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Attualità

Il GEF 2025: Un Palcoscenico Globale per i Giovani Talenti Creativi

Il “GEF – Il Festival Mondiale di Creatività nella Scuola” si prepara a festeggiare la sua 26a edizione, un evento imperdibile dedicato ai giovani talenti provenienti da tutto il mondo. Le finali internazionali si terranno a Sanremo, nel prestigioso Teatro Ariston, dal 26 al 29 marzo 2025, offrendo un’opportunità unica per i gruppi di ragazzi tra i 5 e i 19 anni di esprimere la loro creatività attraverso diverse forme artistiche.

Sul sito ufficiale del festival, www.gef.it, sono disponibili i regolamenti e le condizioni di partecipazione. I giovani artisti possono cimentarsi in varie discipline, tra cui musica, canto, musical, danza, ginnastica, teatro e iniziative sociali. Questo festival rappresenta una piattaforma straordinaria non solo per la performance artistica, ma anche per l’incontro e lo scambio culturale tra ragazzi di diverse nazionalità.

Il GEF è da sempre un catalizzatore di talento e creatività, incoraggiando i giovani a esplorare le loro passioni artistiche e a lavorare in squadra per raggiungere obiettivi comuni. Con una storia ricca di successi, il festival è diventato un punto di riferimento nel panorama internazionale, attirando partecipanti e spettatori da tutto il mondo.

Le iscrizioni sono aperte e le scuole, i gruppi giovanili e le associazioni artistiche sono invitati a partecipare. Non perdere l’opportunità di far parte di un evento che celebra la creatività e il talento giovanile, mentre si svolge in uno dei luoghi più iconici d’Italia.

Per maggiori informazioni, visitate il sito ufficiale del festival e preparatevi a vivere un’esperienza indimenticabile all’insegna dell’arte e della cultura!

Attualità

Concorso “Best Beach”, importante riconoscimento per il settore balneare al Dadada Beach Village di Montauro

Alla recente Fiera internazionale del turismo TTG Travel Experience di Rimini, si è svolta la nona edizione del concorso “Best Beach”, un evento che celebra l’eccellenza degli stabilimenti balneari italiani. Questo concorso rappresenta un importante riconoscimento per il settore balneare, premiando le migliori strutture in tre diverse categorie, selezionate attraverso il voto popolare e una giuria di esperti del settore turistico.

La manifestazione è diventata un punto di riferimento per gli addetti ai lavori e per chi opera nel turismo balneare, mettendo in luce i progressi architettonici, i servizi offerti e l’innovazione delle strutture italiane. Tra i protagonisti del concorso, Singita Miracle Beach ha svolto un ruolo importante nel processo di valutazione, dimostrando ancora una volta la propria competenza nel settore, forte anche dei numerosi premi ricevuti in edizioni precedenti.

Una delle novità più significative di quest’anno è stata la vittoria della Calabria, con lo stabilimento Dadada Beach Village di Montauro, che ha ottenuto il secondo posto nella categoria “Best Beach Design”. Questa categoria è dedicata agli stabilimenti che si distinguono per il design innovativo e le soluzioni architettoniche all’avanguardia. Il successo del Dadada Beach Village è frutto di un grande impegno nel miglioramento continuo della struttura e nella capacità di offrire ai propri clienti esperienze uniche, come dimostrano eventi creativi come il “Mat Festival” e il Dadada Beach Museum, il primo museo su una spiaggia.

Il riconoscimento ha generato grande entusiasmo tra il team del Dadada Beach Village, che ha voluto esprimere la propria gratitudine a tutti coloro che hanno contribuito al raggiungimento di questo importante traguardo. Lo staff ha ringraziato i collaboratori, i fornitori e soprattutto i clienti, che hanno dimostrato grande affetto e fiducia nel progetto. Questo risultato sottolinea l’importanza del lavoro di squadra e della costante attenzione alla qualità, elementi fondamentali per distinguersi nel competitivo settore turistico.

La premiazione “Best Beach” rappresenta quindi non solo un’occasione per celebrare le eccellenze del turismo balneare italiano, ma anche un’opportunità per ispirare gli stabilimenti a continuare a innovare e a migliorare, offrendo sempre il meglio ai loro clienti. La prossima stagione estiva si preannuncia ricca di novità e di esperienze indimenticabili per tutti i frequentatori di queste spiagge premiate.

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Attualità

Schlein “Tassare i super ricchi non è tabù”

“Revisione degli estimi catastali? Stanno già litigando anche su questo, aspetteremo di vedere nella manovra le proposte concrete, noi abbiamo alcune priorità a partire dalla sanità, la situazione oggi è drammatica”.
Lo ha detto la segretaria del Pd, Elly Schlein, ospite a “L’Aria che tira” su La7. “Sul superbonus hanno fatto disastri e ritardi” ha aggiunto “noi siamo contrari ad aumentare ancora le tasse sul ceto medio, non si va mai a toccare chi ha visto aumentare i propri profitti e le proprie rendite, loro non vogliono toccare alcuni privilegi, fanno un fisco corporativo. Il sistema italiano è iniquo, tassare i super ricchi oggi non è un tabù”.
-foto Agenzia Fotogramma-

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Attualità

Traumi del volto, le novità della chirurgia maxillo-facciale

Gli interventi di ricostruzione del volto sono diventati primari a causa degli incidenti legati ad alcune attività quotidiane in casa o sul lavoro. Le cause primarie sono incidenti domestici (38%); seguono i traumi sportivi (31%), incidenti stradali (12%) ed episodi di violenza (12%). Nel 60% si tratta di pazienti sotto i 30 anni. E’ quanto emerso nel 27° Congresso della European Association for Cranio Maxillo Facial Surgery – EACMFS, che si è recentemente tenuto a Roma alla presenza di tremila specialisti di oltre cento Paesi. A guidare i lavori due italiani, il professor Manlio Galiè, Presidente EACMFS, Direttore dell’Unità Operativa di Chirurgia Maxillo-Facciale dell’Azienda Ospedaliero-Universitaria di Ferrara e docente del Dipartimento di Neuroscienze e Riabilitazione dell’Università di Ferrara, e il professor Valentino Valentini, Presidente del Comitato Scientifico del Congresso e Professore Ordinario in Chirurgia Maxillo Facciale presso l’Università La Sapienza e direttore UOC Chirurgia Maxillo-Facciale Policlinico Umberto I di Roma.

“A provocare la maggior parte dei traumi maxillo-facciali sono attività considerate semplici e non a rischio – spiega il professor Galiè – Secondo una casistica di 9.543 interventi rilevati dalla letteratura internazionale, la più grande statistica sulla frequenza dei traumi, il 38% dei casi è legato a incidenti domestici, che coinvolgono soprattutto uomini. Le cause possono essere legate all’uso incosciente di motoseghe o a cadute da una scala o da un’altalena per i bambini”.
Vi sono poi i nuovi incidenti stradali. “Se negli ultimi decenni l’obbligo di cinture, caschi, airbag aveva contribuito a far diminuire le fratture di naso, zigomi, mandibole, mascelle, negli ultimi cinque anni a Roma e nelle grandi metropoli vi è stata un’inversione di tendenza – sottolinea il professor Valentini – Il casco integrale, che metterebbe a riparo quasi tutto l’impianto maxillo-facciale, è poco diffuso, a vantaggio di caschi più leggeri, talvolta neppure omologati. Inoltre, vi è stato un significativo aumento di scooter e monopattini, con questi ultimi particolarmente esposti agli incidenti: non prevedono l’obbligo di un casco e hanno una struttura leggera, con rotelle piccole e un semplice manubrio a governarli; le infrastrutture poi non sono sempre sicure. La conseguenza è che quando si cade si tende a sbattere il volto per terra con maggiore frequenza e intensità. In breve, questa nuova mobilità ha portato a uno stravolgimento dei traumi da strada che sta cambiando l’eziologia e i tipi di fratture, visto l’impatto violento che subisce il volto”.

In ambito sportivo ci sono alcuni casi noti di atleti che utilizzano le mascherine per proteggersi dopo importanti interventi, come il francese Kylian Mbappè agli scorsi europei o Victor Osimhen le ultime stagioni col Napoli. La chirurgia maxillo-facciale ha proprio in chi fa sport il 31% dei casi. “Spesso i traumi dovuti a scontri sportivi si verificano anche a livello giovanile, con fratture del naso, dello zigomo, dell’orbita, della mandibola – sottolinea Galiè – L’agonismo è diventato esasperato e i traumi sportivi aumentano, soprattutto in sport come calcio, basket, ciclismo, sci, in quanto sono previste meno protezioni e ci sono dinamiche che tendono a proiettare il volto in avanti. Per praticare sport bisogna essere allenati e capire quando possa essere opportuno fare un passo indietro”.

Le grandi città sono poi vittime di un aumento di episodi di violenza. “L’incremento della microcriminalità a scopo di rapina o la semplice diffusione di baby gang ha comportato un impatto anche nel campo chirurgico, dove tra i traumi da aggressione sono sempre più frequenti le ferite da armi da taglio, talvolta anche complesse da sanare – aggiunge Valentini – Il volto, infatti, oltre che dai vasi sanguigni è caratterizzato anche dalla presenza dei nervi, tra cui il nervo facciale che fa muovere la muscolatura del volto. Un centro di chirurgia maxillo-facciale deve dunque essere pronto per affrontare le lesioni nervose oltre che le fratture del volto”.

Per far fronte a questi nuovi tipi di traumi, la chirurgia maxillo-facciale si è attrezzata con novità tecnologiche: chirurgia mini-invasiva, endoscopia, intelligenza artificiale rappresentano le ultime frontiere in grado di minimizzare e in alcuni casi di eliminare gli effetti di traumi violenti, oltre che di malformazioni e delle conseguenze dei tumori della zona testa-collo. Il volto umano, infatti, è il nostro biglietto da visita, il riflesso delle nostre emozioni e la chiave per le nostre relazioni: per questo la chirurgia maxillo-facciale si rivela una risorsa vitale per restituire non solo la funzionalità, ma anche la dignità e l’autostima ai pazienti.

Al 27° Congresso EACMFS è giunto anche il contributo del professor Eduardo Rodriguez, direttore del dipartimento di chirurgia plastica del Nyu Langone a New York, che nel 2023 ha realizzato il primo trapianto al mondo di un occhio intero – e di parte del viso – eseguito su un uomo americano di 46 anni sopravvissuto a un gravissimo infortunio sul lavoro dovuto a una scossa dall’alto voltaggio elettrico. Ciò non significa che abbia recuperato la vista, ma la qualità del bulbo oculare e la retina sono tornate molto buone. D’altronde l’intento non era tornare a vedere, ma favorire la ricerca in vista di successivi progressi.
“Da questo caso si potrebbero aprire nuove frontiere per il recupero della vista in pazienti con traumi, malformazioni, neoplasie che hanno provocato la perdita di un occhio – afferma il professor Galiè – Tuttavia, il percorso è ancora da costruire e deve essere sempre improntato alla tutela del paziente. La tecnologia sta eliminando progressivamente ogni limite, ma bisogna fare considerazioni dal punto di vista etico, morale, psicosociale e di sostenibilità, tenendo al centro non la tecnologia ma il paziente stesso”.

– foto ufficio stampa Diessecom –

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