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Tv e Spettacolo

Michael Douglas compie 80 anni

Due Oscar, 4 Golden Globe, un Premio Bafta e un Premio Emmy: in un solo nome, Michael Douglas, attore e produttore americano che domani (25 settembre) compie 80 anni. Nato a New Brunswick, nel New Jersey, nel 1944, Douglas si appassiona molto presto alla recitazione. Del resto, è un vero figlio d’arte: i suoi genitori Kirk e Diana Dill, sono entrambi attori. Così Michael si laurea alla University of California in drammaturgia e nel 1969 riceve una candidatura al Golden Globe per il miglior attore debuttante per il suo primo film “Hail, Hero!”.

Il successo arriva inizialmente grazie alla televisione quando Douglas interpreta dal 1972 al 1976 la serie “Le strade di San Francisco”: è l’ispettore Steve Keller accanto al collega più anziano Stone (Karl Malden). Nello stesso anno, però, fa incetta di premi (tra cui l’Oscar per il miglior film) producendo “Qualcuno volò sul nido del Cuculo” di Miloš Forman con Jack Nicholson. Due anni dopo è il protagonista di “Coma profondo” di Michael Crichton e, con Jane Fonda, di “Sindrome cinese” di James Bridges; seguono “Condannato a morte per mancanza di indizi” di Peter Hyams, “All’inseguimento della pietra verde” di Robert Zemeckis e il suo sequel “Il gioiello del Nilo” di Lewis Teague.

Il1987 lo vede protagonista di due film indimenticabili: in “Attrazione fatale” di Adrian Lyne (con Glenn Close) è un tranquillo avvocato newyorkese che vede la sua vita sconvolta dall’ossessione di una donna con cui ha avuto un fugace incontro passionale; e in “Wall Street” di Oliver Stone è lo spietato agente di Borsa Gordon Gekko (ruolo che gli vale l’Oscar come miglior attore protagonista e che riprende nel 2010 nel sequel “Wall Street -Il denaro non dorme mai”, ancora diretto da Stone).

Douglas passa con disinvoltura da un ruolo all’altro: in “Black Rain – Pioggia sporca” di Ridley Scott è un veterano della polizia di new York; ne “La guerra dei Roses” di Danny DeVito è un marito alle prese con un divorzio feroce; in “Basic Instinct” di Paul Verhoeven (con Sharon Stone) è un detective di San Francisco che si lascia sedurre da un’indiziata; in “Rivelazioni” di Barry Levinson (con Demi Moore) è un capo ufficio accusato di molestie sessuali; in “Il presidente – Una storia d’amore” di Rob Reiner (con Annette Bening) è il presidente degli Stati Uniti; e in “Dietro i candelabri” è il pianista Liberace.

Tra gli altri film interpretati negli anni ci sono “Black Rain – Pioggia sporca” di Ridley Scott, “Un giorno di ordinaria follia” di Joel Schumacher, “The Game – Nessuna regola” di David Fincher, “Delitto perfetto” di Andrew Davis, “Don’s Say a Word” di Gary Fedler, “Codice Unlocked” di Michael Apted, “Knockout – Resa dei conti” di Steven Soderbergh.
Negli anni Novanta, quando era considerato un vero sex symbol Douglas ha rivelato di soffrire di dipendenza dal sesso, patologia per cui ha seguito un percorso di disintossicazione. Nel 2010, invece, ha annunciato di avere iniziato un ciclo di terapie a causa di un tumore alla gola dal quale è guarito.

Dal 2000 è sposato con l’attrice Catherine Zeta-Jones dalla quale ha avuto i figli Dylan Michael e Carys Zeta. Il primogenito Cameron è nato, invece, dal matrimonio con la produttrice Diandra Luker dalla quale si è separato con un divorzio milionario.
-foto Agenzia Fotogramma-

Tv e Spettacolo

Il film “Vermiglio” di Maura Delpero candidato italiano agli Oscar

“Vermiglio” di Maura Delpero rappresenterà l’Italia alla 97esima edizione degli Academy Awards nella sezione miglior film internazionale. Il Comitato di Selezione per il film italiano da designare agli Oscars, istituito dall’Anica su incarico dell’Academy of Motion Picture Arts and Sciences, riunito davanti a un notaio e composto da Pedro Armocida, Maria Rita Barbera, Cristina Battocletti, Giorgia Farina, Francesca Manieri, Guglielmo Marchetti, Paola Mencuccini, Giacomo Scarpelli, Giulia Louise Steigerwalt, Alessandro Usai, Cecilia Zanuso, ha votato il film di Maura Delpero per rappresentare l’Italia alla 97° edizione degli Academy Awards, nella selezione per la categoria International Feature Film Award, con la seguente motivazione: “per la sua capacità di raccontare l’Italia rurale del passato, i cui sentimenti e temi vengono resi universali e attuali”. “Vermiglio” concorrerà per la shortlist che includerà i quindici migliori film internazionali selezionati dall’Academy e che sarà resa nota 17 dicembre 2024. L’annuncio delle nomination (la cinquina dei film nominati per concorrere al premio) è previsto per il 17 gennaio 2025, mentre la cerimonia di consegna degli Oscars® si terrà a Los Angeles il 2 marzo 2025.

– Foto Ipa Agency –

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Musica

Gino Paoli, 90 anni di musica senza fine

Se il proiettile, in quel lontano 11 luglio 1963, avesse avuto una traiettoria leggermente diversa, oggi non saremmo qui a festeggiare i 90 anni di Gino Paoli. Il destino, o chi per lui, ha invece deciso che il cantautore dovesse continuare a vivere e il 23 settembre Paoli soffierà su 90 candeline. Nato a Monfalcone, in Friuli Venezia Giulia, nel 1934, è considerato in realtà genovese perchè nel capoluogo ligure è arrivato a pochi mesi con la famiglia. Il giovane Gino non ama studiare ma ama la musica e, per questo, inizia a frequentare amici che condividono la sua passione: Luigi Tenco, Bruno Lauzi, Fabrizio De Andrè, Umberto Bindi… è il primo nucleo della cosiddetta “scuola genovese”. Nel 1959 Paoli realizza i suoi primi 45 giri che, però, non ottengono alcun successo così come accade in un primo momento per il brano “La gatta”. Qualche mese dopo l’uscita, invece, la canzone arriva in classifica suscitando l’interesse di Mogol che fa da prestanome a Paoli, non ancora iscritto alla Siae. E’ lui che propone a Mina di cantare “Il cielo in una stanza” il cui successo sancisce l’affermazione di Paoli come cantautore. Il 1961 è un anno importante per Paoli che, da un lato conosce Ornella Vanoni e inizia con lei una relazione che lo porterà a scrivere canzoni d’amore come “Senza fine”; ma, dall’altro, comincia ad abusare degli alcolici sviluppando una dipendenza che andrà avanti per lungo tempo finchè non deciderà di disintossicarsi.
L’anno dopo un altro amore, che fa scandalo: mentre la moglie Anna aspetta il loro figlio (Giovanni), Paoli si innamora di una giovanissima Stefania Sandrelli. Dalla relazione nasce Amanda. Il 1963 è l’anno di “Sapore di sale”, probabilmente il maggior successo della sua carriera, e di “Che cosa c’è”. Nonostante questo, l’11 luglio Paoli si spara un colpo di pistola al cuore: il proiettile, però, si ferma nel torace dove è ancora oggi perchè la rimozione è sempre stata giudicata troppo pericolosa. Gli anni che seguono non sono facili per Paoli: la prima partecipazione al Festival di Sanremo, nel 1964, con “Ieri ho incontrato mia madre” non va male come invece accade alla successiva, nel 1966 con “La carta vincente”. Il successo sembra averlo abbandonato e torna così per qualche tempo a suonare nei night della Liguria. Torna a farsi sentire nel 1971 con ben tre album che, però, riscuotono successo solo tra pochi estimatori. Questo, però, lo convince a pubblicare altri lavori “d’autore” con lo stesso risultato. Il successo ritorna con il brano “Una lunga storia d’amore”, scritto per la colonna sonora del film “Una donna allo specchio” interpretato da Stefania Sandrelli. La carriera di Paoli riprende il volo: sono gli anni di “Ti lascio una canzone”, “Cosa farò da grande”, “Questione di sopravvivenza”, “Questa volta no” (quest’ultima presentata al Festival di Sanremo nel 1989), “Quattro amici”, “La bella e la bestia” (cantata, per i titoli di coda della versione italiana dell’omonimo film della Disney con la figlia Amanda).Nel 1992 Paoli torna a Sanremo con “Un altro amore” che ottiene il terzo posto in classifica e il premio della critica per il miglior testo dell’anno. Più di dieci anni dopo torna in tournèe con Ornella Vanoni (dopo quella trionfale del 1985) in occasione dell’uscita del disco di inediti “Ti ricordi? No, non mi ricordo”. Da Vanoni a Danilo Rea: nel 2012 Paoli collabora con il pianista jazz per l’album “Due come noi che…”, raccolta di brani di Paoli più alcune cover: il disco è un successo così come il tour, tanto che l’anno dopo i due replicano, con il disco “Napoli con amore”. La collaborazione si chiude nel 2017 con “3”, album dedicato alla chanson francese. A proposito di collaborazioni vale la pena ricordare i tanti cantanti che Paoli ha “incontrato” scrivendo per loro o con loro, da Zucchero (“Come il sole all’improvviso” e “Con le mani”) a Marcella Bella (“Tanti auguri”), da Giorgia a Sergio Cammariere. Tra le voci che hanno interpretato le sue canzoni ci sono Claudio Villa, Umberto Bindi, Gianni Morandi, Patty Pravo, Franco Battiato, Marco Masini e Franco Simone. In veste di talent-scout, Paoli ha scoperto Lucio Dalla, Fabrizio De Andrè e Viola Valentino.

foto: Agenzia Fotogramma

(ITALPRESS).

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Tv e Spettacolo

i-Fest International Film Festival, cala il sipario sull’edizione 2024

Successo di pubblico e di critica per l’edizione 2024 di i-Fest International Film Festival. 11 giorni ricchi di cinema, concorsi, mostre, attività educational, eventi speciali e ospiti nazionali e internazionali che hanno fatto registrare un’affluenza record e sold-out ad ogni evento.
Dal 5 al 15 settembre a Castrovillari e nei territori del Parco Nazionale del Pollino, sono stati celebrati i novant’anni della Diva tutta italiana Sophia Loren, raccontata attraverso il manifesto ufficiale che la ritrae in un iconico scatto rivisitato in chiave pop attraverso l’inconfondibile ed innovativo stile del Festival.

Ricca la Selezione Ufficiale che ha presentato oltre 160 opere di cui, per la prima volta in assoluto, 100 in competizione, distribuite nei 6 Concorsi Internazionali: Doc, Sort, Feature, Animazione, Young Talets, Cinema Senza Confini. Lo splendido Teatro Vittoria di Castrovillari ha accolto le prestigiose Giurie, le rassegne fuori concorso e la retrospettiva dedicata al grande regista, palma d’oro a Cannes, Cristian Mungiu, un unicum nel panorama festivaliero europeo.
Nel corso delle serate di gala al Castello Aragonese di Castrovillari affollato da un pubblico proveniente da tutta Italia, a calcare il palco di i-Fest 24, firmato dallo scenografo Mario Garrambone, sono stati il regista italiano candidato all’Oscar Matteo Garrone, il regista Palma d’Oro a Cannes Cristian Mungiu, l’attore Michele Placido, lo show man Nino Frassica, il regista di commedie e serie Tv Luca Miniero, Stefano Reali, Attilio Sabato, Aida Yespica.

Sabato 14 settembre, serata di Gala e premiazioni è stato ospite d’onore Raoul Bova.
Di spessore la Giuria Internazionale che ha assegnato i Premi dei concorsi, di cui hanno fatto parte personaggi tra cui i critici Valerio Caprara, Giancarlo Zappoli e Andrea Chimento, la sceneggiatrice Victoria Vinuesa, il direttore del CeSam Marcello Foti, la dirigente di Rai Cinema Manuela Rima, lo storico del cinema Fabio Melelli, il regista Anton Giulio Onofri.
Rinnovata anche in questa edizione 2024 la collaborazione con l’Istituto Rosetta Sisca di Castrovillari e con il direttore Giuseppe Carrà, che ha accolto il Festival in tre giornate dedicate al concorso dedicato e all’incontro/masterclass con i detenuti con il regista Luca Miniero.

– foto ufficio stampa i-Fest International Film Festival –

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