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Tecnologia

Ryanair abolisce il check-in tradizionale per la tecnologia: solo digitale entro il 2025

Ryanair sta per intraprendere una significativa trasformazione nel suo processo di imbarco, con l’intenzione di eliminare completamente il check-in e le carte d’imbarco cartacee entro maggio 2025. Questa decisione fa parte di una strategia più ampia volta a ridurre i costi operativi e semplificare l’esperienza di viaggio per i passeggeri.

A partire dalla data stabilita, i viaggiatori non avranno più la possibilità di effettuare il check-in ai banchi degli aeroporti. Invece, dovranno utilizzare esclusivamente l’app ufficiale della compagnia aerea o il sito web per completare le operazioni di check-in in modo autonomo. Questo cambiamento non è una novità per molti passeggeri, dato che circa il 60% di loro ha già adottato l’approccio digitale, risparmiando tempo e semplificando le procedure.

In passato, Ryanair aveva già incentivato l’uso del check-in online, applicando una tariffa elevata per coloro che si presentavano presso i banchi per completare la registrazione. Il CEO della compagnia, Michael O’Leary, ha dichiarato che l’obiettivo è eliminare ulteriormente i controlli presso gli aeroporti, seguendo il modello già adottato per la riconsegna dei bagagli.

Un aspetto interessante è che, nonostante le preoccupazioni riguardanti la possibilità di avere lo smartphone scarico al momento dell’imbarco, la compagnia ha assicurato che il personale sarà in grado di accedere ai dati dei passeggeri e delle loro prenotazioni. Tuttavia, i passeggeri dovranno comunque prestare attenzione alle procedure di sicurezza, in quanto l’accesso ai terminal richiederà la scansione della carta d’imbarco, che dovrà essere presentata in formato digitale o cartaceo.

In questo contesto, i viaggiatori sono invitati a considerare soluzioni pratiche, come portare un caricabatterie o stampare la carta d’imbarco in anticipo, per garantire un’esperienza di viaggio fluida e senza intoppi. Con questo cambiamento, Ryanair si propone di modernizzare ulteriormente il processo di viaggio, allineandosi con le tendenze digitali in continua espansione nel settore dell’aviazione.

Tecnologia

Mac Studio e Mac Pro con chip M4: Arrivo posticipato a metà 2025

Il rilascio dei nuovi Mac Studio e Mac Pro, equipaggiati con i processori M4 di Apple, subirà ritardi significativi. Secondo fonti affidabili, tra cui il noto analista Mark Gurman di Bloomberg, i dispositivi non saranno disponibili prima della metà del 2025. Il Mac Studio con il nuovo chip potrebbe essere presentato durante la WWDC 2025, mentre il Mac Pro è previsto per la seconda metà dello stesso anno.

Questa attesa si spiega con il fatto che i modelli più avanzati non utilizzeranno il chip M4 standard, ma versioni più potenti come M4 Max e M4 Ultra, le cui specifiche rimangono ancora sconosciute. Nel frattempo, Apple è attesa per il lancio dei MacBook Pro rinnovati con il chip M4 nei prossimi giorni.

Attualmente, il Mac Studio è disponibile con chip M2 Max e M2 Ultra, con un prezzo di partenza di 2.449 euro, mentre il Mac Pro parte da 8.499 euro. La nuova generazione di Apple Silicon sta facendo il suo corso, e i professionisti dovranno armarsi di pazienza per vedere questi nuovi dispositivi all’opera.

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Tecnologia

Apple Rivoluziona la Percezione della Profondità con Depth Pro: Un Nuovo Modello di Intelligenza Artificiale

Apple ha recentemente introdotto Depth Pro, un innovativo modello di intelligenza artificiale progettato per generare mappe di profondità 3D a partire da immagini 2D in tempi record. Questa tecnologia rappresenta un importante passo avanti nella percezione della profondità per le macchine, con applicazioni potenzialmente rivoluzionarie in diversi ambiti, dalla realtà aumentata alla guida autonoma.

Depth Pro si distingue per la sua capacità di elaborare immagini a una velocità sorprendente, producendo mappe dettagliate in soli 0,3 secondi utilizzando una GPU standard. Grazie a un avanzato “trasformatore di visione multiscala”, il modello è in grado di analizzare simultaneamente il contesto generale e i dettagli più fini, superando le limitazioni dei modelli precedenti che richiedevano dati complessi o più immagini.

Una delle caratteristiche più significative di Depth Pro è la sua capacità di fornire misurazioni della profondità reale, rendendolo particolarmente utile per applicazioni di realtà aumentata, dove il posizionamento preciso degli oggetti virtuali è fondamentale. A differenza di altri modelli, Depth Pro non richiede un addestramento intensivo su set di dati specifici, rendendolo altamente adattabile a diversi scenari e tipi di immagini. Inoltre, il modello eccelle nel delineare gli oggetti, fornendo dettagli sorprendenti, anche in situazioni complesse come la vegetazione o i capelli.

Le possibilità di applicazione per Depth Pro sono ampie. Può migliorare le esperienze immersive nella realtà aumentata, potenziare il rilevamento degli ostacoli nei veicoli autonomi e aiutare i consumatori a visualizzare come gli oggetti si integrerebbero nei loro spazi, utilizzando semplicemente la fotocamera di uno smartphone. Anche in campo medico, questa tecnologia potrebbe ottimizzare l’analisi delle scansioni, portando a una visualizzazione più accurata.

In un ulteriore passo verso l’innovazione, Apple ha deciso di rendere Depth Pro open-source, permettendo a sviluppatori e ricercatori di accedere al codice e ai modelli pre-addestrati tramite GitHub. Questa mossa non solo favorisce la diffusione della tecnologia, ma stimola anche la comunità a sperimentare e migliorare ulteriormente il modello.

Depth Pro rappresenta un notevole progresso nel campo dell’intelligenza artificiale e della percezione spaziale, promettendo di trasformare il modo in cui le macchine interagiscono con il mondo che le circonda e aprendo nuove strade in una vasta gamma di settori.

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Tecnologia

Cybertech Europe, 7^ edizione al via: cybersecurity priorità strategica

La cybersecurity si conferma una priorità strategica negli investimenti digitali: è quanto emerge da Cybertech Europe 2024, l’evento annuale di riferimento a livello europeo nel campo della sicurezza informatica giunto alla settima edizione e organizzato da Cybertech Global, in partnership con Leonardo. “Abbiamo avuto una forte conferma della crescente importanza della tecnologia digitale, della difesa e della sicurezza”: la cybersecurity “è una priorità per il futuro” e “nei prossimi anni ci aspettiamo di crescere a doppia cifra nel mercato cyber, per diventare un attore chiave europeo focalizzato sulla difesa, lo spazio e le organizzazioni strategiche nazionali e internazionali.

Per queste ragioni, Leonardo sta investendo in intelligenza artificiale e cyber tecnologies”, ha detto Roberto Cingolani, Ceo e General Manager di Leonardo. “Negli ultimi anni abbiamo imparato che dovremmo iniziare a pensare in un modo totalmente diverso al concetto tradizionale di difesa e di sicurezza, che non possono continuare a essere frammentate a livello nazionale”: è necessaria “la creazione di uno spazio veramente europeo, con investimenti e sviluppo congiunti”.
Per Cingolani “la sicurezza informatica svolgerà un ruolo chiave”: Leonardo “è in prima linea” e sta costruendo “nuove alleanze e partnership e sta supportando le discussioni sul nuovo programma industriale di difesa europeo”.

Per il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, “la crescente instabilità geopolitica ha trasformato la cybersecurity da una questione di resilienza a una questione di sicurezza nazionale, che richiede una strategia coordinata”. Mantovano ha poi ricordato nel suo intervento che “l’approccio del governo prevede tre priorità”: innanzitutto bisogna “migliorare la resilienza delle infrastrutture, per cui “abbiamo agito per migliorare la legislazione”. Poi bisogna “accrescere tra gli operatori la consapevolezza dei rischi di cyber attacchi” e inoltre serve “una maggiore autonomia strategica nel settore cyber: sono costanti le interlocuzioni internazionali, soprattutto nella cornice del Piano Mattei”, ma l’autonomia strategica “si accresce anche stimolando lo sviluppo delle nuove tecnologie digitali da parte delle nostre aziende”.

Per Eleonora Cordaro, Head of Marketing, divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo la cybersecurity ha “un’importanza altissima soprattutto in questo contesto in cui gli attacchi, a livello europeo, crescono del 250%: sono attacchi ibridi che sfruttano le vulnerabilità delle infrastrutture critiche per creare choc sistemici. Leonardo può difendere
sistemi e infrastrutture critiche attraverso piattaforme per monitorare l’infrastruttura e individuare i possibili attacchi, con un approccio “zero trust”, che significa “non fidarsi di nessuno”. Il controllo viene fatto continuamente, su chiunque tenti di accedere all’infrastruttura digitale. Nel momento in cui viene rilevato un attacco”, intervengono le piattaforme “volte ad assicurare la continuità operativa del servizio, proteggendo i dati essenziali”. E’ un sistema “che può essere applicato alle infrastrutture della difesa ma anche a quelle civili”.

Anche gli asset spaziali sono da proteggere, perchè – ha ricordato Andrea Biggio, Head of Solutions Architects, Space & EU Agencies, divisione Cyber & Security Solutions di Leonardo- “sono sempre più interconnessi”, digitalizzati ed esposti “ad attacchi ibridi” e a “minacce asimmetriche, non solo nello spazio cyber ma anche nello spazio fisico: un attacco a un asset spaziale può avere conseguenze fisiche sul territorio, che può mettere a repentaglio la sicurezza dei cittadini”.
Come Leonardo, “siamo prime contractor di un consorzio di 19 aziende che si sono unite a livello europeo per realizzare il Cyber-Security Operations Centre (C-SOC) dell’Agenzia Spaziale Europea (ESA): è estremamente innovativo perchè non copre solamente lo specchio della cybersecurity, ma anche quella della radio frequenza, dove i satelliti sono maggiormente vulnerabili. Il C-SOC che è operativo da maggio di quest’anno è distribuito su diversi siti europei, ha una capacità di ridondanza molto elevata e grande automazione”.
-foto xi2 Italpress-

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