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Attualità

Telefonata Meloni-Netanyahu, sicurezza per Unifil e de-escalation

Il presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, ha avuto una conversazione telefonica con il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu. Meloni ha ribadito l’inaccettabilità che Unifil sia stata attaccata dalle forze armate israeliane, ricordando come la missione agisce su mandato del Consiglio di Sicurezza per contribuire alla stabilità regionale. Ha sottolineato l’assoluta necessità che la sicurezza del personale di Unifil sia sempre garantita.

Il presidente ha rinnovato l’impegno dell’Italia in questo senso, dicendosi convinta che attraverso la piena applicazione della risoluzione 1701 si possa contribuire alla stabilizzazione del confine israelo-libanese e garantire il ritorno a casa di tutti gli sfollati. Nel corso della conversazione, il presidente del Consiglio ha sottolineato l’urgenza di lavorare a una de-escalation su base regionale, rinnovando la piena disponibilità dell’Italia, anche in qualità di Presidenza di turno del G7, a lavorare in questa direzione.

-Foto: Palazzo Chigi-

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Medio Oriente, Papa “Cessate il fuoco immediato, rispettare forze Onu”

“Continuo a seguire con preoccupazione quanto sta avvenendo in Medio Oriente e chiedo ancora una volta un immediato cessate il fuoco su tutti i fronti. Si percorrano le vie della diplomazia e del dialogo per ottenere la pace”.
Così Papa Francesco nel corso all’Angelus in piazza San Pietro, rivolgendosi alla folla presente. “Sono vicino a tutte le popolazioni coinvolte, Palestina, Israele e Libano, dove chiedo che siano rispettate le forze di pace delle Nazioni Unite. Prego per tutte le vittime, per gli sfollati, per gli ostaggi, che auspico siano subito rilasciati e spero che questa grande e inutile sofferenza generata dall’odio e dalla vendetta finisca presto”, ha aggiunto. “La guerra è un’illusione, è una sconfitta. Non porterà mai la pace, non porterà mai la sicurezza. E’ una sconfitta per tutti, soprattutto per chi si crede invincibile. Fermatevi per favore”, ha concluso il Santo Padre.

-Foto: Agenzia Fotogramma-

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Mattarella “Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili”

“Nella Giornata odierna l’Italia rivolge il pensiero alle persone che hanno perso la vita o subito infortuni e malattie a causa del proprio lavoro. Oggi è un giorno di riflessione, ricordo e di rinnovato impegno. La sicurezza sul lavoro è una priorità permanente per la Repubblica”. Così il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato all’Associazione Nazionale fra Lavoratori Mutilati e Invalidi del Lavoro. “Ogni vita persa, ogni vita compromessa chiama un impegno corale per prevenire ulteriori perdite della salute e della dignità di chi lavora. La sicurezza sul lavoro, oltre che una prescrizione costituzionale, è anzitutto una questione di dignità umana”, ha aggiunto.

“Garantire condizioni di lavoro sicure significa rispettare la vita e il valore di ciascuna persona, perchè il lavoro è luogo di crescita e realizzazione personale e non può costituire un rischio per la propria incolumità. Rinnovo oggi la vicinanza della Repubblica alle famiglie di quanti hanno perso un proprio caro a causa di incidenti sul lavoro e un sentito apprezzamento alle attività dell’Anmil, che da decenni contribuisce a promuovere la cultura della sicurezza, dando voce alle vittime e fornendo sostegno alle loro famiglie in momenti di grande difficoltà. Lavoro e sicurezza sono diritti inscindibili”, ha concluso il capo dello Stato.

-Foto: Quirinale-

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La Russa “Sulla Consulta un’intesa politica sarebbe la cosa migliore”

“Io potrei dire – e lo faccio – che non ho detto nulla di ciò e la Musolino potrebbe insistere che abbiamo parlato di un suo eventuale passaggio al centrodestra. Sarebbero la mia versione e la sua. Ma in ogni caso è una menzogna dire – come fa Renzi – che abbiamo pranzato assieme e parlato di un suo voto alla Consulta. Non abbiamo preso nè un caffè nè un bicchier d’acqua. E’ la stessa senatrice a smentire Renzi. Abbiamo parlato 25 secondi vicini ad altre persone e in 25 secondi davanti ad altri è offensivo pensare che potessi ipotizzare cambiamenti di casacca. E’ tutto”.

Così il presidente del Senato, Ignazio La Russa, in un’intervista al Corriere della Sera, in merito alle “accuse” del leader di Iv Renzi di aver tentato di ottenere il voto sulla Consulta da una sua senatrice. Secondo La Russa sulla Consulta “un’intesa politica sarebbe la cosa migliore: a dicembre saranno 4 i giudici in scadenza, vedrei già da ora con favore un accordo tra gentiluomini per dare spazio alle varie sensibilità. Certo, ci vuole il clima giusto ma se invece questo non dovesse esserci e il Parlamento decidesse a maggioranza, non ci sarebbe nulla di illecito”. Il presidente del Senato sottolinea di non avere favorito il passaggio di parlamentari alla maggioranza e anzi “al Senato abbiamo già regole che svantaggiano chi cambia gruppo. Ma se qualcuno per coerenza con le proprie idee o altro non si sente più a suo agio nel gruppo di cui fa parte, non tocca a me giudicare. Posso comprendere”.

-Foto: Ufficio stampa Senato-

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