dei 50 Kinderini dorati in edizione limitata, creati appositamente per l’anniversario, potranno infatti vivere in prima persona la magia di Kinder Sorpresa partecipando a un’esperienza unica, che include, insieme ad un pacchetto viaggio ad Alba, la visita al Laboratorio delle Sorprese Kinder. Un luogo, normalmente non accessibile al pubblico, adiacente allo stabilimento produttivo, dove l’immaginazione può diventare realtà: un laboratorio di studio, di idee e di ingegno, dove creativi, designer e ingegneri Ferrero progettano, realizzano e testano quotidianamente le sorprese Kinder, da sempre in grado di stimolare la fantasia dei bambini di tutto il mondo.

Era il 1974 quando il gusto della sorpresa ha assunto la forma perfetta: l’ovetto Kinder Sorpresa. Ideato da Michele Ferrero con l’intento di regalare a bambini e adulti la possibilità di vivere e donare l’emozione della Pasqua tutto l’anno. Un manifesto della volontà di Ferrero di realizzare prodotti unici ed inimitabili, capaci di offrire a genitori e bambini la possibilità di vivere momenti di gioia, divertimento, scoperta e gioco in famiglia.
Oggi presente in 80 paesi nel mondo, Kinder Sorpresa è diventato un prodotto iconico perchè racchiude tre elementi in uno: l’emozione di “scartare”, la gioia di assaporare un ovetto dal gusto e dalla qualità inconfondibili e la magia della sorpresa, suscitando sempre grandi emozioni, nonostante il formato sorprendentemente piccolo.

Ogni anno Ferrero, attraverso una divisione dedicata, crea circa 300 nuove sorprese, sviluppate con il supporto di esperti e dopo lunghe fasi di studio, ricerca e rigorosi controlli di sicurezza, sempre con l’intento di offrire un assortimento vasto ed eterogeneo. Dagli anni ’70, sono infatti tantissime le tipologie di sorprese presenti all’interno dell’iconico barilotto giallo, oltre a vere e proprie collezioni sviluppate internamente o tramite contratti di licenza.
Dalle figurine in metallo degli anni ’70, alle serie speciali dipinte a mano degli anni ’90, Tartallegre, Happypotami, Coccodritti e tante altre, fino agli animali Natoons e agli amati supereroi contemporanei per la gioia di bambini, ma anche dei collezionisti, più di un milione in tutto il mondo.

In linea con il continuo spirito di innovazione di Ferrero, nel 2020 è nata Applaydu, la piattaforma digitale con contenuti ludo-educativi per tutta la famiglia che, tramite la semplice scansione di un QR code presente all’interno del barilotto, permette di aprire un mondo magico dove le sorprese prendono vita grazie alla realtà aumentata. Al suo interno tante attività, sicure e adatte a ogni età, che consentono la supervisione degli adulti, che a loro volta possono essere sia compagni di gioco che contestualmente monitorare l’uso e i progressi dei bambini.

– foto ufficio stampa Ferrero –

Cultura

Esce il libro “Scienza e sapori mediterranei” di Michele Carruba

La salute inizia in cucina: una corretta alimentazione, infatti, rappresenta una vera e propria medicina preventiva. Questo il tema del libro “Scienza e sapori mediterranei”, scritto dal professore Michele O. Carruba e pubblicato dalla casa editrice oVer Edizioni, presentato a Milano nell’ambito della XV edizione del Congresso Spazio Nutrizione. L’opera del professore Carruba, Presidente Onorario del Centro di Studio e Ricerca sull’Obesità dell’Università degli Studi di Milano (CSRO) che contribuisce alla conduzione e al coordinamento di ricerche scientifiche d’avanguardia, nasce con l’obiettivo di promuovere l’educazione alimentare, insegnando a seguire i principi della scienza e della tradizione mediterranea. Un approccio equilibrato al cibo e a uno stile di vita sano può prevenire patologie gravi, talvolta persino letali.

Il professore Carruba ha spiegato che: “La Dieta Mediterranea, l’unica riconosciuta a livello internazionale e supportata da solide evidenze scientifiche, offre una combinazione ideale tra sapore e salute. Essa rappresenta un modello alimentare equilibrato in grado di riconoscere le peculiarità di ciascun individuo, ricco di frutta, verdura, legumi, cereali integrali, pesce e olio d’oliva, elementi che contribuiscono a ridurre il rischio di malattie croniche. Questa dieta non solo è l’ideale per fronteggiare i problemi di obesità, che sono in costante aumento a livello globale, ma è anche efficace nel combattere la malnutrizione, un problema che minaccia la salute di milioni di persone. La sua adozione diffusa potrebbe portare a significativi miglioramenti sulla salute pubblica, riducendo l’incidenza di patologie cardiovascolari, diabete e alcuni tipi di cancro, oltre a promuovere il benessere generale. In un’epoca in cui le abitudini alimentari stanno subendo una rapida trasformazione, la Dieta Mediterranea offre un prezioso ritorno alle origini, con un approccio sostenibile e culturalmente radicato che può essere adattato facilmente alle diverse esigenze nutrizionali e gusti personali”.

Secondo Pietro Paganini, Professore alla Temple University di Philadelphia e Presidente di Competere: “Questo libro ha un notevole potere divulgativo, poichè incoraggia a conoscere meglio la propria alimentazione e a riscoprire i sapori autentici della Dieta Mediterranea, fondamentale per lo stile di vita di ciascuno. Particolarmente rilevante è la parte dedicata al NutrInform, uno strumento che aiuta i consumatori a comprendere il contenuto nutrizionale dei prodotti rispetto a una dieta giornaliera standard, promuovendo una maggiore consapevolezza alimentare e favorendo l’equilibrio personale”. Inoltre, all’interno del libro viene analizzato l’uso del NutrInform Battery, uno strumento che fornisce informazioni nutrizionali su alimenti e bevande, evidenziando la porzione raccomandata e il contenuto di calorie, sale, zuccheri e grassi. La grafica “a batteria” del NutrInform, semplice e intuitiva, è attualmente al centro del dibattito istituzionale europeo sull’etichettatura nutrizionale degli alimenti.

Domenico Colotta, Founder di oVer Edizioni, ha affermato: “Sono veramente onorato per la pubblicazione del libro del Prof. Carruba che ci illustra in modo scientifico l’importanza di una corretta alimentazione, nella consapevolezza che questa incide profondamente sul nostro stato di salute. L’opera spiega mirabilmente che scienza e tradizione alimentare non sono in contrasto, ma contribuiscono insieme al nostro benessere non solo fisico”. Il libro è scaricabile in formato eBook sulle principali piattaforme online: Amazon, Google Libri, Ibs, La Feltrinelli, Mondadori Store, Rakuten, Librerie Coop, Bookrepublic, Il Libraccio, Apple Books e Librerie Universitarie.

– foto ufficio stampa oVer Edizioni –

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Curiosità

SAI CHE…Le carote non sono solo Arancioni?

La carota, come la conosciamo oggi, non è sempre stata arancione. Originariamente, le varietà di carote provenivano dall’Afghanistan e avevano colori che variavano dal porpora al viola, ma esistevano anche carote rosse, gialle e nere. Fu nel XVI e XVII secolo che gli agricoltori olandesi, attraverso incroci selettivi, decisero di modificarne il colore in arancione, un omaggio a Guglielmo d’Orange, capostipite della dinastia reale olandese e leader della rivolta dei Paesi Bassi contro la Spagna nel 1568.

La carota arancione divenne presto popolare in tutto il mondo grazie al suo sapore più dolce e alla sua maggiore attrattiva visiva rispetto alle varietà originali. Questo ortaggio, oltre ad essere gustoso, rappresenta un simbolo di identità nazionale, come dimostrano anche i colori delle squadre sportive olandesi.

Le antiche carote violacee, tuttavia, non sono scomparse. Negli ultimi anni, sono state riscoperti i loro benefici nutrizionali, in particolare il loro alto contenuto di antiossidanti, e alcuni agricoltori in Europa, tra cui in Italia, hanno ripreso a coltivarle. In Puglia, ad esempio, nelle zone di Polignano a Mare e Tiggiano, si trovano coltivazioni di carote viola, che oggi stanno guadagnando una nuova popolarità.

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Curiosità

Gli insetti nella dieta umana: quali si possono mangiare?

L’Università di Wageningen ha stimato che, su circa un milione di specie di insetti conosciuti, quasi duemila siano commestibili e già consumati abitualmente da circa due miliardi di persone. L’entomofagia, ovvero l’abitudine di mangiare insetti, è diffusa in 36 Paesi africani, 23 delle Americhe, 29 asiatici e anche in 11 Paesi europei, secondo la Fao.

Insetti apprezzati a tavola
Tra gli insetti più consumati nel mondo spiccano i coleotteri (31%), seguiti da bruchi (18%), api, vespe e formiche (14%) e cavallette, locuste e grilli (13%). Anche ragni e scorpioni, pur non essendo insetti, fanno parte della dieta di alcune popolazioni. Questi alimenti sono molto nutrienti, ricchi di proteine, calcio e ferro, e il loro impatto ambientale è notevolmente inferiore rispetto a quello degli allevamenti tradizionali di carne.

Insetti nascosti nella nostra alimentazione
Anche chi non consuma volontariamente insetti potrebbe ingerirne piccoli frammenti senza saperlo. Durante la lavorazione industriale, infatti, insetti o loro parti possono finire in alimenti come farine, cacao, caffè e marmellate. Tuttavia, non c’è da preoccuparsi: ali, antenne e zampette sono innocue per la salute.

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