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Attualità

Vibo Valentia | Operazione “Summersea”: tutela al turismo lungo le coste calabresi

GdF Vibo Valentia

Durante l’estate, il Reparto Operativo Aeronavale della Guardia di Finanza di Vibo Valentia ha portato avanti l’operazione “Summersea” per garantire la sicurezza sulle coste della Calabria, con oltre 550 controlli effettuati tra giugno e settembre. L’attività ha coinvolto 310 finanzieri, 26 unità navali e due elicotteri, impegnati nel monitoraggio delle acque dello Ionio e del Tirreno e lungo l’intero litorale regionale.

Gli interventi si sono concentrati sulla regolarità delle attività nautiche e balneari, con un’attenzione particolare all’evasione fiscale e alla sicurezza dei bagnanti. Sono state riscontrate diverse irregolarità, tra cui 12 casi di noleggio abusivo di imbarcazioni, con sanzioni per oltre 74.000 euro. Le unità della GDF hanno inoltre sequestrato attrezzature illegali per la pesca e salvato due esemplari di tartaruga marina Caretta Caretta.

Un altro tema centrale è stata la lotta alla pesca illegale, che minaccia l’ecosistema marino. Numerosi controlli hanno portato alla confisca di reti non autorizzate e alla raccolta di sanzioni per oltre 17.000 euro. Inoltre, l’operazione ha rivelato diverse violazioni ambientali e irregolarità nel settore balneare, con accertamenti che hanno portato alla scoperta di lavoratori in nero e occupazioni abusive di aree demaniali.

In ambito fiscale, le autorità hanno individuato 7 imbarcazioni registrate all’estero che sfuggivano al fisco italiano, con multe per oltre 183.000 euro. L’attività ha compreso anche operazioni antidroga, con la scoperta di piantagioni illegali di cannabis e l’arresto di un individuo.

L’operazione ha sottolineato l’impegno della Guardia di Finanza nel proteggere la legalità e la sicurezza delle coste, garantendo un ambiente sicuro per il turismo e un’economia sana lungo il litorale calabrese.

Attualità

Oltre 1 italiano su 2 non è soddisfatto del Sistema Sanitario

Oltre la metà degli italiani (52%) non si ritiene soddisfatto del Sistema Sanitario Nazionale: un’insoddisfazione legata principalmente alla difficoltà di accesso alle visite mediche, ma che non mette in discussione la fiducia nei confronti degli operatori sanitari. E sebbene i nostri connazionali siano favorevoli al processo di digitalizzazione che sta interessando il settore medico, oltre 4 cittadini su 10 chiedono che sia migliorato l’aspetto relazionale dell’assistenza sanitaria.
Questi, in estrema sintesi, alcuni degli insight emersi dalla decima edizione dello STADA Health Report, un’ampia indagine online condotta da Human8 per conto del Gruppo STADA su un campione di 46.000 cittadini in 23 Paesi, tra cui l’Italia. I risultati del nostro Paese sono stati presentati oggi in occasione di una conferenza stampa a Milano, alla presenza di rappresentanti del mondo medico, farmaceutico e di Cittadinanzattiva.

Nel dettaglio, la soddisfazione degli italiani nei confronti del Sistema Sanitario continua a calare, passando dal 69% dell’edizione 2021 dello STADA Health Report al 48% di quest’anno. Per la maggior parte degli intervistati (70%), la principale causa di questo andamento negativo è da attribuire alla difficoltà di ottenere un appuntamento per effettuare una visita medica, mentre il 31% del campione lamenta standard di cura non adeguati e il 20% cita la mancanza di accessi ai servizi di prevenzione, soprattutto nelle Regioni del Sud Italia.
Ed è proprio sul tema “prevenzione” che si registra un altro dato che desta preoccupazione: quasi 6 italiani su 10 (59%) non si sottopongono a screening e controlli, rilevando ancora una scarsa sensibilità sull’argomento, come già emerso nell’edizione dello scorso anno.
Se, però, da un lato continua ad aumentare il livello di insoddisfazione per il Servizio Sanitario, dall’altro, questo malcontento non pregiudica la fiducia che gli italiani ripongono nella medicina convenzionale – superiore alla media europea (77% vs 69%) – riconoscendo nella competenza di medici e farmacisti uno dei principali fattori di affidabilità.
Oltre l’80% del campione utilizza piattaforme digitali o fonti su internet per recuperare informazioni in materia di salute, in primis “Dottor Google” (59%), seguito da articoli online (35%), siti web di istituti sanitari o di aziende farmaceutiche (19%) o influencer (17%).
Ma per quanto ci sia un’apertura da parte degli intervistati per l’impiego dell’Intelligenza Artificiale a supporto degli operatori sanitari (31%) e, in generale, nei confronti della digitalizzazione – dalle cartelle cliniche elettroniche (60%) ai foglietti illustrativi elettronici (41%) alle app (35%) – gli italiani richiedono una maggiore attenzione alla componente umana e relazionale dell’assistenza (oltre il 40%) e un approccio olistico alla cura (36%), che tenga conto della salute sia fisica che mentale del paziente.

La salute mentale è un altro dei temi su cui si è concentrato lo STADA Health Report. Oltre 1 italiano su 2 (57%) soffre di solitudine (di contro il 52% degli Europei) e il 20% di burnout: problematiche che interessano principalmente le donne e gli under 35. I giovani sono anche coloro che maggiormente lamentano l’impatto che la solitudine ha sulla loro qualità di vita.
Tra le proposte avanzate per alleviare questo stato di malessere, un migliore work life balance per le fasce più giovani e maggiori cambiamenti nella società – come, per esempio, miglioramenti economici, sostegno per le persone anziane, accesso a strutture per il tempo libero – per le donne.

“Siamo entusiasti di aver collaborato anche quest’anno con il Gruppo STADA per la realizzazione della nuova edizione dello STADA Health Report, che ci ha consentito di delineare un quadro dell’opinione degli Italiani riguardo a macro temi di salute e sanità”, dichiara Elena Madonia, Research Manager di Human8. “I risultati emersi sono di grande rilevanza: prosegue il trend negativo per quanto riguarda il grado di soddisfazione dei cittadini nei confronti del sistema sanitario, confermando soprattutto difficoltà di accesso alle visite mediche. Ciononostante, gli Italiani continuano a riporre fiducia nella medicina convenzionale e negli operatori sanitari. Per quanto riguarda, invece, il tema ‘salute mentalè, le donne e i più giovani sono le categorie che maggiormente soffrono di solitudine e di episodi di burnout. Il nostro auspicio è che i dati di questa nuova ricerca possano aiutare l’Azienda a conoscere in maniera più approfondita i bisogni di salute della popolazione, al fine di perseguire la sua mission, ‘Caring for Peoplès Health”.

“Lo STADA Health Report è uno strumento prezioso che ci consente di ottenere una visione chiara e approfondita delle sfide e opportunità del nostro Sistema Sanitario Nazionale, offrendo interessanti insight circa le principali preoccupazioni ed esigenze degli Italiani in ambito sanitario”, conclude Salvatore Butti, General Manager & Managing Director di EG STADA Group. “I risultati emersi forniscono dati e riflessioni che possono stimolare un confronto costruttivo tra tutti gli stakeholder del settore, al fine di lavorare insieme per un unico obiettivo, un futuro della salute più accessibile e innovativo. Dal Report, inoltre, emerge come gli Italiani chiedono sempre più un approccio “patient care”, che evidenzi il lato umano dell’assistenza sanitaria, sottolineando la necessità di valorizzare l’aspetto relazionale nella cura, un elemento che, in un contesto sempre più digitalizzato, risulta essere un pilastro essenziale per garantire il benessere complessivo delle persone. Ed è proprio sul concetto del “caring” che si fonda la purpose di EG STADA, “Prendersi Cura della Salute delle Persone come Partner di Fiducia””.
-foto xh7 Italpress-

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Vermiglio conquista il box office e punta all’Oscar: la sfida tra grandi titoli internazionali”

Il film Vermiglio di Maura Delpero continua la sua scalata trionfale nei cinema italiani, raggiungendo un incredibile secondo posto al box office. Grazie al passaparola positivo, la pellicola ha superato i 600mila euro di incassi in sole due settimane, e il numero di copie distribuite è destinato a salire dalle iniziali 25 fino a 200 nel weekend. Un risultato eccezionale per un piccolo film in dialetto della Val di Sole, che ha già trionfato a Venezia vincendo il Leone d’argento Gran Premio della giuria.

Il successo di Vermiglio è un segnale positivo per il cinema italiano, soprattutto perché il film è stato scelto come rappresentante dell’Italia nella corsa all’Oscar per il miglior film internazionale. Il prossimo obiettivo è l’inclusione nella shortlist che verrà annunciata il 17 dicembre, con la speranza di proseguire fino alla selezione finale del 17 gennaio e poi puntare alla notte degli Oscar, prevista per il 2 marzo 2025.

Ma la strada verso l’Oscar è tutt’altro che semplice: Vermiglio dovrà competere con opere di altissimo livello provenienti da tutto il mondo. Tra i candidati favoriti spiccano titoli già pluripremiati. La Francia propone Emilia Perez di Jacques Audiard, un film che ha incantato Cannes, mentre dal Brasile arriva l’intenso I’m Still Here di Walter Salles, dedicato a una pagina oscura della dittatura degli anni ’70. Anche la Germania punta su una storia forte con Il Seme del Fico Sacro di Mohammad Rasoulof, un film manifesto contro il regime iraniano, che ha già suscitato grande emozione a Cannes.

La competizione include poi altri titoli di spessore, come il dramma argentino El Jockey di Luis Ortega, la toccante storia danese The Girl with the Needle di Magnus von Horn, e il documentario senegalese Dahomey di Mati Diop, già vincitore dell’Orso d’Oro a Berlino.

Con questi rivali di alto livello, il cammino di Vermiglio non sarà facile, ma il successo nelle sale italiane e nei festival internazionali fa sperare che il film possa fare strada anche nella corsa agli Oscar. Il pubblico italiano è già entusiasta, e ora non resta che attendere per vedere se riuscirà a conquistare un posto tra i grandi.

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Ascoli Piceno | Attività di prevenzione: estate sicura

Questura di Ascoli Piceno

Nel corso dell’ultima stagione estiva particolare attenzione è stata dedicata alle attività di prevenzione, onde permettere ai cittadini residenti e ai turisti che hanno scelto la riviera come meta estiva per trascorrere serenamente le loro vacanze. Grazie ai rinforzi estivi inviati dal Dipartimento della Pubblica Sicurezza e ai trasferimenti di personale disposti verso il Commissariato di San Benedetto il reparto è stato messo nelle condizioni per assolvere all’importante compito citato. Compito che le donne e gli uomini del Commissariato hanno portato a termine egregiamente realizzando un capillare controllo del territorio, facendo così percepire la presenza della Polizia e permettendo, appunto a tutti di trascorrere una estate sicura. Ciò grazie anche alla collaborazione prestata dalle altre forze di Polizia con in primo luogo l’ottimo coordinamento con l’Arma dei Carabinieri e Guardia di Finanza; ai rapporti instaurati con i gestori dei locali di intrattenimento e al loro responsabile contributo e al supporto conseguente dato dalla Divisione Anticrimine della Questura.

Infatti, nel periodo in esame sono state emesse oltre 60 misure di prevenzione fra Fogli di via, Avvisi Orali, DACUR, Ammonimenti e DASPO. Si evidenzia inoltre anche l’emissione di due artt. 100 TULPS da parte della Divisione Amministrativa nei confronti di due esercizi pubblici per un totale di 12 giorni.

L’articolo 100 TULPS è un provvedimento emesso dal Questore a garanzia dell’ordine e della sicurezza dei cittadini che ha come ratio quella di impedire, attraverso la chiusura del locale, il protrarsi di una situazione di pericolosità sociale. Esso ha, altresì, la funzione di produrre un effetto dissuasivo su soggetti ritenuti pericolosi i quali da un lato sono privati di un luogo di abituale aggregazione e dall’altro vengono avvertiti che la loro presenza in tale luogo è oggetto di attenzione da parte delle autorità preposte. Non da meno è stata poi l’attività espletata dall’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura con le volanti sul territorio e al coordinamento dei servizi con il Reparto Prevenzione Crimine

Nello stesso periodo sono state poi emesse 60 ordinanze di ordine pubblico (per manifestazioni, eventi di intrattenimento e o sportivi) che hanno interessato tutta la provincia. L’insieme di tali iniziative congiunta con le collaborazioni con i vari enti Coinvolti, ha contribuito al raggiungimento dell’obiettivo citato in precedenza riuscendo anche a determinare nello stesso periodo un calo dei reati in Provincia rispetto all’anno scorso di oltre l’11%.

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