Un episodio recente ha portato alla revoca della misura della detenzione domiciliare per una donna di 40 anni, di origini rumene, a causa di ripetute violazioni. I poliziotti della Squadra Mobile di Ancona hanno eseguito un provvedimento di carcerazione emesso dalla Procura della Repubblica.

La donna, già condannata a quasi due anni di reclusione per diversi reati, tra cui oltraggio e resistenza a pubblico ufficiale, stava scontando la pena in regime di detenzione domiciliare, beneficiando di una misura alternativa. Tuttavia, è stata denunciata numerose volte negli ultimi mesi per evasione, non trovata all’interno del proprio domicilio durante i controlli di routine effettuati dalle autorità.

Le forze dell’ordine, dopo un attento monitoraggio e verifiche, sono riuscite a rintracciarla nella sua abitazione ad Ancona. Successivamente, è stata accompagnata alla Casa Circondariale di Pesaro, dove dovrà scontare la pena. Questo episodio solleva interrogativi sull’efficacia delle misure alternative e sulla necessità di un maggiore controllo per garantire il rispetto delle condizioni stabilite.

Nella serata di sabato, Civitanova Marche ha visto un’efficace azione di controllo da parte delle forze di polizia, con l’obiettivo di contrastare i fenomeni legati alla “malamovida”. Grazie a un’operazione coordinata dal Questore di Macerata e diretta dal Dirigente del Commissariato di Polizia, si è garantita una notte tranquilla, priva di incidenti o risse tra i giovani.

L’attenzione delle forze dell’ordine si è concentrata su eventi che attirano un gran numero di persone, come il concerto del trapper Simba la Rue al locale “Donoma”. La sinergia tra polizia e gestori dei locali ha avviato un processo di sicurezza condivisa, che ha già mostrato segni positivi.

Durante la chiusura del locale, si sono verificati tentativi di scontro tra due gruppi di giovani, ma la pronta risposta delle forze di polizia ha impedito qualsiasi contatto. Le forze dell’ordine hanno monitorato la situazione, disperso i gruppi e arrestato tre individui che tentavano di scappare, identificandoli e denunciandoli. In totale, quattro persone sono state portate in commissariato; uno di loro è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti.

La presenza massiccia delle forze dell’ordine, accompagnata dall’unità cinofila della Guardia di Finanza, ha portato al sequestro di diverse dosi di droga, tra cui hashish e cocaina. Grazie a questo intervento, la serata si è conclusa senza alcun problema, dimostrando l’importanza della collaborazione tra le forze dell’ordine e la comunità nella promozione della sicurezza.

La Squadra Mobile di Fermo ha arrestato un giovane tunisino, attualmente irregolare, dopo l’emissione di un’ordinanza di collocamento in Istituto Penitenziario minorile da parte del Giudice per le Indagini Preliminari presso il Tribunale per i minorenni delle Marche. Il ragazzo è accusato di numerosi reati, tra cui minacce aggravate, tentato omicidio e lesioni gravi.

L’operazione è stata avviata a seguito di una rapina avvenuta lo scorso giugno, in cui il giovane, insieme a un gruppo di complici, ha sottratto un telefono cellulare a un ragazzo di Porto San Giorgio, causando alla vittima una ferita alla testa. L’indagato è stato anche implicato in una rissa mortale a Porto Sant’Elpidio, in cui un ventenne ha perso la vita a causa di accoltellamenti.

Nonostante fosse minorenne al momento dei fatti, il giovane ha avuto un ruolo di spicco in vari episodi di violenza nella zona. Il suo nome è emerso anche in relazione a una rissa con colpi d’arma da fuoco a Porto San Giorgio, durante la quale è stato fermato da un poliziotto fuori servizio.

Dopo aver tentato di sfuggire alla giustizia, trasferendosi in Germania, il giovane è stato localizzato grazie a un’intensa attività di sorveglianza della Squadra Mobile e alle segnalazioni dei residenti. La sua cattura è avvenuta in un’operazione mirata che ha svelato il suo tentativo di nascondersi con un travestimento.

All’atto dell’arresto, il tunisino è stato trovato in possesso di sostanze stupefacenti, contante non giustificato e un telefono rubato. Il giovane è stato immediatamente trasferito nel carcere minorile di Bologna, dove affronterà le conseguenze delle sue azioni.