Storie

La Polizia nell’Antico Egitto: Un Sistema di Controllo Sociale

Nell’antico Egitto, il principio del Ma’at, simbolo di equilibrio e armonia, era alla base della vita quotidiana e della struttura sociale. Questa concezione non solo governava le interazioni tra gli individui, ma anche il funzionamento dell’intera società, che doveva riflettere l’ordine divino. Tuttavia, per mantenere tale equilibrio, era necessario intervenire quando le norme venivano violate. Ecco quindi l’emergere di istituzioni di polizia che, sebbene diverse da quelle moderne, giocavano un ruolo cruciale nel mantenimento della legge e dell’ordine.

Le prime forme di polizia risalgono al periodo del Nuovo Regno, quando la necessità di una sorveglianza più strutturata si fece evidente. Inizialmente, l’ordine pubblico era garantito da funzionari statali, i quali vigilavano su aree specifiche, come ad esempio il villaggio di Deir el-Medina, dove i lavoratori delle tombe erano controllati per evitare infiltrazioni esterne e garantire che rimanessero al loro posto durante l’orario di lavoro. Tuttavia, questi funzionari non erano immuni alla corruzione; era possibile colludere con loro per ottenere trattamenti di favore.

Un altro aspetto interessante era rappresentato dalle guardie fiscali, che affiancavano gli esattori nelle loro visite annuali per il censimento del bestiame. Questi agenti imponevano dichiarazioni dei redditi attraverso l’uso di intimidazioni e punizioni fisiche. Così, il mantenimento del sistema fiscale e dell’ordine sociale era garantito da un approccio spesso violento.

Le forze dell’ordine non si limitavano ai mercati e ai villaggi; erano presenti anche lungo le frontiere. Queste pattuglie vigilavano sul territorio per prevenire infiltrazioni e furti, operando in un contesto in cui la sicurezza era fondamentale. La creazione dei medjay, guerrieri che operavano come polizia paramilitare, segnò un’evoluzione significativa. Questi soldati, originari della Nubia, erano addestrati per proteggere le necropoli e garantire la sicurezza dei beni più preziosi dell’Egitto.

In questo contesto, il controllo sociale si estendeva anche a misure particolari e a metodi di intimidazione inusuali, come l’uso di babbuini per reprimere i ladri nei mercati. Questi animali, addestrati per attaccare i malintenzionati, dimostrano come il sistema di polizia egiziano fosse un mix di pratiche rigorose e soluzioni innovative, sempre in linea con la necessità di mantenere il Ma’at.

L’antico Egitto, quindi, presenta un panorama complesso di interventi di polizia che, seppur primitivi rispetto ai modelli contemporanei, erano essenziali per il funzionamento della società. L’armonia e l’ordine, rappresentati dal Ma’at, non erano solo ideali astratti, ma principi che richiedevano azioni concrete per essere mantenuti.

DI TENDENZA

Exit mobile version