Connect with us

Scienza e Salute

Riscoprire il Riposo: Strategie Efficaci per Combattere l’Insonnia

L’insonnia è un problema comune che affligge molte persone, portando a conseguenze negative sulla qualità della vita. Spesso, alla base di questo disturbo, ci sono fattori psicologici come ansie, preoccupazioni e pensieri intrusivi che si intensificano durante la notte. L’idea di avere il controllo può trasformarsi in una gabbia, impedendo al corpo di rilassarsi e riposare come dovrebbe.

Per affrontare questo problema, la dottoressa Chiara Marazzina ha sviluppato un approccio innovativo basato su cinque percorsi immaginativi. Queste meditazioni terapeutiche sono progettate per guidare l’individuo nel viaggio verso il sonno, esplorando e affrontando le cause profonde dell’insonnia. Ogni meditazione si concentra su aspetti specifici del sonno, fornendo strumenti utili per migliorare la qualità del riposo.

Ecco alcuni dei percorsi offerti:

  1. Meditazione per addormentarsi: Tecniche per facilitare l’addormentamento.
  2. Meditazione per i risvegli notturni: Strategie per gestire i risvegli improvvisi.
  3. Meditazione contro i risvegli precoci: Consigli per evitare di svegliarsi troppo presto.
  4. Meditazione per la ricarica mattutina: Attività per iniziare la giornata con energia.
  5. Meditazione complessiva: Un percorso integrato per affrontare l’insonnia in modo olistico.

Questi metodi non solo aiutano a gestire l’insonnia, ma offrono anche la possibilità di riconciliarsi con il momento del sonno. Acquisendo consapevolezza e strumenti pratici, le persone possono migliorare significativamente la loro esperienza notturna e, di conseguenza, la loro qualità della vita complessiva.

Scienza e Salute

L’Olio di Borragine: Un Alleato per la Salute dei Nervi

L’olio di borragine sta guadagnando attenzione per il suo ruolo fondamentale nella protezione dei nervi e nel supporto alle neuropatie. Questa preziosa fonte di acido nervonico è cruciale per la biosintesi della guaina mielinica, essenziale per la corretta funzionalità del sistema nervoso. Il suo utilizzo si rivela particolarmente vantaggioso per chi soffre di formicolii e altri disturbi nervosi.

Importanza della Mielina

La guaina mielinica, che riveste le fibre nervose, è costituita per la maggior parte da lipidi, rendendola vulnerabile a carenze nutrizionali. In particolare, la vitamina B12, spesso carente nelle diete vegane e vegetariane, gioca un ruolo chiave nella sua formazione. Un adeguato apporto di questa vitamina è fondamentale per mantenere la salute dei nervi e prevenire il deterioramento delle loro funzioni.

Come Integrare l’Olio di Borragine

Per massimizzare i benefici dell’olio di borragine, si consiglia di abbinarlo a Omega 3, preferibilmente derivati da alghe, per contrastare l’infiammazione. Una dose quotidiana di 1 grammo di olio di borragine e 2 grammi di Omega 3 può aiutare a mantenere l’equilibrio infiammatorio.

Altri Consigli Utili

È interessante notare come anche la lecitina di soia, un fosfolipide nutriente, possa sostenere le strutture nervose. Disponibile in perle, dovrebbe essere assunta durante i pasti. Inoltre, l’uso di rame in forma colloidale può contribuire al processo di mielinizzazione, con una dose consigliata di 10-12 spruzzi sublinguali al giorno.

Infine, un semplice massaggio con olio di iperico, applicato dalle caviglie fino alle ginocchia, può offrire sorprendenti effetti positivi sulla salute delle fasce nervose.

Conclusione

L’olio di borragine rappresenta quindi una risorsa preziosa per chi cerca un modo naturale per supportare la salute dei nervi e affrontare problematiche legate alle neuropatie. Abbinato a una dieta equilibrata e a pratiche salutari, può diventare un alleato nella ricerca di benessere e vitalità.

Continua a leggere

Scienza e Salute

Rinforzare i Capelli: Rimedi Naturali e Omeopatici per Combattere il Diradamento

Il cambiamento di stagione può influenzare la salute dei nostri capelli, e molte persone notano un diradamento durante questo periodo. Recentemente, una lettrice ha espresso preoccupazione per la perdita di capelli e ha chiesto se è possibile affrontare questa problematica attraverso l’alimentazione e rimedi naturali.

Il diradamento dei capelli può essere causato da vari fattori, tra cui stress, carenze nutrizionali, squilibri ormonali, predisposizione genetica e invecchiamento. Tra i nutrienti fondamentali per il benessere dei capelli spiccano la biotina e l’acido folico. La biotina, conosciuta anche come vitamina B7, è essenziale per rafforzare i follicoli, mentre l’acido folico (vitamina B9) migliora la circolazione sanguigna nel cuoio capelluto, facilitando l’apporto di nutrienti.

Altri minerali importanti sono lo zinco e il silicio. Lo zinco, con le sue proprietà antiossidanti, e il silicio, che aiuta a mantenere i capelli forti e sani, sono presenti in alimenti come il lievito di birra, che può essere un integratore utile.

Inoltre, alcune piante offrono supporto nella lotta contro la caduta dei capelli. L’ortica e l’equiseto, ricchi di silicio e antiossidanti, possono stimolare la crescita e contribuire a mantenere un cuoio capelluto sano, bilanciando la produzione di sebo. Per beneficiare delle loro proprietà, si consiglia una posologia di 30-40 gocce di tintura madre, diluite in acqua, da assumere 2-3 volte al giorno.

Dal punto di vista omeopatico, rimedi come Thuja occidentalis sono spesso raccomandati per la caduta dei capelli associata a forfora o cuoio capelluto grasso. Silicea è un altro rimedio comune per capelli fragili e sottili. Si suggerisce di assumerli alla 9 CH, con 5 granuli 3 volte al giorno, per un ciclo di tre settimane al mese.

Per chi cerca un approccio naturale per rinforzare i capelli e prendersi cura del cuoio capelluto, l’integrazione di nutrienti e l’uso di rimedi omeopatici e fitoterapici possono rappresentare alleati preziosi. Consultare un professionista della salute è sempre consigliato per un percorso personalizzato e sicuro.

Continua a leggere

Attualità

Traumi del volto, le novità della chirurgia maxillo-facciale

Gli interventi di ricostruzione del volto sono diventati primari a causa degli incidenti legati ad alcune attività quotidiane in casa o sul lavoro. Le cause primarie sono incidenti domestici (38%); seguono i traumi sportivi (31%), incidenti stradali (12%) ed episodi di violenza (12%). Nel 60% si tratta di pazienti sotto i 30 anni. E’ quanto emerso nel 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery – EACMFS, che si è recentemente tenuto a Roma alla presenza di tremila specialisti di oltre cento Paesi. A guidare i lavori due italiani, il professor Manlio Galiè, Presidente EACMFS, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e docente del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara, e il professor Valentino Valentini, Presidente del Comitato Scientifico del Congresso e Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso l’Università La Sapienza e direttore UOC Chirurgia Maxillo-Facciale Policlinico Umberto I di Roma.

“A provocare la maggior parte dei traumi maxillo-facciali sono attività considerate semplici e non a rischio – spiega il professor Galiè – Secondo una casistica di 9.543 interventi rilevati dalla letteratura internazionale, la più grande statistica sulla frequenza dei traumi, il 38% dei casi è legato a incidenti domestici, che coinvolgono soprattutto uomini. Le cause possono essere legate all’uso incosciente di motoseghe o a cadute da una scala o da un’altalena per i bambini”.
Vi sono poi i nuovi incidenti stradali. “Se negli ultimi decenni l’obbligo di cinture, caschi, airbag aveva contribuito a far diminuire le fratture di naso, zigomi, mandibole, mascelle, negli ultimi cinque anni a Roma e nelle grandi metropoli vi è stata un’inversione di tendenza – sottolinea il professor Valentini – Il casco integrale, che metterebbe a riparo quasi tutto l’impianto maxillo-facciale, è poco diffuso, a vantaggio di caschi più leggeri, talvolta neppure omologati. Inoltre, vi è stato un significativo aumento di scooter e monopattini, con questi ultimi particolarmente esposti agli incidenti: non prevedono l’obbligo di un casco e hanno una struttura leggera, con rotelle piccole e un semplice manubrio a governarli; le infrastrutture poi non sono sempre sicure. La conseguenza è che quando si cade si tende a sbattere il volto per terra con maggiore frequenza e intensità. In breve, questa nuova mobilità ha portato a uno stravolgimento dei traumi da strada che sta cambiando l’eziologia e i tipi di fratture, visto l’impatto violento che subisce il volto”.

In ambito sportivo ci sono alcuni casi noti di atleti che utilizzano le mascherine per proteggersi dopo importanti interventi, come il francese Kylian Mbappè agli scorsi europei o Victor Osimhen le ultime stagioni col Napoli. La chirurgia maxillo-facciale ha proprio in chi fa sport il 31% dei casi. “Spesso i traumi dovuti a scontri sportivi si verificano anche a livello giovanile, con fratture del naso, dello zigomo, dell’orbita, della mandibola – sottolinea Galiè – L’agonismo è diventato esasperato e i traumi sportivi aumentano, soprattutto in sport come calcio, basket, ciclismo, sci, in quanto sono previste meno protezioni e ci sono dinamiche che tendono a proiettare il volto in avanti. Per praticare sport bisogna essere allenati e capire quando possa essere opportuno fare un passo indietro”.

Le grandi città sono poi vittime di un aumento di episodi di violenza. “L’incremento della microcriminalità a scopo di rapina o la semplice diffusione di baby gang ha comportato un impatto anche nel campo chirurgico, dove tra i traumi da aggressione sono sempre più frequenti le ferite da armi da taglio, talvolta anche complesse da sanare – aggiunge Valentini – Il volto, infatti, oltre che dai vasi sanguigni è caratterizzato anche dalla presenza dei nervi, tra cui il nervo facciale che fa muovere la muscolatura del volto. Un centro di chirurgia maxillo-facciale deve dunque essere pronto per affrontare le lesioni nervose oltre che le fratture del volto”.

Per far fronte a questi nuovi tipi di traumi, la chirurgia maxillo-facciale si è attrezzata con novità tecnologiche: chirurgia mini-invasiva, endoscopia, intelligenza artificiale rappresentano le ultime frontiere in grado di minimizzare e in alcuni casi di eliminare gli effetti di traumi violenti, oltre che di malformazioni e delle conseguenze dei tumori della zona testa-collo. Il volto umano, infatti, è il nostro biglietto da visita, il riflesso delle nostre emozioni e la chiave per le nostre relazioni: per questo la chirurgia maxillo-facciale si rivela una risorsa vitale per restituire non solo la funzionalità, ma anche la dignità e l’autostima ai pazienti.

Al 27° Congresso EACMFS è giunto anche il contributo del professor Eduardo Rodriguez, direttore del dipartimento di chirurgia plastica del Nyu Langone a New York, che nel 2023 ha realizzato il primo trapianto al mondo di un occhio intero – e di parte del viso – eseguito su un uomo americano di 46 anni sopravvissuto a un gravissimo infortunio sul lavoro dovuto a una scossa dall’alto voltaggio elettrico. Ciò non significa che abbia recuperato la vista, ma la qualità del bulbo oculare e la retina sono tornate molto buone. D’altronde l’intento non era tornare a vedere, ma favorire la ricerca in vista di successivi progressi.
“Da questo caso si potrebbero aprire nuove frontiere per il recupero della vista in pazienti con traumi, malformazioni, neoplasie che hanno provocato la perdita di un occhio – afferma il professor Galiè – Tuttavia, il percorso è ancora da costruire e deve essere sempre improntato alla tutela del paziente. La tecnologia sta eliminando progressivamente ogni limite, ma bisogna fare considerazioni dal punto di vista etico, morale, psicosociale e di sostenibilità, tenendo al centro non la tecnologia ma il paziente stesso”.

– foto ufficio stampa Diessecom –

Continua a leggere

DI TENDENZA

Riproduzione Riservata - Copyright © ASS. RADIO DEL BOSCO - redazione@adn24.it - PRIVACY