Cultura

Forza Italia propone la legge sullo Ius Scholae: “Cittadinanza italiana dopo 10 anni di scuola dell’obbligo”

Durante un recente intervento, Antonio Tajani, ministro degli Esteri e coordinatore nazionale di Forza Italia, ha presentato una proposta di legge riguardante lo Ius Scholae, un modello che punta a facilitare l’ottenimento della cittadinanza italiana per giovani stranieri che hanno seguito un percorso educativo in Italia. Tajani ha sottolineato l’importanza di una solida preparazione culturale, affermando che chi aspira alla cittadinanza deve possedere una conoscenza approfondita della lingua italiana, della storia e della Costituzione. L’obiettivo è quello di garantire una vera integrazione nella società.

La proposta, ribattezzata “Ius Italiae”, consentirebbe agli stranieri nati in Italia, o arrivati entro il quinto anno di età, di ottenere la cittadinanza al termine di un ciclo scolastico di dieci anni, a condizione che abbiano completato con successo il percorso formativo obbligatorio. La domanda di cittadinanza potrebbe essere presentata da un genitore al compimento dei 16 anni, o autonomamente dal giovane al raggiungimento della maggiore età.

Tajani ha inoltre specificato che questa proposta non mira a essere permissiva né a incoraggiare l’immigrazione illegale, ma a basarsi su serietà e diritti. Il ministro ha ribadito l’importanza di un approccio rigoroso nella gestione delle pratiche di cittadinanza, affermando che “diventare cittadino italiano è una cosa seria”.

Un altro punto centrale della proposta è la limitazione del principio dello ius sanguinis. In futuro, la cittadinanza potrà essere trasmessa fino ai bisnonni, eliminando la possibilità di estendere il diritto ai discendenti di italiani nati all’estero dopo il bisnonno. Questo cambiamento mira a evitare abusi legati alla cittadinanza e a prevenire che questa venga vista come un “business”.

La proposta prevede inoltre un aumento delle tariffe per le pratiche di cittadinanza per gli oriundi italiani, con i Comuni che potranno richiedere fino a 600 euro per gestire le pratiche. I tempi di attesa per le domande di cittadinanza tramite matrimonio o residenza saranno ridotti a un anno, con una proroga massima di sei mesi, garantendo così una maggiore efficienza nel processo.

Tajani ha chiarito che la proposta non è volta a penalizzare alcun gruppo, ma piuttosto a risolvere questioni aperte sul tema dell’acquisizione della cittadinanza. Prima della sua presentazione ufficiale in Parlamento, il testo sarà discusso con gli alleati della coalizione di governo per una valutazione congiunta.

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